Messaggi dai Maestri


Di seguito raccogliamo storie e massime di cultura orientale di particolare ispirazione per la pratica delle arti marziali e che ne suggeriscono il lato più spirituale.


Massime


Un uomo che ha raggiunto la padronanza di una qualsiasi arte, la manifesta in ogni suo gesto

(Massima della tradizione dei samurai)

Controlla le tue emozioni o quelle controlleranno te.

(Detto cinese)

Chi domina gli altri è potente, ma chi domina se stesso è illuminato.

(Lao Tsu)

Non si deve pensare al prima e al dopo,

all’avanti e all’indietro,

ma solo alla libertà del punto di mezzo.

(Taisen Deshimaru)

L’essenza del bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.

Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via

(Hagakure)

Contro la spada di un avversario

non metterti in guardia,

ma tieni la mente immobile;

quello è il luogo della vittoria.

(Takuan Soho)

La dottrina è come una zattera che vi serva ad attraversare un fiume. Quando siete giunti sulla sponda opposta, lasciatela andare.

(Buddha)

Il saggio non contende con nessuno e, quindi, nessuno può contendere con lui.

(Lao-tzu)

Vincere cento volte nel corso di cento combattimenti non è prova di una grande abilità; l'abilità risiede piuttosto nel fatto di sottomettere l'avversario senza averlo combattuto.

(Gichin Funakoshi)

Presumibilmente, in quanto praticante di arti marziali, non combatto per vincere o perdere, non mi preoccupo della forza o della debolezza, nè di avanzare o arretrare di un passo. Il nemico non mi vede, nè io vedo lui.

Penetrando in una luogo in cui cielo e terra non sono ancora distinti l’uno dall’altra, in cui Ying e Yang non sono ancora giunti, immediatamente e necessariamente ottengo l'effetto.

(Annali spada Taia)

Le arti marziali non sono teatro, né sport, né spettacolo. Il loro segreto diceva sempre Kodo Sawaki, è che in esse non esiste né vittoria né sconfitta. Non si può né vincere, né essere vinti.

(Taisen Deshimaru)

Il mondo volge le spalle alla Via; quindi se vuoi seguire la Via, non seguire il mondo.

(Takuan Soho)

Come si entra nella Via? Conoscendo i propri difetti.

Con ogni pensiero, tentare di conoscere i propri difetti e correggersi tutta la vita.

(Hagakure)

Potenza del corpo e abilità tecnica non sono nulla senza la vigilanza dello spirito.

(Taisen Deshimaru)

Quando conosci un maestro eccellente non devi credere, deprimendoti, di non poterlo uguagliare.

Anche quel maestro è un uomo, uno come te.

(Hagakure)

L'unica differenza fra un illuminato e un uomo comune è che il primo sa di essere un illuminato e il secondo non lo sa.

(Hui-neng)

Non sforzarti di seguire le orme dei maestri: cerca ciò che essi cercavano.

(Ma-tzu)

Nel coltivare se stessi non esiste una parola fine. Chi si ritiene completo ha già voltato le spalle alla Via.

(Hagakure)


I sette principi del Bushido

Storie Zen

Il Maestro zen Nan-in ricevette la visita di un professore che era andato da lui per interrogarlo sullo zen. Nan-in servì il tè, colmò la tazza del suo ospite e continuò a versare la bevanda.

Il professore guardò meravigliato il tè traboccare e quindi esclamò:

" E' ricolma. non ce n'entra più ! "

" Come questa tazza - disse Nan-in -

tu sei ricolmo delle tue congetture, di pensieri e di opinioni.

Come posso spiegarti lo zen se prima non vuoti la tua tazza ? "

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Un giorno al maestro Seng-ts'an si presentò un giovane che dichiarò: "Vengo da te perché cerco la liberazione".

"Chi ti ha incatenato?" gli domandò il maestro.

"Nessuno".

"Allora, sei già libero".

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Un soldato che si chiamava Nobushige andò da Hakuin e gli domandò: "C'è davvero un paradiso e un inferno?".

"Chi sei?" volle sapere Hakuin.

"Sono un samurai" rispose il guerriero.

"Tu un soldato!" rispose Hakuin. "Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!".

Nobushige montò così in collera che fece per sguainare la spada, ma Hakuin continuò: "Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa".

Mentre Nobushige sguainava la spada, Hakuin osservò: "Qui si aprono le porte dell'inferno! ".

A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino.

"Ora si aprono le porte dei paradiso" disse Hakuin.

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Il terzo shogun Tokugawa, ricevette una tigre in dono dalla corte coreana. Lo shogun sfidò il famoso spadaccino Yagyu Tajima Munenori a soggiogare la bestia.

Yagyu accettò subito la sfida, entrò con sicurezza nella gabbia e colpì l'animale che ringhiava sulla testa col suo ventaglio di ferro proprio mentre stava per balzargli addosso. La tigre arretrò e si accucciò in un angolo.

Il maestro Zen Takuan, anch'egli presente, derise Yagyu dicendo: "Questo é un approccio sbagliato".

Takuan entrò, quindi, nella gabbia disarmato, si sputò sulle mani e gentilmente strofinò il volto e le orecchie della tigre. La bestia feroce si calmò immediatamente, facendo le fusa e strofinandosi contro il monaco.

Takuan si rivolse a Yagyu e disse: "Un colpo sulla testa la trasformerà per sempre in un nemico. La gentile persuasione farà di lei un'amica per tutta la vita".

I Maestri del Budo moderno

Alcune massime di Morihei Ueshiba sull'Aikido

"Alla fine dovrete dimenticarvi delle tecniche. Più progredite minori sono gli insegnamenti. Il Grande Sentiero è in realtà un Non-Sentiero."

"Il segreto della mia Arte non è in come muovo i piedi ma in come muovo la mente."

"I miglioramenti arrivano per coloro che si allenano di continuo. La ricerca di tecniche segrete non vi porterà da nessuna parte."

"La vera vittoria è la vittoria su se stessi"

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Tre massime che definiscono la visione del Karate da parte di Gichin Funakoshi:

“Karate ni sente nashi” = “Non c’è tecnica offensiva nel karate”

“Shikizoku-zeku”= “Tutto è vanità”

“Gijiutsu yori shinjutsu”= “A un certo punto la tecnica finisce e comincia l’intuizione”.

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Le massime con cui Jigoro Kano definì la disciplina spirituale del Judo:

JI-TA-KYO-EI: " Amicizia e mutua prosperità". Letteralmente: "io ed altri insieme progresso"

SEI-RYOKU-ZEN-YO: "Il miglior uso dell'energia". Letteralmente: " mente e corpo bene usare"

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