Toto Wolff

Torger Christian Wolff nasce a Vienna, da madre polacca e padre austriaco di origini rumene.

Se inizialmente si dedica alle corse salendo in vettura - vincendo addirittura la 24 Ore del Nürburgring - a partire dal 2003 si dedica alla parte gestionale, concentrandosi sugli investimenti strategici.

Nel 2010 acquista delle azioni della Williams, entrando nel consiglio d'amministrazione, diventandone nel 2012 direttore esecutivo.

Nel 2013 lascia la Williams e approda in Mercedes ricoprendo lo stesso ruolo e acquistandone anche il 30% delle azioni.

Cosa penso di Toto? Sicuramente mi sta più simpatico di Horner, ma anche lui ha i suoi momenti in cui diventa odioso e insopportabile. Infatti, cade spesso in basso, portandosi al livello di Horner e Marko, ed è un vero peccato perché lo reputo molto più intelligente di così, molto più intelligente di quei due.

Toto è uno stratega fino al midollo, è in grado di gestire situazioni difficili, senza farsi prendere troppo dalle emozioni. RIesce a presentarsi calmo e tranquillo alle interviste, anche quando vorrebbe prendere a pugni il suo tavolo - beh, quasi sempre dai... #RIPTavoloDiToto.

Concentrato molto sulla sua squadra, tira fuori reclami sono quando strettamente necessario o quando stuzzicato ripetutamente; ma ogni tanto inizia anche lui le bagarre, senza però ricorrere a reclami ufficiali ogni due per tre.

Come ha reagito Toto al licenziamento di Masi? Avrà stappato una bottiglia di buon vino, dato che sembrerebbe aver messo molta pressione in favore del licenziamento di Masi.

In molti lo hanno criticato per non aver saputo perdere dignitosamente ad Abu Dhabi, ma lui si è sempre dimostrato contrario a tali affermazioni.

Difatti, in più di una occasione ha ammesso che Max si meritasse di vincere il mondiale, ma semplicemente in modo diverso e non palesemente agevolato dalla direzione gara.

Io personalmente la penso esattamente come Toto. Non si mette in discussione la vittoria del primo mondiale di Max, perché il pilota olandese se l'è guadagnato con le unghie e con i denti; si mette in discussione come questo mondiale sia stato vinto: cioè con una grossa mano dall'alto.

In questi giorni di testing, ha espresso più volte - insieme a Lewis e George - la sua ammirazione verso il pacchetto Ferrari, indicando la squadra di Maranello come probabile candidata per la lotta al mondiale e come vincitrice dell'imminente Gran Premio del Bahrein.

Che sia la classica vecchia strategia Mercedes, di esaltare gli altri e fare sandbagging? Chi lo sa, vedremo cosa succederà al primo Gran Premio della stagione.

Un altro che non si caga addosso di un razzo a 20km dal tracciato e che si sente al sicuro perché gli è stata garantita sicurezza.

Perché giustamente, i sauditi sanno i piani dei yemeniti e sanno quando, come, dove e se cadrà il prossimo razzo.

Alexa, riproduci musica da circo per favore.

Ogni tanto anche il buon caro Toto se ne esce con certe sparate a dir poco ridicole. In una recente intervista uscita su Motorsport sezione tedesca, è la sua opinione riguardo i tracciati entrati in calendario e le critiche ricevute da alcuni di essi.

"Penso che a molti tifosi che seguono la Formula 1 in TV o sui social media non interessi davvero dove andiamo a correre. Questa è la mia opinione".

Ora, personalmente questa affermazione la reputo una grandissima cazzata; perché:

  1. un tracciato è bello a prescindere da dove segui il Gran Premio.

  2. il fatto che una persona segua in TV, da casa, dipende anche - se non soprattutto - dai costi elevati e quasi inaccessibili dei biglietti.

  3. stiamo andando gira e rigira sempre negli stessi posti e se ci permetti, a una certa avremo anche il diritto di romperci i coglioni, o dobbiamo stare zitti e buoni perché gli emiri sganciano i big money e vi tengono sotto scacco?

  4. ci stiamo riempiendo di circuiti cittadini - e lo dico da una che ama i cittadini - pericolosissimi, ma soprattutto osceni come layout. E stanno togliendo spazio a tracciati STORICI che richiedono e mostrano la bravura dei piloti.

caro Toto, a noi tifosi - che sia in loco o sul divano - interessa eccome dove si corre, perché a noi interessa il tracciato e lo svolgimento in sicurezza del Gran Premio.

Ricorda che noi tifosi dello sport rispettiamo la storia e non guardiamo solo ai soldi come voi. E se mi fanno schifo Jeddah, Miami e Las Vegas non è perché non voglio questi Gran Premi, ma perché sono dei tracciati orribili, pericolosi e osceni, piazzati lì tanto per accaparrarsi milioni e milioni di dollari; non di certo per migliorare lo sport.