Post-it 2019-2020

Ed eccoci qui! Dopo tanto lavoro siamo riusciti a presentarvi Post-it, il giornalino della "Donatello" di Ancona. Durante questo lungo e tanto complicato anno scolastico, abbiamo dato spazio alla nostra creatività, alla nostra fantasia e abbiamo deciso di essere giornalisti per un anno: per raccontare la scuola, alcune delle nostre attività e dei nostri progetti, gli incontri da un punto di vista diverso, quello degli studenti che hanno vissuto diverse esperienze dentro e fuori le mura scolastiche, con i loro compagni di classe e con i loro docenti. 

Una pandemia globale ci ha poi bloccati in casa, ma noi non ci siamo lasciati scoraggiare! E così abbiamo iniziato a scrivere e raccontare anche la nuova scuola, fatta in casa, in famiglia, con professori e compagni incontrati davanti allo schermo. 

Le nostre attività sono cambiate e abbiamo deciso allora di raccontarle anche a voi, regalandovi qualche interessante spunto di riflessione, oltre che qualche consiglio di lettura e di cucina, perché in questi giorni di quarantena abbiamo riscoperto tante cose e le vogliamo condividere con voi!

Buon divertimento e buona lettura! 

La redazione di Post-it

Tutti in maschera... il Carnevale letterario alle Donatello

di Lucia Picciola

In che cosa consiste il Carnevale letterario?

Tutti possono mascherarsi in un personaggio di un libro letto dando sfogo alla propria fantasia con una maschera di gruppo o con una maschera individuale.

Con quali parole potresti descrivere il Carnevale letterario avvenuto alle Donatello?

Sicuramente è stato divertente e creativo non solo ad inventarlo, ma anche nel vedere le maschere ognuna diversa; sembrava di entrare in un mondo surreale, pieno di ragazzi trasformati in un personaggio di un libro. Chi si era organizzato facendo una maschera di gruppo, chi invece l’aveva fatto da solo. Non è stata la solita festa in maschera, ma un festa particolare.

Che tipo di maschere c’erano?

Le maschere erano di tutti i tipi: dalla "Casa di carta" ai racconti sulle principesse. Ognuno aveva scelto il libro che preferiva. E stava ad ogni alunno sia mascherato, che no, indovinare il personaggio del libro, il titolo, l’autore, per poi trascriverlo in una tabella che il giorno prima i prof. ci avevano consegnato.

Cyberbullismo con la Polizia

di Alex Tabucci e Giancarlo Javier

In aula 3.0 abbiamo incontrato degli agenti della Polizia di Stato e le unita cinofile: si sono presentati e ci hanno fatto delle domande, poi abbiamo visto un video sul cyberbullismo. Ci hanno spiegato come usare i social network come Instagram, Tik tok e Facebook. Poi si sono presentati gli agenti dell' unità cinofila e ci hanno fatto vedere un cane antidroga, l'agente ci ha spiegato che aveva nascosto  una bustina con una sostanza e il cane l'ha riportata, ci hanno poi spiegato che per i cani quello che cercano sono giocattoli. 

Inoltre ci hanno spiegato che se vediamo scene particolari, dobbiamo chiamare il 112, il numero unico di emergenza oppure il 118 e le altre unità. Se la gente vede una persona a terra deve chiamare aiuto. L'agente ci ha spiegato che alcune persone vedono la gente svenuta, ma non la toccano perché non sanno che cosa può succedere alla persona. 

Alla fine ci hanno fatto vedere un video su cosa faceva la Polizia di Stato. 

Oh che bel castello!

di Anastasia Badialetti

Il progetto didattico Oh che bel castello! è stato un’esperienza scolastica molto interessante. La classe 1°E si è impegnata molto in questa impresa, che consisteva nel costruire un castello medievale con materiali di riciclo: data la situazione in cui ci troviamo non potevamo uscire a cercare oggetti particolari ed introvabili per la sua realizzazione e così, senza farci prendere dal panico, abbiamo svuotato credenze e scaffali e ci siamo arrangiati con quello che già avevamo in casa.

Il progetto, interdisciplinare, è stato concepito dalle nostre insegnanti di Lettere/Storia Prof.ssa La Monaca e Tecnologia Prof. Di Bello, ma siamo stati seguiti anche dalla nostra carissima docente Katia Di Felice, che ci supporta sempre in tutte le materie.

Personalmente ho affrontato questo lavoro munita di taglierino, colla, scatole di cartone e rotoli finiti di carta igienica, pensando al Castello di Chillon sulle rive del lago di Ginevra, vicino a Montreux, in Svizzera, visitato la scorsa estate insieme alla mia famiglia.

Mi sono immaginata, pertanto, mentre lo costruivo, di trovarmi in questo luogo dal fascino fiabesco, che evoca leggende di dame, prigionieri, cavalieri, giullari di corte, un luogo di indiscutibile bellezza e di ricordi senza tempo, in cui poter ancora udire lo scalpitio dei cavalli, le risate delle cortigiane, il tintinnio delle spade dei soldati, il rumore delle catene dei prigionieri e la musica durante le feste sontuose dei conti Savoia che lo hanno abitato.

Grazie a questa attività è stato possibile quindi effettuare un salto all’indietro nel tempo e ripensare a come questi monumenti storici medievali - che dovevano fungere da fortezze - erano costruiti, e quanto fossero ben fatti. Nonostante le rudimentali conoscenze architettoniche e tecnologiche di dieci secoli fa queste imponenti costruzioni conservano ancora oggi il loro fascino e molti di loro sono ancora perfettamente custoditi ed integri.