La nostra "brutta faccenda"

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Un messaggio pubblicitario in internet recitava così:

Online da maggio 2005, Todomondo è la rivoluzionaria novità nel settore della prenotazione delle vacanze e del turismo italiano. Todomondo è infatti la prima grande struttura a portata di mouse, affidabile e sicura, capace di offrire pacchetti vacanza (assistenza, viaggio aereo, soggiorno, trasferimenti) nelle mete preferite nei mari più belli del mondo a prezzi convenienti, grazie a formule che escludono intermediari.

Tutte le proposte di Todomondo garantiscono un rapporto qualità/prezzo eccellente, dai pacchetti “all inclusive” al “solo volo”, per chi desidera vivere la vacanza nella massima libertà.

E nell'immagine che accompagnava il messaggio c'era scritto che "con Todomondo sorridono tutti".

Le 5000 persone rimaste coinvolte in questa "brutta faccenda" hanno poco da sorridere!

E allora raccontiamola questa storia, ricostruendone le tappe salienti. Per chi non la conoscesse, o per chi volesse rileggersela.

Il prologo

Todomondo ha visto la sua ascesa e il suo declino su Internet.

Tutto cominciò nel 2005, con la nascita di quello che veniva definito “il primo Tour Operator interamente on line”. Nel tempo acquisisce una posizione di mercato interessante grazie a prezzi notevolmente inferiori a quelli praticati dagli altri tour operator, con un fatturato in crescita esponenziale che passa dai 10 milioni del 2005 ai 68 milioni del 2008.

Nei primi anni è andato tutto bene, poi i primi problemi seri nel 2007, denunciati sul web. La scorsa primavera ci sono stati anche i servizi di Striscia la Notizia e di Mi Manda Rai Tre, che denunciano situazioni davvero incresciose. Strutture alberghiere che si rifiutavano di ospitare i clienti Todomondo perchè non vedevano un soldo da mesi. In diversi casi per loro non c'era neanche il volo di rientro in Italia! Più volte i nostri consolati sono stati costretti a intervenire per aiutare i malcapitati!

L'epilogo

Il 14 luglio 2009, dopo giorni in cui si susseguiva il tam tam sul web sulle gravi difficoltà che stava attraversando Todomondo, il Consiglio di Amministrazione con un comunicato informa di aver “dimissionato” Alessandro Scotti (che, non si capisce come mai, pur detenendo la quota di minoranza del 30% nella nuova società Todomondo SpA dopo l’ingresso della IA Partners, ne aveva conservato la carica di Amministratore Delegato!) e di aver sospeso le partenze programmate, in attesa dei risultati di un accertamento economico e finanziario

Parte la mobilitazione dei clienti. Con un passaparola sul web un centinaio di persone si ritrovano il 25 luglio a Gallarate sotto la sede di Todomondo

nel tentativo di fare pressione sul Consiglio di Amministrazione perché decidesse di ricapitalizzare garantendo così la prosecuzione delle attività.

Il nostro tentativo risulta vano. Gli accertamenti fanno risultare un “buco” di diversi milioni di euro e il Consiglio di Amministrazione riunitosi proprio il 25 luglio 2009 per decidere se ricapitalizzare o meno, emette un comunicato nel quale dichiara che

L’assemblea di Todomondo S.p.A., riunitasi in data odierna, ha preso atto delle prime risultanze emerse dagli accertamenti svolti dal management che hanno confermato la grave situazione economico-patrimoniale della Società, tale da non consentire, unitamente alla sospensione della licenza di tour operator, l’ipotesi di proseguire nell’attività.

La Società ha pertanto assunto la decisione di interrompere l’attività operativa e ha incaricato l’amministratore unico di compiere tutti gli atti neces­sari per richiedere la dichiarazione di insolvenza in proprio.

5000 clienti rimangono a terra!

Pochi giorni dopo il sito Todomondo viene posto sotto sequestro dalla Polizia di Stato.

La procura di Busto Arsizio apre un’inchiesta per l’ipotesi di truffa iscrivendo quattro managers della società nel registro degli indagati.

E dopo?

Prendendo atto della decisione espressa dal CdA di Todomondo, nei giorni successivi nasce spontaneamente il nostro comitato, che si dà nuovi obiettivi.Da un lato ottenere giustizia appoggiando la denuncia collettiva preparata dagli avvocati Lara Pellegrini e Francesca Pinciroli perchè vengano individuati e colpiti i responsabili della truffa.Dall'altro ottenere il rimborso dei nostri soldi da parte del Fondo di Garanzia per il consumatore di pacchetto turistico. Il nostro interlocutore è il Ministro del Turismo Brambilla, che a caldo ci aveva dichiarato pubblicamente la propria solidarietà e la volontà di “attivare” per noi il Fondo.

Per evitare che, come troppo spesso accade nel nostro paese, le dichiarazioni restino solo promesse abbiamo organizzato una seconda manifestazione il 1 agosto, sempre a Gallarate, con la partecipazione di un centinaio di persone per sostenere la lettera aperta al Ministro con la quale chiedevamo di fornirci certezze assumendo impegni concreti.

Il problema vero infatti è che nel Fondo di Garanzia non risulta esserci un euro in cassa!

Con un’interrogazione parlamentare presentata il 29 luglio 2009 l'onorevole Beltrandi chiede al governo come mai per il triennio 2009-2011 non risulterebbe in bilancio alcuno stanziamento destinato al Fondo.

Il 3 agosto la segreteria del ministro Brambilla con una mail ci assicura però che "il ministero del turismo ha già fatto richiesta alla presidenza del consiglio di voler aumentare le risorse ora disponibili nel caso non fossero sufficienti a coprire l’intero importo relativo ai rimborsi richiesti."

Dopo un mese dalla prima lettera aperta torniamo alla carica con una seconda lettera, firmata online da oltre 1400 persone, con la quale chiediamo alla Brambilla quali impegni concreti siano stati assunti.

Alla fine dello scorso settembre, dopo aver intasato di richieste le redazioni dei quotidiani, dei telegiornali e delle trasmissioni televisive, Striscia la Notizia si occupa del nostro caso. Consegniamo a Max Laudadio la lettera da recapitare alla Brambilla.

E la Brambilla che fa?

Comincia a fare marcia indietro! Nelle sue dichiarazioni a Striscia non troviamo più nessun accenno alla richiesta di aumentare le risorse del Fondo.

E allora tra settembre e ottobre abbiamo inviato due diverse mail a tutti i parlamentari, senza distinzione politica, per chiedere il loro interessamento. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta concreta!

Nello stesso periodo abbiamo inviato una mail a tutte le associazioni dei consumatori. Solo due di esse ci hanno contattato, la Federconsumatori e il Movimento Consumatori, ma finora nessuna azione politica concreta a sostegno delle nostre richieste!

Intanto il tribunale di Genova, con sentenza n. 74/09 dell'1.10.09, dichiara il fallimento della Todomondo S.p.A. e si apre la possibilità per noi di iscriverci al passivo fallimentare.

E nel frattempo la ministra cosa sta facendo per noi? Il 16 novembre ci fa pervenire questa mail in risposta alla lettera aperta consegnata tramite Striscia:

Egregi Signori Oriolo e Baldina,

a nome del Ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, Vi ringraziamo per la Vostra mail, e prendiamo visione delle richieste sottoposte all’attenzione del Ministro, che ci riserviamo di tenere in adeguata considerazione. Vi informiamo a questo proposito che aggiornamenti riguardo le procedure di rimborso saranno disponibili a breve.

Cordiali saluti

La segreteria

Pochi giorni dopo il tribunale di Milano, con sentenza n. 653/2009 del 19.11.2009 dichiara il fallimento della Alpi Viaggi Srl (già Avitour Srl), proprietaria della Todomondo fino al 31 marzo 2009 e si apre per quelli tra noi che avevano prenotato prima di tale data la possibilità di iscriversi a quest'altro passivo fallimentare.

Le trasmissioni di approfondimento e di denuncia della televisione italiana, quali Mi manda Rai Tre, Le iene, Exit, ci snobbano (e continuano a snobbarci). A occuparsi del nostro caso è la TV svizzera! La trasmissione Patti Chiari manda in onda un bel servizio l'11 dicembre 2009.

Nei primi giorni del 2010 inviamo i nostri "auguri" alla Brambilla che ci risponde così:

Buongiorno,

La ringraziamo a nome del Ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, per l’email che ci ha inviato e che offre l’occasione per confermarle che gli uffici del dipartimento del turismo stanno esaminando le numerose richieste ricevute con particolare attenzione e cura e che per ridurre i tempi di predisposizione di queste istruttorie il Ministro Brambilla ha dato disposizione perché sia costituita un’apposita task force.

Il 22 gennaio 2010 la Procura di Busto Arsizio, congiuntamente alla Guardia di Finanza di Gallarate, nel corso di una conferenza stampa annuncia di aver predisposto il sequestro di una villa intestata alla moglie di Alessandro Scotti, del valore di circa ottocentomila euro.

E noi? Noi continuiamo con le nostre iniziative. Il 15 febbraio inviamo un’istanza collettiva al Dottor Porazzi, il dirigente del Ministero del Turismo deputato a occuparsi del Fondo di Garanzia, per chiedergli delle risposte precise ed esaurienti in merito allo stato delle nostre pratiche appellandoci a una Legge dello Stato che regolamenta i procedimenti amministrativi, la Legge 241/1990.

Ad oggi ancora nessuna risposta!

Il 9 marzo inviamo una istanza anche al Ministro Brunetta, che il 21 dicembre 2009 aveva sottoscritto un protocollo con il Ministro Brambilla "per dare tempestiva attuazione alla riforma della pubblica amministrazione finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni” per chiedere un suo intervento.

Anche qui, finora nessuna risposta!

Il 12 marzo il curatore fallimentare invia una comunicazione ai creditori nella quale il Tribunale di Genova sostanzialmente dice che non ci sono soldi nelle casse di Todomondo e pertanto la procedura fallimentare viene chiusa!

E' vero che fin dall'inizio eravamo consapevoli che sarebbe stato difficile per noi vedere un soldo dal fallimento Todomondo. ma ci ha colpito apprendere che NON E' STATO TROVATO NEANCHE UN EURO IN CASSA!

Certo che "questi signori" hanno fatto le cose per bene prima di dichiarare il fallimento!!!!!

Queste finora le pagine della nostra storia.

Altre ce ne saranno, perchè finora abbiamo avuto tante promesse e pochi impegni!

La nostra battaglia continuerà fino a quando non otterremo giustizia e non avremo certezze sul rimborso dei nostri soldi!

21 marzo 2010

a cura del Comitato antitruffatodomondo@gmail.com

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