Ancora sul progetto AAMS "Giovani e Gioco"

Post date: 11-feb-2012 18.55.39

Il recente comunicato congiunto di CONAGGA, CNCA, Gruppo Abele, Libera e Alea ha suscitato notevole interesse sulla stampa nazionale. Nel comunicato i firmatari hanno chiesto al governo di sospendere la campagna di "prevenzione" dell'AAMS in tema di gioco responsabile: il progetto "Giovani e Gioco" ha infatti mostrato in modo plateale aspetti manipolatori (sfruttando ad esempio l'ambiguità del termine gioco, di cui si è già discusso in un precedente post) e di franca promozione dell'azzardo tra i giovani, ancorché maggiori di 18 anni, come veniva precisato in quel famoso spot televisivo recentemente ritirato.

Jamma e Gioconews hanno pubblicato ieri la notizia che il sottosegretario all'economia Vieri Ceriani, rispondendo ad una interpellanza sull'azzardo minorile, ha nuovamente fatto riferimento al famigerato progetto dell'AAMS.

"Sempre nell’ambito delle misure finalizzate al contenimento del fenomeno in questione - ha riferito il sottosegretario Ceriani - si segnala in particolare la campagna di sensibilizzazione presso le scuole denominata «Giovani e Gioco», svolta dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato nell’anno scolastico 2009-2010 e conclusasi nel dicembre 2011. La predetta campagna è stata finalizzata a illustrare ai più giovani (studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori) [nota bene: 18-19enni, cioè giovani che possono scommettere - nota mia] i «pericoli» insiti nel gioco, attraverso l’educazione alla consapevolezza del gioco responsabile, pur ribadendosi, nel contempo, l’assoluto divieto di partecipazione a giochi nei confronti dei minori [a che serve ricordarlo a persone ormai già maggiorenni? - nota mia]. Detto percorso formativo – concretizzatosi attraverso l’utilizzo di uno strumento educativo tipo Open Mind, già validato dal Dipartimento di pedagogia dell’Università del Sacro cuore – ha raccolto, nel tempo, il parere favorevole del personale medico dei S.e.r.t., nonché di Presidi, docenti e dirigenti degli Uffici scolastici e provinciali che vi hanno aderito." (Jamma, 10.02.2012).

Ora, a parte l'errore nella trascrizione della sigla Ser.T. (Servizio Tossicodipendenze) ascrivibile al redattore del comunicato stampa e non ai giornalisti di Jamma e Gioconews, non compare alcun riferimento alla recente presa di posizione contro il progetto da parte delle più autorevoli organizzazioni che si occupano di azzardo.

In particolare, a proposito del presunto "parere favorevole" del personale medico dei servizi per le dipendenze (perché i medici? generalmente è il personale non medico che nei Ser.T. si occupa di prevenzione), posso affermare che, almeno in Veneto, la presentazione del progetto ha invece riscosso ampie critiche da parte degli operatori presenti, perfino dei medici.

Con sempre maggior frequenza stanno emergendo critiche verso questi metodi dissennati che hanno fatto dell'Italia una bisca a cielo aperto: c'è allarme per il gioco dei minori, per i problemi crescenti di natura sociale e familiare, per la promozione massiccia e l'ancor più invasiva presenza di occasioni di gioco, per i problemi legati alle infiltrazioni malavitose che restituiscono allo Stato, come un sonoro schiaffone, tutta la mitologia della presunta equazione gioco legale=gioco sicuro. I Gratta e Vinci vengono attivamente offerti dagli impiegati agli sportelli degli uffici postali e alle casse dei supermercati, e i nonni al posto delle caramelle comprano i biglietti da far grattare ai nipotini.

Il nostro Paese è ormai COMPLESSIVAMENTE DIPENDENTE DAL GIOCO e una inversione di tendenza avrebbe pesanti conseguenze su tutta la filiera che si è progressivamente sviluppata attorno a questo affare. Non si tratta più solo della patologia comportamentale che, nella sua forma più grave, colpisce lo 0.8% della popolazione (ovvero 480.000 famiglie), ma di una mostruosità che è cresciuta nel nostro tessuto sociale allo scopo di alimentare gli sprechi di una società malata di falsa opulenza e che sfrutta ferocemente i sogni e i bisogni delle fasce di cittadini più povere.

Purtroppo le conseguenze delle decisioni di questi ultimi 10-15 anni peseranno nei decenni a venire.