Red Ants

Le formiche rosse del Sudafrica

Mostra fotografica di James Oatway

In collaborazione con l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery di Bologna 

Johannesburg e dintorni. Sudafrica. 

È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto. 

A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano, con attenzione e rispetto, mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.

Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stesse da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del loro lavoro. Per questo, spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.

Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.

James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.

Per saperne di più..... 

La seguitissima presentazione della mostra da parte del professor Corrado Tornimbeni dell'Università di Bologna