Gli insetti: Il cibo del futuro?

L'entomofagia


L’entomofagia è un regime dietetico che prevede la consumazione di insetti, praticato da molte specie animali e varie popolazioni, per tradizione, gusti, mode o per necessità di inserire le proteine nella dieta. Tra l’altro sono molte le aziende alimentari che ritengono che questa potrebbe garantire benefici per l’ambiente e per l’economia, come ad esempio la FAO (L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), la quale ha stimato che sul pianeta siano circa 2 miliardi le persone che se ne nutrono abitualmente.

Cosa ne pensa l'Europa?

L’entomofagia è molto comune in alcune zone del pianeta come l'America centrale e meridionale, l'Africa, l'Asia, l'Australia e la Nuova Zelanda e poco diffuso, se non addirittura un tabù, in altre parti del mondo, Europa compresa. Tuttavia, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha recentemente mostrato interesse in questa dieta commissionando uno studio scientifico per valutare tutti i possibili rischi derivanti da un’eventuale introduzione di insetti nell’alimentazione umana. Il Parlamento Europeo, invece, ha recentemente semplificato le specifiche procedure di autorizzazione dei "nuovi alimenti", di cui fanno parte anche gli insetti. È comunque opportuno specificare che questa dieta sia già abbondantemente presente nelle tradizioni di alcune popolazioni e che non abbia ad oggi causato alcun danno all’uomo.

I vari ostacoli

Gli ostacoli che questa dieta sta incontrando ancora oggi, per quanto riguarda la sua affermazione nel mondo occidentale, non si fermano soltanto alla loro approvazione per la produzione e vendita.

Primo fra tutti si colloca il pregiudizio culturale, a cui contribuiscono le pubblicità che giocano un ruolo importante nella rappresentazione degli insetti come oggetti ludici piuttosto che come possibili alimenti. In secondo luogo bisognerebbe capire meglio come questa nuova proposta alimentare si collocherebbe all’interno delle nostre diete, per evitare un esubero di proteine che porterebbe a squilibri alimentari. Inoltre non si conoscono gli effettivi costi economici e i problemi ambientali che l’introduzione di questo settore potrebbero portare. L’assicurazione di un’impossibilità di sconfinamento di questi animali dagli allevamenti intensivi, l’utilizzo di diversi mangimi o di antibiotici utilizzati per eliminare agenti patogeni che potrebbero decimare diverse specie di insetti, la garanzia di consumare un prodotto dalla sua provenienza indicata e della sua tradizione: a queste prime domande si aggiunge un problema di tipo etico riguardo al consumo di insetti, che sono pur sempre esseri viventi.

La novità porta con sé i relativi dubbi, che però, come in questo caso, possono essere decisivi sul rallentamento dell’affermazione di questa “nuova” dieta.