"Efficienza e presenza sul territorio, le nostre parole d'ordine"

Il tenente Colonnello Filippo Melchiorre, Comandante del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, si racconta e risponde alle domande sulla sua carriera, sui suoi compiti e sulle emergenze del territorio

La nostra redazione ha avuto l'opportunità di incontrare il colonnello dei carabinieri di questa splendida città, Filippo Melchiorre .

Filippo Melchiorre, colonnello da vent’anni, ha preparato per noi alunni che frequentiamo il corso di giornalismo, una breve presentazione di quello che il suo incarico comporta e con grande disponibilità ha risposto ad alcune delle nostre curiosità.

"A Torre annunziata ci sono più reparti ma il corpo dei Carabinieri, tra le forze dell'ordine, è quello con il maggior numero di funzioni preventive e di contrasto, non solo contro la criminalità ma anche nell'ambito della tutela del patrimonio artistico e ambientale".

Quale aspetto la affascina di più del suo lavoro?

"Le maggiori soddisfazioni che si ottengono facendo questo lavoro derivano dal fatto che si aiutano le persone, io ho sempre voluto fare qualcosa per gli altri e fare il carabiniere è sicuramente un'occasione".

Quando un carabiniere può ricorrere all’uso delle armi?

"Il corpo dei Carabinieri si occupa di sicurezza e prevenzione e quindi, per il lavoro stesso che facciamo, abbiamo in dotazione diversi tipi di arma, ma possiamo ricorrere ad un’arma solo in casi specifici. Se una persona ci minaccia con una pistola possiamo ricorrere a quest’ultima, ma se qualcuno ci minaccia con un coltello non possiamo difenderci con un’arma da fuoco la difesa deve essere proporzionata all'offesa. In ogni caso bisogna ricorrervi in casi estremi".

Quali sono le titologie di crimine che maggiormente si verificano nel nostro territorio?

"Esistono diversi tipi di emergenze le più ricorrenti sono i furti, le rapine. Esite ancora, anche in calo, lo spaccio di sostanze stupefacenti. Con soddisfazione però abbiamo registrato una minore incidenza del crimine organizzato e ciò dimostra che il lavoro di tutte le squadre è stato svolto efficentemente. Il lavoro di carabiniere è molto complesso organizzare una squadra perche funzioni al meglio è uno dei compiti più difficili di un comandante".

Se dovesse individuare un aspetto nega

"In media un comandante dei carabinieri cambia sede ogni quattro anni. Questo aspetto del mio lavoro è allo stesso tempo positivo, perché mi da la possibilità di crescere professionalmente confrontandomi con realtà sempre diverse tra loro, ma anche negativo soprattutto per la mia famiglia, mio figlio ha la stessa vostra età e seguendomi ha cambiato spesso scuola".