Speciale - la "strana" fine di Todomondo

Un articolo sulla vicenda Todomondo apparso sul quotidiano Epolis lo scorso 2 settembre cominciava così:

“È come una matrioska. Una truffa dentro una truffa dentro, probabilmente, un altro raggiro.”

Che sia davvero così?

Nel tentativo di ricostruire i passaggi chiave dello "strano caso" Todomondo abbiamo preparato una sorta di dossier. Man a mano che mettevamo insieme i vari tasselli si affacciavano domande per le quali vorremmo una risposta. Noi però non abbiamo strumenti investigativi e quindi possiamo solo confidare che le indagini della magistratura, che ci auguriamo siano a tutto campo, facciano piena luce su cosa è successo veramente.

Come evidenziato in aprile dal servizio di Striscia e da Mi manda Rai3 Scotti sembrerebbe avere le sue belle responsabilità nella gestione, quanto meno “allegra”, della vecchia Todomondo (allora Avitour s.r.l.), completamente di sua proprietà e, si presume - ma questo è al vaglio della magistratura penale - ne abbia avute anche in quella nuova.

Leggendo le (poche) carte in nostro possesso e interpretando alcuni avvenimenti di questi mesi non possiamo, da profani, fare a meno di porci alcune domande non solo sui comportamenti attribuibili a Scotti, ma anche su quelli attribuibili al socio di maggioranza della Todomondo SpA, la IA Partners:

  • Per quale motivo Scotti, alla fine del 2008, decide di vendere la “sua creatura”? Todomondo aveva un fatturato in crescita esponenziale: passa dai 10 milioni del 2005 ai 68 milioni del 2008 (esercizio che si chiude senza perdite dichiarate in bilancio)
  • E se, come dichiara lui stesso, il motivo è quello di “strutturare finanziariamente e organizzare la società” perché accetta una proposta che pur lasciandogli la carica di Amministratore Delegato lo vede socio di minoranza (con solo il 30%) nella nuova società?
  • Perché, come risulta dalle visure camerali, il 3 aprile Scotti mette in liquidazione la Avitour Srl cambiandone la denominazione sociale in Alpi Viaggi Srl in liquidazione? Liquidatore viene nominato lo stesso Scotti. Perché la Alpi Viaggi Srl in liquidazione, che in quella fase di chiusura della società avrebbe dovuto svolgere esclusivamente attività allo scopo di soddisfare i creditori, acquista partecipazioni in altre società?
  • Sembrerebbe che prima dell’operazione la valutazione del marchio Todomondo fatta da una banca d’affari fosse di circa 30 milioni di euro. Due domande:
    • perché Scotti a marzo 2009 vende la quota del 70% alla IA Partners per soli 11 milioni, se come da lui affermato, erano diversi gli investitori che si erano proposti?
    • la IA Partners la compra per 11, sborsando effettivamente circa 6 milioni. Pur prendendo per buone le affermazioni della IA Partners (dal Sole 24 ore del 25 luglio: Luigi Capello dichiara «Siamo stati truffati. Abbiamo rilevato da Alessandro Scotti un'azienda che sembrava sana e invece era carica di debiti») perchè solo dopo pochi mesi di vita il CdA decide di non ricapitalizzare e attuare un piano di rilancio dell’azienda, ma di farla fallire perdendoci "apparentemente" i 6 milioni circa sborsati?
  • Come è possibile che la due diligence, costata, pare, più di 800 mila euro, che presumiamo sia stata operata in maniera approfondita nell’arco di quattro mesi da una primaria società di revisione, da uno studio legale e da una società che analizza il business, non riesce a far saltar fuori le “magagne” asseritamente attribuibili a Scotti, che a detta di IA Partners sono saltate fuori solo dopo, nei primi (e unici) mesi di vita della Todomondo SpA?
  • Il 14 luglio il CdA sfiducia Scotti e decide la sospensione “temporanea” dell'attività:
    • perché Todomondo nei giorni successivi continua a vendere e incassare?
    • perché il CdA aspetta 3 giorni prima di emettere un comunicato ufficiale alla clientela?
    • e perchè proprio durante questi 3 giorni (il 16 luglio) viene costituita la Sviluppo 2009, che ha come oggetto sociale “l’organizzazione e la vendita di viaggi organizzati” a cui successivamente (in data 6 agosto) verrà affittato il ramo d’azienda di Todomondo?

Le stesse domande sono state poste in una querela collettiva presentata alla Procura di Busto Arsizio dagli avvocati Lara Pellegrini e Francesca Pinciroli.

In attesa che il lavoro della magistratura possa fornire risposte alle tante domande vi lasciamo alla lettura del dossier.

Il sole 24 ore del 25 luglio 2009 pubblica un articolo di Giuliano Balestrieri dal titolo: Todomondo lascia tutti a terra

Una due diligence sbagliata costerà le vacanze a oltre 5mila clienti di Todomondo, il tour operator online, con sede a Gallarate, nato da una costola di Teorema, che ieri ha annunciato la sospensione di tutte le partenze. «Non sappiamo se e quando riusciremo a risolvere la situazione» dice Luigi Capello, numero uno del fondo di private equity Ia Partners, azionista di riferimento della società. Sempre ieri la provincia di Varese ha revocato la licenza all'agenzia di viaggi, «ma l'iter era già stato avviato da qualche giorno», spiegano.

Quella di Todomondo è una storia lunga, all'insegna delle difficoltà. Da mesi i passeggeri segnalano attraverso blog e siti internet diversi problemi con i viaggi del tour operator: alcuni sono stati lasciati a terra nei luoghi di destinazione turistica, altri sono stati rispediti indietro dagli alberghi che pensavano di aver prenotato e pagato.

Pochi giorni fa l'amministratore delegato di Todomondo, Alessandro Scotti, figlio di Vittoriano, ex proprietario di Teorema, è stato sollevato dall'incarico. «Siamo stati truffati – rilancia Capello –. Abbiamo rilevato da Alessandro Scotti un'azienda che sembrava sana e invece era carica di debiti». Ia Partners adesso ha affidato a una società esterna la valutazione dello stato dei conti e ha garantito il ritorno ai clienti già in viaggio: «Quando la situazione sarà più chiara – prosegue il manager – decideremo se ricapitalizzare e rimborsare tutti o procedere al fallimento concordato».

Di certo si tratta di un buco non inferiore a 5 milioni di euro. Eppure quando il fondo iniziò la due diligence, l'operazione sembrava interessante: Todomondo aveva chiuso il 2008 con 68 milioni di fatturato, numeri confermati anche dai primi tre mesi dell'anno. «E poi Alessandro Scotti ce lo aveva presentato Banca Imi – continua Capello – che però non ha avuto alcun ruolo nell'operazione. Noi siamo stati seguiti da PriceWaterhouseCoopers».

Insomma le credenziali erano davvero ottime e il deal si è chiuso in fretta, a tempo di record. Anche perché Ia Partners aveva già un veicolo pronto da utilizzare: la C.d.c. di Genova «attraverso cui abbiamo fatto l'operazione».

E il giorno dopo sempre Il sole 24 ore pubblica un altro articolo di Giuliano Balestrieri dal titolo: Per Todomondo si profila l’ipotesi del fallimento

Todomondo viaggia veloce verso il fallimento. Carica di debiti e senza liquidità il destino del tour operator di Gallarate sembra segnato. E quella di ieri, convocata nello studio legale Monza e associati, è stato un'assemblea fiume iniziata poco prima delle 15 e conclusa solo alle 20.

A marzo l'associazione di investitori Ia Partners, guidata da Luigi Capello aveva rilevato da Alessandro Scotti il 70% della di Todomondo. Un gruppo apparentemente sano con un fatturato vicino ai 70 milioni di euro e debiti dichiarati per circa 5,5 milioni che avevano portato la valutazione complessiva del tour operator a 11 milioni di euro (5,5 al netto dei debiti). Dopo il passaggio di consegne però la situazione è degenerata. I flussi di cassa diminuivano e le difficoltà a pagare aumentavano. «Il giro d'affari è improvvisamente calato» ha spiegato Capello che ha dato mandato a Deloitte di valutare l'effettivo stato di salute della società. Il responso ufficiale non é ancora stato reso noto, ma fonti vicine alle parti spiegano che «servirebbero almeno 5/6 milioni subito per sopravvivere, ma per essere tranquilli sarebbero meglio 8/9 milioni». Una cifra quindi superiore a quella investita per rilevare la società.

Nel frattempo il gruppo ha avviato un'azione di responsabilità nei confronti di Alessandro Scotti, fino al 14 luglio scorso amministratore delegato della società che secondo Capello avrebbe in qualche modo occultato i debiti e caricato di costi i nuovi azionisti.

Di certo la vita della società è stata resa più difficile anche dalla banche. Uno degli istituti di credito a cui si appoggia il gruppo ha infatti ridotto il fido della società ed effettuato una compensazione tra conti correnti (di fatto i contanti depositati sono stati usati a garanzia dei debiti verso la banca), riducendo ulteriormente la liquidità di Todomondo. Sarebbe inutile anche versare capitali freschi perché andrebbero solo a saldare i debiti, difficile invece aprire un nuovo conto corrente con poche garanzie e soprattutto pochissimo tempo.

In una situazione così delicata per il tour operator che ha lasciato a casa oltre 5mila clienti diventerà quindi difficile anche riportare a casa tutti i viaggiatori in giro per il mondo (che nel frattempo sono stati avvisati della situazione). Capello potrebbe decidere di investire di tasca propria, dal suo conto di socio ma in quel caso il suo patrimonio rischia di confondersi con quello della società ed essere quindi coinvolto nell'eventuale fallimento. Insomma il futuro di Todomondo appare davvero incerto e ieri, insieme alla dimostrazione dei viaggiatori a Malpensa, è arrivato un esposto in procura da parte del Codacons.

Il 30 luglio sul Corriere della Sera appare un articolo a firma Luigi Corvi dal titolo: Todomondo, le vacanze-truffa e il giallo del tesoro scomparso

Ruota at­torno al mistero di milioni di eu­ro spariti di colpo nel giro di due mesi il giallo finanziario di Todo­mondo, il tour operator on line che si avvia verso il fallimento. Nel verbale della riunione del collegio sindacale del 24 giugno scorso risulta che a quella data il bilancio era in rosso di soli due­mila euro, ma ricavi e patrimo­nio netto erano indicati con un doppio zero, tanto che i sindaci rilevavano l’oggettiva inattendi­bilità dei dati contabili. Nono­stante questo le vendite sono an­date avanti. Che cosa è accaduto tra il pri­mo aprile e la fine di giugno cre­ando una situazione contabile ta­le da rendere impossibile l’attivi­tà dei sindaci, obbligati a dimet­tersi il 15 luglio dopo aver chie­sto invano spiegazioni all’ammi­nistratore delegato Alessandro Scotti e al presidente Silvano Fa­varato?

Sarà la magistratura a fare chiarezza, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di quattro manager di Todomondo spa, tra cui proprio Scotti che ieri, attra­verso l’avvocato Dario Minella, ha voluto rendere pubblici alcu­ni documenti per dimostrare che le responsabilità vanno cer­cate altrove. Primo fra tutti uno stralcio del contratto di cessione di ramo d’azienda in cui si speci­fica che non costituiscono oggetto di cessione, e pertanto non vengono trasferiti all’acqui­rente, tutti gli elementi attivi e passivi che non figurano nel con­tratto stesso. Come dire: chi ha comprato sapeva quello che comprava e non può dire (come fa l’acquirente IA Partners) che il buco è stato creato da creditori spuntati fuori dopo la vendita, perché questi avrebbero dovuto rivolgersi a Avitour srl, la socie­tà di Scotti che deteneva il mar­chio Todomondo.

Dai documenti forniti risulta anche l’esistenza di un estratto conto del 31 marzo che attesta il regolare versamento dell’aumen­to di capitale: tre milioni e mezzo la IA Partners, un milio­ne e mezzo la Artes srl (società al 100% della A Gugol srl che fa ca­po a Scotti, anche se nelle visure camerali il suo nome a oggi non compare, e dalla quale sono com­pletamente estranei Vittoriano Scotti, padre di Alessandro, e il fratello Andrea, azionisti della Teorema sas in liquidazione). La IA Partners, società del gruppo Capello-Selvatico Esten­se, che ha avviato un’azione lega­le, sostiene invece che la situa­zione contabile dell’azienda si è rivelata molto diversa da quella che era stata accertata dalla ban­ca d’affari che aveva proposto l’acquisto e dalla diligence di una primaria società di revisio­ne durata quattro mesi e costata, pare, più di 800 milioni. In tutto questo, da ieri digitando su inter­net l’indirizzo di Todomondo compare la scritta: «Polizia di Stato-Sito sottoposto a seque­stro», che sancisce il blocco defi­nitivo dell'attività. Le migliaia di turisti truffati che avevano già pagato la vacanza acquistata sul sito, dovranno attendere settem­bre per capire se, come e da chi potranno riavere indietro i loro soldi.

Il 26 luglio sul sito dylanblog viene inserito da una utente uno scritto ricevuto da Alessandro Scotti

468. Ilaria Says:

luglio 26th, 2009 at 13:12

Gentile Ilaria,

ho fatto qui un riassunto di quello che è successo, che cercherò di far scrivere alla stampa nelle prossime settimane.

1) Avitour/ todomondo società che è partita il 15/5/2005 ha operato fino al 31/3/2009 con fatturati e clienti in crescita ogni anno. La società è stata creata da me e mio padre e mio fratello non sono mai stati soci.

Fino al 31/3/09 non si hanno avuti problemi di mancate partenze. Si registravano invece problemi organizzativi in quanto la struttura era composta da 10 sole persone.

La società ha attratto gli interessi nel corso del 2008 fino a marzo 2009 di numerosi partner finanziari e industriali. Come proprietario di Todomondo ho deciso proprio per strutturare finanziariamente e organizzare la società di accettare le proposte di un fondo che si era dichiarato private equity (industrial assets).

l’offerta prevedeva la costituzione di una nuova società (Todomondo SpA) che si sarebbe presa in carico tutte le partenze delle prenotazioni già vendute e qualche debito e che avrebbe acquistato il marchio, il software. tutto il resto rimaneva nella vecchia società (avitour), di mia proprietà che con l’incasso che avrebbe dovuto prendere da Industrial assets avrebbe chiuso i debiti rimasti.

2) tra dicembre e marzo sono iniziati tutti i controlli operati da industrial assets attraverso PRICEWATERHOUSE (società di revisione), dello studio legale MONZA, della LEK (società che analizza il business ed il modello operativo). Tutti i controlli sono stati fatti da loro: è vero anche che tutte queste società erano al corrente della poca organizzazione industriale di AVITOUR in quanto gestita da poche persone e tutte giovani (io 32 anni ed i miei colleghi tutti più giovani). Quindi si presumeva che loro più esperti avrebbero fatto luce su tutto. Non solo , non sono in grado di poter ingannare nessuno e tantomeno professionisti come la PRICEWATERHOUSE , ho 32 anni , non ho esperienze di bilanci o finanziarie per poter sapere cosa fare. ho sempre fatto solo operativo voli e camere.

3) alla fine della due diligence, positiva, Industrial assets ha formulato la proposta definitiva. Io sarei rimasto come amministratore e avrebbero lasciato ad avitour il 30% della nuova società.

4) il primo aprile è partita la nuova società, TODOMONDO SpA. Società nuova, senza debiti. Lavora con banca MB, banca di affari americana,

5) in seguito al servizio di striscia calano le vendite.

6) essendo partiti con poco denaro in cassa (perchè erano stimate vendite molto maggiori) e dovendo far partire i clienti di aprile (che TODOMONDO SpA si era presa in carico nel contratto ma che non era in grado di rispettare), chiedono a me, come proprietario di AVITOUR che aveva incassato una cifra per la vendita, di rimettere questi soldi in TODOMONDO per far partire la gente. Mi promettono che me li avrebbero ridati in poche settimane. In buona fede li accontento.

7) le settimane passano, i soldi prestati da avitour non vengono restituiti. La situazione è grave, segnalo a tutti i miei soci che non si può continuare così. Mi dicono che avranno dei fidi dalle banche (mai arrivati), che faranno aumenti di capitale sociale(mai fatti). soprattutto dicono di avere dei soldi da banca MB a breve, soldi che non arriveranno mai. Mi dicono di cercare di fare il massimo. nel frattempo assumono 20 persone in più, con stipendi alti.

8)Vogliono decidere tutto loro (amministrazione, finanziario, gestione dei fornitori, personale e clienti) pur non essendo esperti di turismo, facendo valere il fatto che sono i proprietari dell’azienda. Arriva il 21/5/09 un nuovo rappresentante legale, silvano favarato, che arriva da un settore estraneo al turismo. Firma i pagamenti. Tra le altre cose un dipendente di IA è sempre in ufficio da metà aprile, Fabio Zazzetta, sigla tutti i pagamenti ed è perfettamente a conoscenza di quello che avviene ed anzi è quello che decide. anche adesso si trova in ufficio e lavora per todomondo. la situazione è ancora grave: non programmano i pagamenti, non mi fanno decidere, mi fanno promettere pagamenti ai fornitori che non faranno mai.

9) il 24/6 è il giorno in cui nel consiglio di amministrazione deve essere deliberato l’aumento di capitale sociale per restituire ad avitour i soldi e per rendere più tranquilla la gestione. la sera prima in riunione con IA (selvatico estense, capello, amatori e zazzetta) mi rassicurano che è tutto ok.

il 24/6 colpo di scena: nel consiglio irrompe umberto selvatico estense, che dice che non se ne fa nulla, mi minaccia, mi accusa che alcuni fornitori di avitour gli hanno chiesto di essere pagato. io faccio presente che non può pagarli avitour, visto che hanno preso loro i soldi, e faccio presente che da contratto loro non devono pagare nulla ai fornitori avitour.

10) dal 25/6 fino al 14/7 rimango per cercare di far partire i clienti. subisco minacce e pressioni dai miei soci.

mi accorgo che la volontà sembra essere quella di far finire todomondo, allora chiedo di ridarmela indietro: gli ripagherò il loro investimento in 5/10 anni. Niente. almeno sarei riuscito a far partire i clienti.

MB banca, di cui selvatico estense sembra essere socio (non ne sono sicuro) viene amministrata da banca d’Italia. il 13/7 pur potendo ancora far partire i clienti (avendo soldi in cassa) silvano favarato decide di bloccare tutto, fa chiamare dal call center tutti i clienti per avvisarli. non sono d’accordo e protesto, ma purtroppo sono loro i proprietari ed è loro la rappresentanza legale.

11) il 14/7 viene convocata un’assemblea per farmi un’azione di responsabilità; un fornitore di avitour ha chiesto i soldi a loro (e avitour come fa a pagarlo se non le vengono restituiti i soldi?) ed in più mi dicono che PRESUMONO che io abbia pagato 3 milioni di euro in più durante aprile e maggio. A chi ? In quale modo? per quale motivo? non sanno spiegarlo. Chiedono che lo spieghi io. ma cosa significa?????

comunque avendo loro il 70% ed essendo io in minoranza possono decidere quello che vogliono e quindi mi viene fatta questa azione di responsabilità.

12) dal giorno dopo danno la colpa a me di tutto. Come si fa a sostenere che io abbia preso i soldi dei clienti? in che modo? non firmavo più nulla. naturalmente sono più potenti di me:attraverso la stampa, con avvocati cercano di far credere che sia tutta colpa mia. ed infatti me lo avevano già promesso:mi avrebbero distrutto la reputazione.

13) tutto quello che ho scritto è documentato.

14) mi ritrovo con la reputazione distrutta. Con minacce che mi arrivano ogni giorno di gente che crede che io abbia rubato i soldi ai clienti.

Questa invece è una risposta alla lettera scritta da uno che sembrerebbe essere a conoscenza di determinate informazioni

474. Protagora Says:

luglio 26th, 2009 at 16:55

CARA ILARIA, MA TU CI CREDI????

POVERINO HA SOLO 32 ANNI… E NON CAPISCE QUELLO CHE FA… E’ UN BAMBINO INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE….

MA SE ADESSO E’ VENUTO FUORI CHE E’ STATO AMMINISTRATORE DI OLTRE 12 SOCIETA’ DI CAPITALI (VAI A FARE UNA VISURA IN CAMERA DI COMMERCIO…) ED INOLTRE E’ STATO INDAGATO ANCHE PER IL CRACK DI VOLAREWEB INSIEME AL FRATELLO ED AL PADRE CHE ADDIRITTURA ERA AGLI ARRESTI DOMICILIARI (http://ilfaro.e20x.com/news.asp?id=314).

MA LUI NO, NON AVREBBE MAI POTUTO INGANNARE NESSUNO, FIGURATI LA SOCIETA’ DI REVISIONE O I NUOVI SOCI, LE BANCHE GRANDI E CATTIVE…

MA VI SEMBRA CREDIBILE CHE QUALCUNO BUTTI VIA I SOLDI COSI’ SE NON FOSSE STATO IMBROGLIATO E TRUFFATO, ALLORA CHI AVEVA ACQUISTATO LA VACANZA ANCHE LUI FACEVA PARTE DELL’IMBROGLIO????

SCOTTI MI FA VENIRE IN MENTE UN’ALTRO PSICOPATICO CHE SI CREDEVA UN GENIO: “La Grande Bugia è una bugia così enorme da far credere alla gente che nessuno potrebbe avere l’impudenza di distorcere la verità in modo così infame” – Adolf Hitler, “Mein Kampf”

E VI SEMBRA CREDIBILE CHE IL SIG. ALESSANDRO SCOTTI SCRIVA CHE I NUOVI SOCI NON LO HANNO LASCIATO GESTIRE, DOPO CHE AVEVANO INVESTITO TUTTI QUEI SOLDI PROPRIO BASANDOSI SULL’ERRONEA CREDENZA CHE LUI FOSSE UN BUON IMPRENDITORE, DATO CHE SI DESUMEVA DAI BILANCI DELLA SUA SOCIETA’ AVITOUR SRL CHE PURTROPPO ERANO FALSI????

SCOTTI SCRIVE CHE FINO AD APRILE DI QUEST’ANNO NON SI HANNO MAI AVUTI PROBLEMI DI PARTENZE, MA VOGLIAMO SCHERZARE!! MA CHI VUOL PRENDERE PER IL SEDERE? E ALLORA ANCHE STRISCA LA NOTIZIA, MI MANDA RAI TRE, IL SITO DI AUTOTUTELA, SONO TUTTI DEI PAZZI VISIONARI????

MA SCOTTI LEGGE QUELLO CHE SCRIVE?

I SOCI DI TODOMONDO NON GLI HANNO CHIESTO DI RIMETTERE I SOLDI DELLA COMPRAVENDITA DEL RAMO D’AZIENDA DA AVITOUR IN SOCIETA’, GLIELO HANNO IMPOSTO, PERCHE’ EMERGEVANO BUCHI DA TUTTE LE PARTI FUORI BILANCIO, CHIEDETELO AI FORNITORI (MONDIAL ASSISTANCE, REPLY, ZANOX, LIVINGSTONE, MYAIR, BLUPANORAMA E UNA SFILZA SENZA FINE….).

BANCA MB, NON E’ UNA BANCA D’AFFARI AMERICANA. E’ UNA BANCA ITALIANISSIMA (ALTRA BUGIA).

CON CHE FACCIA TOSTA POI SOSTIENE DI AVER CHIESTO I SOLDI AI SOCI, MA SAPETE CHE DOPO EESERSI ACCORTI DEI PRIMI PROBLEMI SOLO I NUOVI SOCI HANNO VERSATO DEL DENARO (1,5 MILIONI PER L’ESATTEZZA) E LUI CON LA SUA SOCIETA’ COLLEGATA (AGUGOL SRL), NEANCHE UN EURO – POI CHIARAMENTE QUANDO IL BUCO PRENDEVA DIMENSIONI GIGANTESCHE – VICINO AI 10 MILIONI DI EURO FUORI BILANCIO, ANCHE I NUOVI SOCI HANNO DOVUTO ALZARE LE MANI ED ARRENDERSI – E LUI COSA FA LE SPARA ANCORA PIU’ GROSSE?? TANTO ORMAI CON I REATI CHE HA COMMESSO, UNA PIU’ UNA MENO….

L’ASSUNZIONE DI 20 PERSONE A STIPENDI ALTI E’ UN’ALTRA BUGIA: QUANDO SONO STATE SCOPERTE LE PRIME INCONGRUENZE CON QUANTO RIFERIVA SCOTTI AI SOCI, IL PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ PER VELOCIZZARE IL LAVORO DI INVESTIGAZIONE SULL’OPERATO DI SCOTTI – APPROSSIMANDOSI IL PERIODO DI MAGGIOR LAVORO ESTIVO – HA ASSUNTO UNA TASK FORCE DI SEI IMPIEGATI CONTABILI PER RICONCILIARE LE SPESE DI SCOTTI SENZA GIUSTIFICAZIONE CONTABILE, OLTRE AD INSERIRE UN NUOVO RESPONSABILE AMMINISTRATIVO – IL PRECEDENTE RESPONSABILE AMMINISTRATIVO DR. IVO ZANETTA ERA AMICO INSEPARABILE DI SCOTTI ED E’ SCOMPARSO DALLA SOCIETA’ IL GIORNO DOPO CHE SONO SCOMPARSI I COMPUTER DELLA CONTABILITA’ AVITOUR DALL’UFFICIO – ED A FAR CONTROLLARE TUTTI I PAGAMENTI DA UN PROPRIO CONSULENTE IL DR. FABIO ZAZZETTA PER L’APPUNTO, CHE HA CONTRIBUITO A SCOPRIRE GLI ATTI DI MALA GESTIO DI SCOTTI.

LA SOCIETA’ TODOMONDO SPA NEI PRIMI TRE MESI, A PRESCINDERE DAI DEBITI EMERSI FUORI BILANCIO DOVUTI ALLA GESTIONE PRECEDENTE DI SCOTTI, HA PERSO SOTTO LA GESTIONE DI ALESSANDRO SCOTTI 5 MILIONI DI EURO E NON CI SONO SPIEGAZIONI DI COME ABBIA SPESO DETERMINATI SOLDI CHE SONO STATI BONIFICATI PROBABILMENTE A SUOI PRECEDENTI CREDITORI – CHI LO DEVE SPIEGARE, IL PASSANTE DELLA STRADA??? VI RENDETE CONTO???? ).

IL PUNTO 9) DELLA LETTERA POI E’ PARADOSSALE!!! MA COME I FORNITORI NON SI DEVONO PAGARE PERCHE’ LO DICE LUI….

ALTRA BUGIA: AFFERMA CHE UNO DEI SOCI DELLA FINANZIARIA A SUA VOLTA SOCIA DI TODOMONDO SPA E’ SOCIO DI BANCA MB

E CHE LA BANCA E’ AMMINISTRATA DA BANCA D’ITALIA (MA QUEST LE PROPRI MATT…)!

IL PUNTO 10) E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE QUEST’UOMO E’ FOLLE! IL 13 LUGLIO DI QUEST’ANNO, IN CASSA DI TODOMONDO SPA NON C’E’ PIU’ UN’EURO, TANT’E’ CHE GLI AMMINISTRATORI DEVONO DI LI A QUALCHE GIORNO COMUNICARE LO STATO D’INSOLVENZA DELLA STESSA E QUESTO DISGRAZIATO VOLEVA MANDARE IN GIRO DELLE PERSONE PER LASCIARLE A SPASSO PER IL MONDO….

PURTROPPO PER TE CARO SCOTTI, TUTTO QUEL CHE E’ SUCCESSO E’ DOCUMENTATO, E NON QUELLO CHE HAI SCRITTO TU (CHE SONO UNA MAREA DI CAZZATE) E SPERIAMO CHE LA GIUSTIZIA SERVA A QUALCOSA!!!

P.S. FOSSI IN TE LA SMETTEREI DI FARE QUELLO PIU’ FURBO DEGLI ALTRI, PERCHE’ LA PAZIENZA DELLA GENTE CHE HAI FREGATO HA UN LIMITE!!!

QUESTO DISGRAZIATO VOLEVA MANDARE IN GIRO DELLE PERSONE PER LASCIARLE A SPASSO PER IL MONDO....

Altro intervento scritto presumibilmente da una persona che ha lavorato per Teorema/Todomondo

476. ex teo Says:

luglio 26th, 2009 at 20:34

Caro Sandro SCOTTI,

mi sembra che questa lettera a punti sia stata scritta da un buon avvocato (meglio di quello che hai portato a mimandaraitre)…ma sono tutte cazzate..

la verita’ e’ che ormai AVITOUR era piena di debiti e quando hai venduto la societa’ hai chiesto aiuto ai fornitori di truccare gli handling fee e altro cosi’ che i debiti non dichiarati da AVITOUR sarebbero stati pagati nel tempo (senza saperlo) da TODOMONDO spa….e se mi girano i coglioni comincio a fare anche i nomi e cognomi di chi ti ha aiutato……

Altra cosa ……dici che ti stanno rovinando la reputazione….ma perche hai mai avuto una reputazione ???? Hai sempre preso per il culo tutti visto che sei un bambino viziato…perche’ non spieghi alla guardia di finanza i rapporti tra avitour e teorema dove avitour non pagava i voli a teorema o se li pagava li pagava pochissimo sotto il prezzo di mercato….

perche non racconti cme prendavate per il culo i clienti quando chiamavano al call center e ti fingevi un centralinista o quando dicevi ai toui assistenti nelle destinzioni di cercare di imbarcare di nascoto i pax sugli allotment degli aaltri tour opeartor

Quando dici di \non essere in grado di imbrogliare nessuno\ sei sicuro che il tuo amico IVO ZANETTA quando sara’ alle strette non ammetera’ tutto….fossi in te starei zitto e penseri di scapparmene in sud america…..

Le persone che sanno fra poco cominceranno a parlare e per te sara’ la fine…..

ti direi di andare all’inferno…se non sapessi che gia ci sei…

Intervento di Luigi Capello, della IA Partners

488. Luigi Capello Says:

luglio 27th, 2009 at 10:27

Vorrei che il Sig Ex TEO n. 473 mi contattasse.

Purtroppo Todomondo ha interrotto l’attività e l’amministratore porterà i libri in Tribunale.

Quello che è avvenuto in Todomondo è molto grave: con Todomondo viaggiavano persone “fuori lista”, ovvero anche di altri tour operator, magari con l’accordo dei vettori. Spese inspiegabili per milioni di euro, debiti della vecchia gestione, fuori bilancio, ricaduti su Todomondo Spa. Caro Scotti, le prove stanno emergendo e la gente comincia a parlare,…

Abbiamo e stiamo azionando tutte le denunce penali e civili verso il “Sig. A. Scotti ed il Suo Clan” a tutela dei clienti, dei creditori e nostra.

Ci scusiamo con i clienti per i disagi cagionati.

Per quanto riguarda i rimborsi: per coloro che hanno pagato con carta di credito ci sono le assicurazioni della stessa carta di credito. Per i clienti che hanno pagato con bonifico potranno richiedere il rimborso presso il Fondo di garanzia:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/phpmgVDAy.pdf

IA Partners Srl

Luigi Capello

Il 25 agosto riceviamo questa mail da una nostra aderente

A dispetto delle previsioni, ad oggi Tomondo S.p.A. non risulta fallita e la cosa farebbe ben sperare per il recupero almeno parziale dei soldi da Voi versati.

La società stessa ha subito di recente alcune modifiche, a livello societario, non indifferenti.

I cambiamenti suddetti sono i seguenti:

1. l’Amministratore Delegato si è dimesso o è stato costretto a farlo; ora la società è rappresentata dal Sig. Favorato Silvano del 1947, Amministratore Unico ed ex Presidente del Consiglio di Amministrazione;

2. nuovi sono alcuni membri del Collegio Sindacale;

3. in data 06.08.2009 la società ha stipulato un contratto di affitto o cessione d’azienda a favore di Sviluppo 2009 S.r.l. (cessionaria). Vedasi visura storica allegata. Tale elemento non è di poco conto per il prosieguo della vicenda, considerando che la società avrebbe potuto portare i libri in Tribunale o subire il fallimento, deliberare la sua messa in liquidazione, richiedere l’ammissione al concordato preventivo, ecc, ecc., ecc. …

Non escludo che il finale possa essere uno di questi, ma oggi ci troviamo di fronte ad un atto notarile che ci dà qualche piccola speranza. Sarebbe quindi utile recuperare la scrittura privata autenticata dal notaio Pantè Fabio Gaspare (rep. N. 9288/4794 e reg. n. 17833 dd. 06.08.2009) per conoscere tutti i suoi contenuti (debiti/crediti della cedente, importo di affitto o vendita, …). Potremmo contattarlo per ottenere il documento pubblico citato. Le modalità di richiesta scritta variano a seconda dello studio notarile (dimostrazione di un interesse legittimo, copia documento d’identità, …).

Ciao Enrica. Fatemi sapere

Il giorno dopo proviamo a chiedere chiarimenti direttamente alla IA Partners inviando una mail a Luigi Capello

Da: antitruffatodomondo <antitruffatodomondo@gmail.com>

Date: 26 agosto 2009 09.53

Oggetto: Todomondo-Informazioni e chiarimenti

A: luigi.capello@industrialassets.it

Buongiorno signor Capello,

siamo i portavoce di un comitato spontaneo che rappresenta ormai 1500 persone "truffate" da Todomondo.

Le scriviamo perchè abbiamo ricevuto le seguenti informazioni da una nostra aderente:

A dispetto delle previsioni, ad oggi Todomondo S.p.A. non risulta fallita e la cosa farebbe ben sperare per il recupero almeno parziale dei soldi da Voi versati.

La società stessa ha subito di recente alcune modifiche, a livello societario, non indifferenti.

I cambiamenti suddetti sono i seguenti:

1. l’Amministratore Delegato si è dimesso o è stato costretto a farlo; ora la società è rappresentata dal Sig. Favorato Silvano del 1947, Amministratore Unico ed ex Presidente del Consiglio di Amministrazione;

2. nuovi sono alcuni membri del Collegio Sindacale;

3. in data 06.08.2009 la società ha stipulato un contratto di affitto o cessione d’azienda a favore di Sviluppo 2009 S.r.l. (cessionaria). Vedasi visura storica allegata. Tale elemento non è di poco conto per il prosieguo della vicenda, considerando che la società avrebbe potuto portare i libri in Tribunale o subire il fallimento, deliberare la sua messa in liquidazione, richiedere l’ammissione al concordato preventivo, ecc, ecc., ecc. …

Non escludo che il finale possa essere uno di questi, ma oggi ci troviamo di fronte ad un atto notarile che ci dà qualche piccola speranza. Sarebbe quindi utile recuperare la scrittura privata autenticata dal notaio Pantè Fabio Gaspare (rep. N. 9288/4794 e reg. n. 17833 dd. 06.08.2009) per conoscere tutti i suoi contenuti (debiti/crediti della cedente, importo di affitto o vendita, …). Potremmo contattarlo per ottenere il documento pubblico citato. Le modalità di richiesta scritta variano a seconda dello studio notarile (dimostrazione di un interesse legittimo, copia documento d’identità, …).

Può fornirci dei chiarimenti in merito?

Grazie.

Distinti saluti

Comitato AntiTruffaTodomondo

i portavoce

Andrea Oriolo Silvia Baldina

Ovviamente la mail è rimasta senza risposta.

Abbiamo cercato, finora senza fortuna, di ottenere copia della scrittura privata relativa al contratto di affitto o cessione d’azienda per analizzarne il contenuto.

Il 6 settembre 2009 viene pubblicato questo articolo di Elisa Ranzetta sul quotidiano La Prealpina

Il tour operator affittato a una nuova società

TODOMONDO RIPARTE

Todomondo: la proprietà del tour operator che quest'estate ha cessato le attività lasciando a piedi migliaia di viaggiatori intende ripartire. Mentre sulla vicenda dell'azienda di largo Buffoni è in

corso un'indagine coordinata della procura di Busto e il pm milanese Mauro Clerici ha aperto nei giorni scorsi una seconda inchiesta sul caso, il socio di maggioranza della spa gallaratese (da cui è partito l'esposto che ha dato lo spunto per l'apertura del secondo fascicolo a carico dell'ex amministratore delegato Alessandro Scotti) è pronto a riprendere con l'attività di vendita di pacchetti turistici con una nuova società. Una volta che l'intera questione giudiziaria sarà chiarita.

Il 6 agosto, ossia il giorno prima che il presidente di Todomondo Silvano Favarato si presentasse nel tribunale bustese per consegnare i libri contabili e dare avvio all'iter per la richiesta di fallimento, nello studio di un notaio milanese è stato siglato l'atto per l'affitto dell'azienda a una nuova srl che fa capo alla partners. Lo stesso socio che detiene la quota maggioritaria della spa sull'orlo del crack. Sviluppo 2009 è il nome dell'azienda costituita il 16 luglio e al momento inattiva. Alla sua guida come amministratore unico Fabio Zazzetta. «E' un progetto tutto da sviluppare per salvaguardare i dipendenti e il buono dell'azienda» spiega Favarato. Che aspetta a breve i primi sviluppi circa la pratica fallimentare «Il curatore riceverà un affitto da parte della nuova società, che vuole ripartire in modo serio con l'attività di tour operator».Insomma, a sentire il presidente quella che si proclama la parte sana dell'impresa intenderebbe ripartire con uomini nuovi, sempre nel settore turistico. Ovviamente liberandosi del nome diventato inviso ai clienti. Intanto, alla lista di creditori di Todomondo si aggiunge la compagnia di assicurazioni Mondini assistance vantando crediti di migliaia di euro. Lo scorso maggio l'azienda ha rescisso il contratto con la società gallaratese diffidando il tour operator dal continuare a vendere propri pacchetti assicurativi. E' il direttore della comunicazione, Enrico M. Franchini, a precisare: «Ci siamo trovati a dover interrompere il rapporto perché da un anno vendevano nostri prodotti senza pagarci. Fino a maggio abbiamo continuato a garantire l'assistenza ai clienti nonostante l'insolvenza di Todomondo. Ora siamo nella condizione degli altri fornitori non pagati e abbiamo fatto presente le nostre richieste per via giudiziaria».

Il 7 ottobre 2009 viene pubblicato un nuovo articolo di Elisa Ranzetta sul quotidiano La Prealpina

LA RESURREZIONE DI TODOMONDO

La nuova Todomondo si prepara a ripartire. Dopo la bufera che si è abbattuta l’estate scorsa sul tour operator gallaratese che ha lasciato a pìedi migliaia di viaggiatori sarebbe quasi pronta a diventare attiva sul mercato turistico l‘azienda creata a luglio dal socio di maggioranza della società che ha presentato i libri in tribunale ad agosto. “Sviluppo 2009”, ovvero la società che ha affittato l’azienda, sta cominciando a muovere i primi passi in modo soft. “Per novembre potrebbe essere attiva” ha detto ieri Silvano Favarato, presidente della Todomondo. Dietro la nuova etichetta, la stessa IA Partners che deteneva il 70 per cento delle quote della spa prossima al fallimento. “L’intenzione è quella di ripartire con un business serio”, ha aggiunto il numero uno dell’operatore turistico, in attesa di un pronunciamento del tribunale fallimentare. Che è tornato così a ribadire la versione che ripete dal momento in cui è scoppiato il bubbone degli alberghi e dei voli di rientro non pagati per i clienti che avevano già pagato. “Noi siamo le vittime, siamo stati raggirati a nostra volta”. Lo stesso Favarato nelle scorse settimane ha dettagliato la sua verità anche in una denuncia presentata a Milano e da quel documento la procura del capoluogo lombardo ha avviato un’inchiesta che si aggiunge all’indagine aperta dal pm bustese Roberto Pirro. In attesa di novità da parte della magistratura non rimangono però con le mani in mano però i truffati dal tour operator. Sono almeno tremila le richieste di rimborso giunte finora al ministero per il Turismo. E nei giorni scorsi il comitato che riunisce i clienti lasciati a piedi ha prodotto l’ennesimo dossier in cui ricostruisce l’intera vicenda. “Andando a scavare ci sono sorte tante domande e le abbiamo ricordate nell’esposto che abbiamo presentato con le nostre legali” è il messaggio che arriva dai coordinatori Andrea Oriolo e Silvia Baldina. “Abbiamo raccolto tutte le informazioni che abbiamo potuto, chi deve indagare indagherà”. Per il futuro invece, annunciano nuove iniziative per non far calare l’attenzione sulla loro disavventura.

Vogliamo concludere con un’articolo apparso il 2 settembre su Epolis dal titolo: E per le vacanze rovinate Milano apre l'inchiesta

Caso Todomondo. La Procura indaga per ipotesi di reato di truffa contrattuale

Il ramo d'azienda dei viaggi sarebbe stato venduto con l'inganno a una società milanese

È come una matrioska. Una truffa dentro una truffa dentro, probabilmente, un altro raggiro. E così si sdoppiano e raddoppiano le indagini sulle vacanze mai godute in Messico o Caraibi di chi si era affidato a Todomondo rimanendo invece tra le mura di casa. Il bottino dell'imbroglio dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro.

L'Inchiesta aperta a Busto Arsizio, a furor di turisti arrabbiati, grazie anche alla pubblicità di chi fa televisione di servizio e dopo la segnalazione della Polaria, ha una gemella o quasi a Milano. Ipotesi di reato la presunta truffa contrattuale subita dalla IA Partners che lo scorso aprile ha comprato il 70 per cento della Todomondo per 7 milioni dalla Aviotour di Alessandro Scotti, iscritto nel registro degli indagati. Solo dopo l'acquirente avrebbe scoperto debiti e richieste risarcimento per i viaggi saltati. «Abbiamo già preso contatti con la Procura, dicendoci disponibili a un interrogatorio. A breve presenteremo una memoria per chiarire il reale andamento dei fatti - fa sapere il difensore di Scotti, l'avvocato Mirko Mazzali - . Attendiamo che il pm ci convochi».

L’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Maurizio Clerici, ha preso il via da un esposto della IA Partners, assistita dall’avvocato Paolo nella Sala, su cui si stanno rivalendo man mano tutti i viaggiatori truffati. Dopo la denuncia nella seconda settimana di agosto era stata eseguita una perquisizione da parte della polizia giudiziaria per acquisire documenti cartacei e informatici da analizzare.

Nei prossimi giorni sulla vicenda quindi potrebbero esserci sviluppi. Intanto gli avvocati Lara Pellegrini e Francesca Pinciroli in collaborazione con la Casa del consumatore stanno raccogliendo le firme per presentare un esposto collettivo al pm Roberto Pirro della Procura di Busto Arsizio che già sta procedendo a carico di quattro persone, tra cui lo stesso Scotti, per concorso in truffa plurima.

Chissà se gli sfortunati vacanzieri non possano usufruire della nuova legge sulla class action e chiedere i danni a chi ha rubato sogni di vacanza e anche tanti soldi.

a cura del comitato antitruffatodomondo@gmail.com

8 ottobre 2009