Con il termine di Physical Computing ci riferiamo genericamente a sistemi che, attraverso l'uso integrato di hardware e software, sono in grado di interagire con il mondo esterno. Tali sistemi interattivi possono sia acquisire e misurare grandezze fisiche reali attraverso appositi sensori (es. temperatura, intensità luminosa ecc...), che modificare l'ambiente esterno mediante l'utilizzo di attuatori, come ad esempio una pompa per trasferire un liquido da un recipiente all'altro.
Oggigiorno, grazie alla disponibilità di microcontrollori facilmente programmabili, come ad esempio Arduino, è possibile realizzare in modo semplice prototipi funzionanti per applicazioni in diversi campi della scienza e della tecnologia. In queste pagine, in particolare, ci occuperemo di sviluppare prototipi per applicazioni dirette nel campo delle scienze chimiche andando dalla semplice costruzione di un data-logger per la misura della temperatura fino ad arrivare a sistemi più complessi, come ad esempio un titolare automatico.
Da parte degli studenti, acquisire competenze di base nel mondo del physical computing significa avere nelle mani semplici, ma potenti strumenti per poter risolvere situazioni problematiche, migliorare l'efficienza di sistemi già esistenti e trovare soluzioni tecnologiche alternative a basso costo, o che impiegano materiali di riciclo. Poter realizzare uno strumento con le proprie mani, oltre a fornire un'importante spinta motivazionale ed aumentare il livello di coinvolgimento degli studenti, contribuisce al consolidamento delle conoscenze disciplinari in quanto solo una solida conoscenza dei fondamenti teorici permette di poter progettare e realizzare un prototipo funzionante.
Grazie alle moltissime risorse reperibili in rete (documentazioni, forum di discussione, video-tutorial ecc...) è possibile acquisire facilmente le competenze di base necessarie e, anche gli studenti che non seguono studi affini all'informatica o elettronica, hanno la possibilità di avvicinarsi in modo soddisfacente al mondo del pysical computing.
Il convertitore analogico-digitale (ADC) permette di espandere il numero degli ingressi analogici ed ottenere una risoluzione a 16 bit, maggiore rispetto a quella degli ingressi standard di Arduino (ADC a 10 bit). L'ADC è facilmente interfacciabile attraverso protocollo di comunicazione I2C. Il modulo si adatta ai principali microcontrollori sul mercato con alimentazione 2.0 V - 5.5 V.