Rubrica - e la Brambilla cosa fa?

Ma dov'è la Brambilla? Starà lavorando per noi- o no?

I dati che vedete

permettono di apprezzare la notevole presenza (1,71%!) dell'onorevole Brambilla in Parlamento.

Praticamente la maggior parte del suo tempo la passa in missione (96,00%!).

Ed era in missione anche quando è stata votata la legge di bilancio 2010, dove MAGARI CHIEDENDOLI avrebbe potuto ottenere gli stanziamenti necessari a rimpinguare le magre casse del Fondo di Garanzia, o no?

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le str......anezze della nostra ministra

...perle di saggezza...

Leggendo quest'articolo non abbiamo potuto fare a meno di porci una domanda: se sono stati reperiti 118 milioni (e non sono bruscolini...) per questi progetti, si possono tranquillamente reperire i 7 milioni per rimborsare i todotruffati... O no?

Venerdì 30 aprile 2010 - Come, perchè e a chi vanno i 118 milioni di euro per i progetti di eccellenza del turismo?

Non dico che questa storia nasconda qualcosa d’irregolare, però vorrei essere messo, come cittadino italiano, nella condizione di verificare.

Si sa come da noi vanno ste cose, e che a non fidarsi si fa peccato ma… eccetera, eccetera.

Ma veniamo al fatto o alle malefatte; lascio a voi che mi leggete la deduzione.

La Brambilla, che in quanto a voler darsi da fare non ha pari in nessuno, ma che nella produttività del fare turismo ha ancora molte lacune, c’ha informato che i 118 mln. “rilasciati” dalla Corte dei Conti, andranno a “premiare” e a coprire per il 90% del costo totale, i progetti che, a seguito dell’intesa condivisa dal Ministro del Turismo e dagli assessori regionali, si sono dimostrati i più “eccellenti”.

In poche parole.

Le Regioni hanno dapprima esaminato i progetti che rientrano nelle statistiche richieste della Ministra; ma dell'analisi fatta per determinare i prescelti non c’è dato saperlo, o forse è solo di loro dominio e delle varie opposizioni regionali; il che già di per se stesso, fa un po’ “grattare”; poi vi dico che cosa.

E per non togliere possibilità alcuna a nessuno dei “pretendenti” e possibilmente per tacciare eventuali future problematiche o lamentele da parte degli esclusi, ecco che la lista comprende tutto; si, proprio tutto.

Infatti nelle disamine ricadono; turismo congressuale e fieristico; turismo e natura; turismo religioso, valorizzando in particolare le radici storiche e cristiane; turismo sociale, con particolare riferimento ai circuiti di turismo accessibile o sociale, comprendenti località di mare, montagna e laghi; turismo culturale, città d'arte e patrimonio diffuso, valorizzando il patrimonio artistico e storico del Paese attraverso nuovi itinerari che tocchino località che non hanno ancora conosciuto uno sviluppo maturo del turismo culturale; turismo balneare e montano, nonché di laghi e fiumi, con particolare riferimento alle realtà minori; turismo della salute e benessere; sviluppo di servizi turistici nel Mezzogiorno e nelle aree depresse o colpite da eventi calamitosi; sviluppo del potenziale turistico ancora parzialmente inespresso, con particolare riferimento all'offerta di itinerari di turismo enogastronomico, turismo sportivo e golf, turismo legato allo shopping e al lusso delle grandi città, turismo giovanile, turismo delle famiglie; realizzazione di nuovi porti turistici e progetti di servizio alle strutture turistiche portuali; realizzazione di circuiti ed itinerari di offerta turistica alla quale possono accedere anche turisti con il proprio animale domestico al seguito.

Ne manca qualcuno?

Quindi come detto, le Regioni esaminano, poi la ministra, con il suo entourage, riesamina e i migliori o presunti tali, verranno premiati con le sovvenzioni; pertanto se il progetto (eventualmente protetto) costa 1 mln di euro, la Brambi te ne dà 900.000, ed il “gioco” è fatto.

Fatto?

Fatto un bel corno, perché se vedo il Paolo Rubini “promosso” a General Manager dell’Enit (si dice a 190.000 euro all’anno) con la causale d’essere in possesso dei requisiti necessari per il delicato incarico, mentre fino a ieri (anche oggi) fa come mestiere il "congelatore" di cordoni ombelicali.....suvvia.

E che alla prima uscita ha dichiarato che il turista tedesco è diverso da quello dell’India perché il primo usa l’automobile, mentre il secondo l’aereo; beh, se permettono, qualche dubbio rimane sull’effluvio della sostanza, e a me un po puzza.

Quindi vorrei che questi progetti fossero esposti; sia quelli scelti o diciamo "pre-scelti", come pure quelli scartati.

O forse è chiedere troppo e ci diranno che non si può per via della privacy?

Pubblicato da Luciano Ardoino

fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2010/04/i-118-milioni-di-euro-per-i-progetti-di.html

Ecco un'altra "perla".

Italia.it, oltre 50 milioni di euro per un sito internet! ovvero: il grande spreco!!!

E per il Fondo di Garanzia i soldi non ci sono!!!

Leggete, leggete...

Ricordate Italia.it? Se non lo ricordate, è bene fare un ripasso. La sintesi: 50 milioni di euro per un sito internet aperto e chiuso in poche settimane.

Italia.it è stato il grande portale turistico bipartisan inaugurato in pompa magna dal vicepresidente del consiglio Francesco Rutelli nel 2007, abortito in poche settimane e poi promesso risorgente nel gennaio 2008.

Per questa grande operazione online governativa bipartisan (avviata da un governo Berlusconi, portata malamente a termine da un governo Prodi e infine riavviata dall'attuale governo Berlusconi) erano stati stanziati oltre 50 milioni di euro, e di cui spesi effettivamente (pare) diverse decine per ottenere un nulla di fatto. L'iniziativa fu seguita dal blog The Million Portal Bay.

Oggi, dopo anni di lavoro e milioni spesi, dopo annunci di rapido completamento, siamo alla versione demo.* (nel caso fra qualche tempo la pagina sparisca, incollo in fondo il testo del messaggio di Maria Vittoria Brambilla)

Quello che gran parte della classe politica italiana non ha ancora capito è che il metodo "prima annunciamo, poi si farà" funziona con le riforme, con le autostrade, col ponte sullo stretto di Messina... Ma su Internet non funziona. Su Internet "prima si fa, e poi si annuncia".

*Il messaggio di Maria Vittoria Brambilla nella pagina al link http://www.italia.it/it/collabora.html, al 31 dicembre 2009 (neretto mio).

"Cari amici,

quella che vedete è una versione demo del portale dell'Italia, che intende assolvere esclusivamente la funzione di spot promozionale per il nostro Paese.

La redazione di Italia.it si è messa al lavoro per dare attuazione a quello che è invece il progetto del nuovo portale dell'Italia, che desideriamo risponda a tutte le esigenze del turista che oggi naviga in rete.

Una sfida decisiva per il futuro di un Paese come il nostro, in un ambito in cui internet ha un ruolo strategico. Un progetto tanto importante quanto complesso, che vorremmo realizzare anche con il vostro contributo, convinti come siamo che l'attenzione, l'esperienza e la competenza di tanti italiani innamorati del proprio Paese, rappresentino un'insostituibile base di arricchimento. Il nostro staff è quindi costantemente alla ricerca di nuovi apporti: il cantiere è finalmente aperto, i lavori sono in corso. Per questa ragione, vi chiediamo di volere partecipare alla realizzazione di Italia.it, compilando i campi del modulo proposto in questa pagina.

Desidero, inoltre, anticiparvi che il portale in via di realizzazione saprà cogliere l'opportunità delle nuove modalità partecipative del web 2.0. Tutti potranno raccontare le proprie esperienze di viaggio, proporre itinerari, pubblicare foto, video e segnalare anche le tante eccellenze italiane ancora poco conosciute. Mi auguro che la nostra collaborazione possa essere proficua e possa crescere con soddisfazione di tutti.

L'affetto per il nostro Paese e l'orgoglio di appartenervi si possono esprimere anche in questo modo...diamoci da fare!

Michela Vittoria Brambilla - Ministro del Turismo"

pubblicato il 2 gennaio 2010

fonte: http://scrittorefreelance.blogspot.com/2010/01/memorandum-su-italiait-per-non.html

Che cos’è Italia.it? Wikipedia ci racconta tutta la storia

Italia.it è un portale internet voluto dal governo Berlusconi III per promuovere l'Italia nel mondo via web. È diventato tristemente famoso a causa di un ingente spreco di fondi pubblici.[1] Prima di cadere il governo Prodi II, che aveva ereditato il progetto del precedente governo, aveva deciso di dargli nuova vita e ne aveva previsto l'attivazione per la fine del 2006[2], ma in realtà l'apertura è slittata a fine febbraio 2007, per chiudersi meno di un anno dopo.

All'inizio del 2009 il governo Berlusconi IV ha fatto ripartire il progetto con un finanziamento iniziale di dieci milioni di euro,[3] che ha portato alla riapertura del sito nel luglio 2009.

Il governo Berlusconi ebbe l'idea di immettere sul web un portale che facesse da vetrina per l'Italia all'estero e, tramite uno stanziamento di diversi milioni di euro, affidò la sua realizzazione al consorzio Sviluppo Italia, che a sua volta si rivolse alle ditte IBM Italia S.p.A, ITS S.p.A e Tiscover AG. Responsabile dello sviluppo del sito fu nominato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie nel secondo e terzo Governo Berlusconi, che nel marzo 2004 ottenne un primo stanziamento di 45 milioni di euro, e successivamente un ulteriore stanziamento di 25 milioni di euro, per arricchire i contenuti del sito con progetti co-finanziati dalle Regioni.[4]

Ciò nonostante, il sito venne completato e messo online solo nel febbraio 2007 e, fin dall'inizio, suscitò parecchie polemiche per le notevole quantità di errori[5] e bug di vario tipo presenti in esso: sito poco attraente e poco poco navigabile,[6] mancanza del rispetto della legge Stanca[7], bug sparsi per tutto il sito e vulnerabilità agli attacchi XSS.[8][9]

A fomentare ulteriormente le polemiche sopraggiunse il fatto che un privato, di nome Marco Pugliese[10], una volta ottenuto l'accesso al codice del sito, lo ristrutturò per intero da solo in una settimana rendendolo molto più funzionale dell'originale[11] (e mettendo quindi ancor più in evidenza lo spreco di denaro pubblico effettuato).[12] Venne inoltre creato un sito[13], con relativo blog, per denunciare pubblicamente lo spreco, chiedendo l'accesso agli atti di realizzazione del progetto. Nei giorni successivi all'apertura del sito, si è registrato un fenomeno di googlebombing che associa l'indirizzo del portale ad un termine certamente non positivo.[14]

Nonostante tutte le polemiche sorte, il governo preferì non rilevare i documenti sulla vicenda.[15]

Anche il logo, scelto fra varie proposte[16], è stato oggetto di numerose critiche.[9]

Il sito trascinò stancamente la propria esistenza per meno di un anno, fino a quando non venne chiuso definitivamente nel gennaio 2008.[17][18] Ciononostante dopo appena un mese venne diffusa la volontà di rilanciare il portale affidandolo questa volta all'ENIT,[19] il cui progetto era quello che era stato ideato inizialmente quando si cominciò a progettare il portale, prevedendo di dare fondi alle regioni perché contribuissero con dei contenuti al sito. In quell'occasione le regioni rifiutarono creando addirittura un sito concorrente, con un ulteriore spreco di soldi; in quest'occasione hanno deciso di accettare, anche in virtù dei fondi stanziati a loro favore per il progetto (21 milioni di euro).[20]

Nel 2009, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta ed il Sottosegretario di Stato con delega al Turismo, poi nominata Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla hanno siglato un protocollo d'intesa: verranno stanziati ulteriori 10 milioni di euro nella realizzazione di un nuovo portale, nel quale potranno trovare spazio i migliori contenuti ospitati dall'ormai defunto Italia.it.[3]

Il giorno 15 luglio 2009 fu annunciata la riapertura del portale Italia.it per l'indomani mattina da parte del Governo, accompagnata dall'affermazione di essere il primo stato europeo ad avere un sito ufficiale per il turismo con la possibilità di effettuare tour virtuali a 360° in più di cento località italiane.[21] Il sito risultò accessibile dal tardo pomeriggio.[22]

L'attuale portale Italia.it, realizzato in collaborazione con ACI, si presenta ora in una versione beta (cioè non ancora definitiva) che vuole avere solo la valenza di spot promozionale del nostro Paese e che apre la strada a quello che sarà il definitivo Portale Nazionale del Turismo Italia.it on-line entro la fine dell'anno.[23] Tutt'ora, all'interno di Italia.it, è possibile collaborare alla realizzazione del futuro Portale compilando un apposito form.

A partire dall'8 novembre 2009 il portale Italia.it si è arricchito di nuovi contenuti ed è mutato di impostazione grafica passando dalla versione beta a quella definitiva. Era infatti stato annunciato dal Ministro del Turismo[24] che il portale Italia.it avrebbe subito sostanziali modifiche nel tempo. Il sito presenta tuttavia diverse lacune, errori e imprecisioni. [25]

ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2009

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Italia.it

chi volesse approfondire l’argomento visiti queste pagine

http://scandaloitaliano.wordpress.com/2007/08/31/il-sonno-delle-regioni-genera-webmostri-ma-non-contenuti-web/

http://scandaloitaliano.wordpress.com/

sabato 27 marzo 2010

Brava Bramb....no, non ce la faccio a dirlo: è troppo

Che l’Italia fosse il Paese dove tutti sanno di tutto, è abbastanza risaputo; “digiamocelo”, siamo dei globali conoscitori della materia, soprattutto quella altrui.

Chi di noi (voi) non è il miglior allenatore della nazionale di calcio?

Fruttivendoli o panettieri che consigliano il taglio della carne ai macellai o viceversa; avvocati o ingegneri che suggeriscono la composizione del mazzo floreale ai fioristi o al contrario; professionisti delle cellule staminali che si occupano di turismo (il riferimento a Paolo Rubini, GM dell’Enit, è naturalmente voluto); eccetera eccetera.

E questo lo si evince anche quando ultimamente la Brambilla ha dichiarato che presenterà un disegno di legge per promuovere e sostenere lo sviluppo del turismo del golf con la nascita di nuovi campi da gioco e strutture ricettive in Italia.

Infatti l’ironia e il sarcasmo hanno caratterizzano la risposta unanime dei suoi colleghi, sia nell’opposizione che in maggioranza.

Ma chi sono stì contestatori nonché grandi pseudo “professionisti” del turismo, e cosa ne sanno di ciò ch'è giusto o di quello ch'è no, di questo comparto?

Beh, mi sono informato e ho notato che di turismo hanno la stessa esperienza che ha un topo sulla relatività nucleare.

Forse la settimana bianca di qui o di là e qualche bagnetto ai laghi o al mare; per il resto proprio nulla, anzi di meno.

Però in quanto alla critica, intesa come quella solo denigratoria, forse non li batte proprio nessuno.

Il leghista Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, dichiara che l’annuncio della Brambilla è quanto meno inopportuno dal punto di vista della tempistica, dal momento che abbiamo tante aziende costrette a mettere in cassa integrazione i propri operai i quali difficilmente andranno poi a giocare a golf e difficilmente andranno a giocarci i datori di lavoro coscienziosi, che stanno mettendo tutte le energie per risollevare le proprie aziende.

Il capogruppo al Senato, Giampiero D’Alia: “L’annuncio della Brambilla dimostra, qualora ce ne fosse stato bisogno, che il governo si occupa d’altro rispetto a quelli che sono i bisogni della gente. E’ chiaro che il governo ormai viva su Marte - aggiunge D’Alia - e probabilmente su Marte si gioca a golf, mentre qui, sulla terra, nella realtà di tutti i giorni, la gente normale non riesce ad arrivare con lo stipendio alla terza settimana…”.

Il ministro Brambilla, commenta invece Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, “ricorda molto la regina Maria Antonietta quando, parlando del popolo che non aveva più pane, lo invità a mangiare brioches.

Questo ddl è uno schiaffo alla miseria e all’intelligenza dei cittadini”.

Sulla questione interviene infine Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori del Pd: “Come uscire dalla crisi? Semplice, campi da golf per tutti.

Ecco la nuova ricetta del governo proposta dal ministro Brambilla - ironizza la Finocchiaro - Una soluzione alla portata di tutti, dopo gli incentivi per l’acquisto delle barche da diporto, ci sembra un’opportunità che ad esempio le migliaia di operai in cassa integrazione potranno cogliere al volo”.

Secondo la senatrice, la proposta è stata fatta “con una leggerezza che sfiora l’incoscienza”E poi Pierferdi Casini con tanti altri che sicuramente si uniranno nel coro della stoltezza e del “Ci capisco solo io”.

Maddecchè?

La Brambilla nelle sue periodiche esternazioni ha avuto molte opportunità di elencarci delle str….anezze, e sempre l’ha quasi fatto, ma questa no, cari “professori” del nulla (naturalmente inteso sotto l’ambito del turismo e quello aziendale).

Infatti è proprio quando le cose non vanno per il meglio che l’imprenditore migliore si da maggiormente da fare, per sopperire alla crisi.

E che incoscienza c’è nell’affermare di voler dar del lavoro per la costruzione dei medesimi, per il mantenimento e l’organizzazione di campi da golf?

E l’indotto?

Suvvia, tacete voi irresponsabili e mendicanti di voti; parlate solo di quello che ben conoscete, se lo sapete.

Questa non è una partita di calcio, e se l’errore c’è, questo è solo nella tempistica…ma come detto, se c’è.

Uno che non ha mai giocato a golf.

Pubblicato da Luciano Ardoino

fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2010/03/brava-brambno-non-ce-la-faccio-dirlo-e.html

giovedì 11 marzo 2010

La Brambilla infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola Bandiera bianca!

La Brambilla infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola Bandiera bianca!

E’ questa la “figura” dell’Italia turistica che ci si preannuncia a seguito delle str…anezze della ministra Brambilla, delle sue immaginarie innovazioni che hanno riscontro solo in fiabesche statistiche o narrazioni irreali.

No, manco da morti ci arrenderemo alle sue esternazioni del tutto va bene e del moto perpetuo: “io sono brava”.

Un cavolo è fatto bene e col piffero è brava, infatti non passa giorno che qualcuno non smentisca quelle sciocche ottimistiche parole.

L’ottimismo è pur fonte utile e necessaria per qualsiasi crisi, ma non quando diventa una presa per il ...., capito vero?

In questo caso si tramuta in qualcosa da non pesare, da cui prenderne le distanze e il risultato diventando l’opposto di ciò che si sente, diventa irreversibilmente dannoso.

Infatti anche oggi ci arrivano i dati dell’Eurobarometro della Commissione Europea; e non uno qualsiasi.

Dicono che pochi se la sentono di programmare, molti hanno già deciso di rinunciare alle vacanze e qualcuno pensa solo a mini-fughe dalla città.

Mentre tutta l’Europa programma i propri viaggi, l’Italia è il Paese più depresso, l’ultimo a mettere mano al piano ferie, che al momento è il più incerto dell’Ue.

Gli italiani non sanno cosa faranno della loro estate perché la crisi, già nel 2009, ha insegnato loro a ridimensionare desideri ed aspettative, al di là di tanti proclami.

E la lezione è stata capita, tanto che solo un italiano su tre ha già programmato le ferie, mentre il 35% sa già che non potrà permettersi di muoversi da casa.

Rispetto al 2009 è il 10% in più a rinunciare alle ferie, un aumento record in Europa.

A pesare, secondo i dati, è la situazione finanziaria incerta, al cui aggiungiamo la totale mancanza d’intelligenti innovazioni e l’esagerata tassazione nel comparto.

L’unica certezza, dice lo studio, è che in molti (39%) sono convinti che si dovranno fare dei sacrifici in più rispetto al passato per permettersi qualche giorno di svago, mentre per circa un decimo degli europei la vacanza è invece fuori discussione per i “gravi” problemi finanziari avuti nel 2009; potrebbero partire solo indebitandosi, spiegano, oppure se la situazione economica migliorasse.

La vacanza diventa quindi low cost e, rileva Eurobarometro, il turismo è il “fai-da-te”.

Gli italiani resteranno in Italia: il 56% non supererà i confini e si sposterà con auto e moto. Inoltre, per azzerare le spese in vacanza, gli europei hanno deciso di rinunciare allo shopping (21%), ai trattamenti di benessere (24%) sempre più diffusi negli ultimi anni ed andranno anche meno a cena fuori.

Serve, anzi serviva, un anno fa, un piano d’azione poiché era facilmente prevedibile e quindi programmabile questa fase, ed invece?

Nulla, le solite trite e ritrite cosette da niente, e proprio niente di nuovo.

La bandiera bianca può sempre servire e la togliamo dall’asta che invece gliela potremmo…, vabbè, regalare. Pubblicato da Luciano Ardoino

fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2010/03/il-morbo-infuria-il-pan-ci-manca-sul_11.html

venerdì 5 marzo 2010

A cosa serve un ministro inutile?

Innalzata improvvisamente con meriti ai più sconosciuti, dal suo Capo si è fatta catapultare al ministero del turismo dopo una breve parentesi come sottosegretaria del medesimo dicastero, ma totalmente digiuna della materia che dovrebbe amministrare, e per lo più senza neppure avere quella necessaria umiltà che consente un apprendimento rapido, se non altro per capire di che cosa si parla.

Se escludiamo qualche alchimia, difficile peraltro da seguire e che riguarda gli amati 4zampe, boccone prelibato che altri non ne hanno stoltamente capito (chissà per quali motivi) l’indubbio valore in termini di consensi elettorali, la sua azione di ministra è risultata prima ancora che inesistente, dannosa.

Dal suo insediamento in poi, ha solo saputo ripetere incessantemente, forse imbeccata da qualche grosso imprenditore/politico o chissà chi altri (?), che negli anni passati tutto andava male; e su questo siamo anche d’accordo (ma solo su questo), mentre adesso, per lei, tutto va bene nonostante gli svariati miliardi di euro persi nel pur breve periodo del suo “regno”.

Elencandoci addirittura come la nazione europea che ha ricevuto meno perdite dalla crisi del settore, ma dimenticando, forse volutamente, che le percentuali non si applicano così.

Risulta infatti inutile e suona come una gran presa per la pelle del posteriore, dichiarare che l’Italia ha perso solo il 4,3% (gran bel vanto) delle presenze turistiche nel 2009, quando l’ammontare monetario lasciato per strada, è percentualmente molto più grande in conseguenza all’ovvio calo dei prezzi nel settore alberghiero/ristorativo, e dei “pacchetti”.

E per di più compararlo con quello francese ed elencare le loro perdite di presenze turistiche con numeri più grandi, col solo scopo d’apparire più brava del pari grado transalpino (Novelli).

Ma per piacere, ha da passare acqua sotto i ponti!

Per la Francia perdere il 10% (ipotetico e della Brambilla) vuol sempre pur dire “incassare” ben oltre 300 miliardi di euro all’anno dal comparto; mentre per noi perdere il “solo” 4 o 5% (ipotetico e della Brambilla) significano meno di 150 miliardi; e la differenza crediamo ci sia.

Vabbè, in compenso all’ultima riunione ascoltata sul turismo dove parlava la ministra, eravamo alle prese con il signore della sedia accanto che rischiava di caderci addosso addormentato; infatti la Brambilla, come maggior dote, ha quella di saper tenere lunghissimi discorsi senza dire assolutamente nulla.

Come nulla è quello che crediamo abbia fatto di buono, poiché nonostante i nostri svariati tentativi di trovare qualcosa di veramente produttivo per l’economia nazionale nel turismo…niente, il deserto assoluto.

A meno che a qualcuno non venga in mente qualcosa che a noi sfugge e parli adesso, o taccia per sempre.

Amen

Pubblicato da Luciano Ardoino

fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2010/03/uninutile-ministro-cosa-serve.html

martedì 2 marzo 2010

...e alla fine del mese i nostri soldi erano già finitiiiiii...ma andavamo in vacanza col bonus della Brambillaaaaaaa; non si capisce come si sarebbe potuto fareeeeee...se non abbiamo neanche i soldi per mangiareeeeee....

Scusateci ma stavamo cantando in coro l'ennesima presa in giro della ministra perpetrata al nostro indirizzo.

Portandoci alla conclusione che di "questa" ci fidiamo così tanto, che non le daremmo neanche un banchetto o carretto di gelati da gestire.

Riuscirebbe a non collegare la spina alla corrente per il raffreddamento dei contenitori, ma di certo userebbe in salvataggio una quantità industriale di scuse e balle varie.

Diciamo un po’ come succede nel turismo, dove di turisti ne vedi sempre meno, mentre ci racconta che siamo i primi nel mondo.

Vabbè, tanto non ci fa più effetto, ed ogni sua esternazione la prendiamo con la considerazione che merita.

Ossia nulla.

Esempio pratico ci viene dai Bonus Vacanze e dalla dichiarazione che la ministra ci ha omaggiato il giorno dopo l’apertura delle richieste per l’ottenimento dei sopraddetti, il 21 gennaio 2010.

Infatti elencava che nella sola prima “mezza giornata” venivano richiesti, dalle classi a più basso reddito e dai nuclei familiari più numerosi, ben oltre 1 milione di euro di spesa turistica, che quindi portano il totale giornaliero al doppio; 2 milioni di euro.

Calcolando che in questo caso lo Stato eroga circa un terzo del totale, e vale a dire 700.000 euro, è facile evincere che in una sola settimana il totale a disposizione (5 milioni) si sarebbe completamente azzerato.

Ma così non è stato.

Vuoi perché probabilmente l’ha “sparata” troppo grossa elencando quel quantitativo di richieste in sole 12 ore, o forse perché adesso, dopo 40 giorni, è presumibile che le “palanche” siano finite.

Pertanto, perché non dirlo?

Perché costringere coloro che ne fanno richiesta a perdere tempo o a dare dell’effimera inutile speranza?

Oppure si vuole aspettare un’eventuale nuova elargizione (programmata?) da parte del Tremonti o chissà da chi altri, da usare come partitica “pubblicità progresso” per gli ultimi giorni di quest’ultima tornata elettorale (regionali)?

Beh, in ogni caso è una mancanza di chiarezza e rispetto, mentre i gelati, e non avevamo alcun dubbio, si stanno sciogliendo...e non solo quelli.

Pubblicato da Luciano Ardoino

fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2010/03/un-carretto-passave-e-quella-donna.html

lunedì 25 gennaio 2010

Oramai dalla Brambilla ci possiamo aspettare qualsiasi cosa, ed è uno spasso ascoltarla perché, statene certi che tra la logorroica retorica delle sue dichiarazioni, una chicca spunta sempre.

Se guardate il video, potrete vedere che nel sottopancia scorre il testo che, con i 5 milioni di euro destinati ai "suoi indigenti da 35 mila euro all'anno”, saranno ben 2 milioni ad andare in vacanza.

In poche parole, 2 euro e 50 centesimi a testa da destinare al massimo per un gelato di quelli da prendere “a passeggio”, perché se ti siedi al tavolino, corri il rischio di doverci mettere del tuo.

Diciamocelo, tutto fa presagire che, in tempi di pubblicità (a qualunque costo) e di cui presumiamo la Michela un’assidua e attenta sostenitrice, “l’ordine” per quella didascalia sia partita dalla medesima.

Se poi esaminiamo il “grande successo” ottenuto per favorire gli “indigenti” (ved. sopra lo stipendio annuale dei presunti poveri), che secondo le Sue stime procureranno “grandi benefici” (per Lei 170 milioni all’indotto), ma invero sono circa 14/15 milioni di euro, ecco che la comparazione con il totale degli introiti del turismo nazionale annuale (140/160 miliardi di euro), questi saranno nella percentuale dello 0,0001%, roba da far ridere i polli.

Ah, un’ultima cosa.

E' bene precisare che la Francia e altri Paesi hanno attuato da molti anni questa politica di sovvenzione turistica per i propri cittadini; la prima addirittura nella misura di quasi un miliardo di euro (908 milioni), e che il tutto non parte dai tempi del suo insediamento in questo importante dicastero, bensì dalla Legge n. 135 del 29 marzo 2001, "Riforma della legislazione nazionale del turismo" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 20 aprile 2001; ossia ben otto anni prima.

Abbiamo già ampliamente detto che questi nostri “lamenti” o critiche al Suo indirizzo non sono assolutamente una faccenda politica, ma solo una questione di buon senso; questo ministero, e crediamo anche gli altri, non siano adatti ad una persona così, e quarant’anni del nostro lavoro internazionale nell’ambito, lo rivendicano giornalmente.

Nei Suoi due anni s’è sentito solo proclami e tante parole, ma di produttivo non s’è visto, proprio un bel niente.

Pubblicato da Luciano Ardoino

fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2010/01/blog-post.html

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