La Prevenzione a Tavola: Alimentazione e Tumori

I tumori

Il cancro è attualmente la seconda causa di morte al mondo, essa infatti rappresenta il 29% delle morti. Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati più di 1.000 nuovi casi di cancro. Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 statisticamente si ammalerà di tumore.

Il cancro è una malattia multifattoriale causata da mutazioni genetiche in una cellula somatica che provocano una crescita incontrollata di quest’ultima. Queste mutazioni sporadiche nei geni sono dovute a degli errori casuali durante la replicazione del DNA, all’esposizione a fattori di rischio modificabili o ad una dieta e ad uno stile di vita poco salutare.

Nella stragrande maggioranza, però, si tratta o di errori casuali, che si verificano durante la replicazione del DNA prima della divisione cellulare, o di lesioni dovute all'esposizione ad agenti chimici, fisici o biologici, come il fumo di sigaretta.

Per nascere e crescere, un tumore ha bisogno che ci siano alcune condizioni favorevoli. Un microambiente infiammato, in cui si accumulano sostanze reattive come i radicali liberi, può favorire il danneggiamento del DNA delle cellule. Un microambiente tumorale in genere crea ostacoli per l'azione del sistema immunitario, infatti il tumore produce sostanze che confondono le cellule di difesa e ne alterano il comportamento.

Vi sono due tipi fondamentali di cellule tumorali, quelle benigne e quelle maligne. Entrambe tendono a proliferare in maniera abnorme, tuttavia solo in un tumore maligno alcune cellule tendono a staccarsi e ad invadere i tessuti vicini, mentre quello benigno rimane limitato all’organo in cui si è originato. Questo processo delle cellule tumorali maligne viene definito come metastatizzazione: le metastasi rappresentano la fase più avanzata della malattia, oltre che la causa di circa il 90% dei decessi per cancro.

Alimentazione e cancro

Da sempre l’alimentazione è uno dei fattori che concorrono alla salute e all’equilibrio psicofisico dell’uomo. Sono molti gli studi, infatti, che sottolineano come un’alimentazione sana sia protettiva per l’organismo e, al contrario, come esistano dei cibi potenzialmente cancerogeni che, se consumati in grandi quantità con una certa frequenza, possono diventare dei veri e propri fattori di rischio.

Fattore fondamentale per la prevenzione è il ritmo, strettamente collegato all’attività digestiva. Il numero di pasti non deve essere eccessivo e l’elevato consumo di spuntini, specie se basati su zuccheri o amidi raffinati, produce picchi di insulina, cause di squilibri e rischi. Da non sottovalutare anche il ritmo di masticazione e salivazione, da cui dipendono il movimento peristaltico e secretivo del tubo digerente. Un ruolo di maggiore importanza viene però occupato dalla varietà della dieta. In un’alimentazione equilibrata bisogna prediligere il pesce alla carne, limitare il consumo di zuccheri, insaccati e bevande alcoliche e consumare abbondanti quantità di frutta, verdura e cereali.

Cattive abitudini alimentari possono favorire uno stato di infiammazione permanente, che a sua volta può rappresentare un fattore di rischio tumorale.

L’IARC ha stilato una lista di sostanze cancerogene classificandole in quattro gruppi sulla base della solidità delle prove della cancerogenicità. Una di queste sostanze è l’acrilamide, solitamente presente in patate fritte e farina di grano e segale, che si forma per una reazione chimica tra zuccheri e aminoacidi contenuti in alimenti cotti a temperatura molto elevata. Rischiose sono inoltre le aflatossine, ovvero funghi che producono metaboliti tossici e possono contaminare le farine, i semi e i legumi, ma anche gli idrocarburi aromatici che si formano nelle cotture che portano alla carbonizzazione del cibo. La lista riporta anche i nitriti, usati come conservanti in salumi e carni in scatola e gli estrogeni somministrati agli animali per favorire la crescita o ammorbidire le carni.

Un discorso separato va fatto per l’alcol, il cui eccesso costituisce un fattore di rischio per i tumori del cavo orale, faringe, laringe ed esofago, il cui pericolo è esponenzialmente maggiore se concomitante al fumo.

Purtroppo non esiste una specifica dieta anti-cancro, ma un’alimentazione varia ed equilibrata abbinata ad uno stile di vita sano e attivo, assicura i nutrienti necessari a preservare le difese immunitarie e indirettamente può contribuire a prevenire alcune forme tumorali.

L'acido clorogenico

L’acido clorogenico è un composto fenolico, appartenente quindi alla categoria dei polifenoli. L’acido clorogenico, nonostante sia diffusissimo in frutta e verdura (come melanzane, patate, pesche, prugne…), lo troviamo in maggior concentrazione nel caffè verde: un litro di caffè verde ne contiene dai 500 agli 800 mg.

Le proprietà dell’acido clorogenico sono diverse, tra cui i suoi effetti antiossidanti e ipotensivi, ma la più importante scoperta che si è fatta riguardo questo composto è la sua capacità di interagire direttamente con alcuni comuni bersagli molecolari coinvolti nello sviluppo del cancro. Questo tipo di ricerca e di scoperta è importantissimo in quanto può essere utile per lottare contro i tumori che non rispondono alle terapie convenzionali.

In particolare le mutazioni di specifici geni, i geni RAS, sono una delle cause estremamente comuni che avviano lo sviluppo di un tumore (il 30% dei tumori presentano una mutazione di RAS). Perciò, le oncoproteine ras, codificate dai geni mutati, sono importantissimi bersagli farmacologici. Si è scoperto, infatti, che l’acido clorogenico presenta un’analogia strutturale con un noto inibitore RAS che, una volta entrato a contatto con il bersaglio, ha un effetto antiproliferativo su di esso. È inoltre noto che questa proprietà di inibitore dell’acido clorogenico sia più attiva se ingerito attraverso estratti, piuttosto che da solo.