ZTL Zona a Talento Liberato: una protesta

Post date: Nov 19, 2011 5:20:41 PM

giunge e pubblichiamo una mail.

------Messaggio inoltrato

Da: Arteinmovimento Campania <arteinmovimentocampania@yahoo.it>

Data: Fri, 18 Nov 2011 12:27:28 +0000 (GMT)

A: "\"

Oggetto: Notizie sulla ZTL

Notizie sulla “Zona a Talento Liberato” Ieri l’organizzatrice di questo Festival, che già ha creato malcontenti tra gli artisti, e per modalità e gestione di miserabili paghe, e per i luoghi e gli orari di spettacolo, ha raggiunto l’apice delegando un’artista del Forum degli artisti di strada (quindi non avendo neanche il coraggio di farlo di persona) di riferire a Giovanni di Afragola, chitarrista e figura ultrastorica dell’arte di strada, che lui non poteva partecipare più al suo Festival con la motivazione che lui non è un vero artista. Qualche parola su Giovanni: da più di vent’anni vive facendo musica in strada, si è sempre rinnovato nel repertorio e nell’apprendere nuovi strumenti e cosa più importante vive soprattutto del cappello, cosa che lo rende forse figura tra le più emblematiche tra gli artisti di strada a Napoli. Probabilmente deve aver infastidito la suscettibile “direttrice artistica” il fatto che il nostro artista scende in strada con la compagna, che si esibisce con lui, due figli piccoli e carrozzini annessi. Tutto questo non ha destato meraviglia tra artisti che come noi si esibiscono con frequenza in strada e vivono la realtà dei fatti. Infatti non pensiamo che sia l’uscita fuori gli schemi di una sola persona ma che ciò risponda ad un piano ben preciso portato avanti dal Comune di Napoli per “ripulire” il centro storico. Del resto già è intervenuto sgomberando le bancarelle a S. Biagio dei Librai e il rigattiere Pasquale all’angolo di S. Chiara (senza dimenticarci di quelle alla stazione e delle noie provocate alle altre al Vomero). Lo slogan di questi giorni è “per un centro storico più bello e più vivibile” che noi traduciamo così: per un centro storico senza brutti proletari e vivibile solo per chi potrà. Diciamo ‘potrà’ perché tutto questo disegno riprende il discorso portato avanti da Oddati (ora sostituito incredibilmente da Roberto Vecchioni) sul Forum delle Culture 2013, ovvero di nascondere dietro eventi di facciata la riqualificazione del piano urbanistico, che porta al lievitare degli affitti e di conseguenza ad un’inesorabile cacciata dei proletari dal centro, per fare largo pian piano alle fasce borghesi ed alle grandi marche. Ricordiamo che l’anno scorso le chiese hanno già ricevuto 200 milioni di euro per essere rimodernate ed alcune sono già gestite da artisti che, consapevolmente o no, sono allineati con questo progetto. L’appello che facciamo agli altri artisti che ancora stanno partecipando alla Zona a Talento Liberato, e per dare solidarietà a Giovanni, e per una risposta a questo schifo, è che si chiamino immediatamente fuori e denuncino l’accaduto ai quattro venti. E’ una richiesta che sarà ricevuta da alcuni come una rottura con le istituzioni, con le quali qualcuno preferisce mantenere un rapporto nella speranza di ottenerne qualcosa, ma per noi inevitabile. Poche righe ancora su questo rapporto artisti di strada – istituzioni: l’arrivo dell’ordinanza, che concede l’esibizione in strada, è stata vissuta da molti come una conquista. Noi pensiamo invece che sia una concessione temporanea. La differenza sta nel fatto che se una cosa la conquisti è perché hai schierato una forza (di persone) che ti darà anche la possibilità di difenderla, mentre una concessione (dall’alto) è motivata dal fatto che evidentemente c’è un tornaconto e che quando non ti sarà fatta più se non avrai la forza necessaria non potrai difendertela. La situazione a Napoli è la seconda. Inoltre riguardo all’ordinanza che da qui a sei mesi diventerà delibera, quindi dettagliata e regolamentata, noi ci poniamo contrari in quanto l’artista di strada è una figura che non va regolamentata perché contro la sua natura. Partite Iva, permessi, siae, etc. gli impediscono di essere quello che è sia per la privazione di libertà che ne significa sia per la spesa insostenibile che ne consegue.

Rinnoviamo l’invito ad incontrarci per creare questa forza dal basso, perché siamo noi a dove far il nostro cattivo e buon tempo e non incompetenti dall’alto che ci strumentalizzano quando gli pare e piace.

Artisti Abusivi Autorganizzati

------ Fine del messaggio inoltrato