Ancora oggi sugli animali vengono testati gli effetti di cosmetici,alcol, droghe e tabacco con esperimenti che procurano ogni anno, dopo atroci sofferenze, la morte di migliaia di animali.
Dopo l’11 marzo 2009 sono stati vietati nell'Unione Europea i test sugli animali per scopi cosmetici, ad eccezione dei test concernenti la tossicità di uso ripetuto la tossicità riproduttiva e la tossiococinetica.
Dunque si può dire che in Europa si è fatto un gran passo avanti.
Il divieto però, vale solo per il settore cosmetico non per quello alimentare e farmaceutico in cui al contrario, i test sono ancora obbligatori.
Quindi un brand cosmetico potrebbe comunque acquistare ingredienti da fornitori che svolgono test per altri settori senza che il consumatore ne venga a conoscenza, poiché non esiste una normativa chiarificatrice in merito.
La questione si fa ancora più spinosa quando si esce dai nostri confini e si osserva la situazione nel resto del mondo.
a differenza dell’Europa infatti, in molti altri paesi, fare test sugli animali è legale.
Per esempio in Cina in cui le aziende che testano sugli animali sono la maggior parte. questo perché la legge impone che vengano effettuati test pre-marker e post-marker per tutti i prodotti cosmetici stranieri importati e venduti sul territorio cinese.
Dal 2014 in Cina è stato fatto un passo in avanti per quantoriguarda i test spot -marker. Infatti si sta iniziando a prendere in considerazione l'ipotesi di sperimentare metodi alternativi per sostituire quelli animali. Questo però è solo un piano per ridurre i test sugli animali e non per vietarli.
Arenas Ardon Giulia Stephania
Classe 1A
(Secondaria di Primo Grado)
Gli studi scientifici hanno dimostrato che le droghe sono sostanze tossiche per tutti gli esseri viventi, ma diventano particolarmente insidiose e invadenti se assunte in età adolescenziale in cui l'individuo è in fase di continua trasformazione.
L'adolescenza è un periodo di crescita, in cui l'individuo subisce trasformazioni fisiche e psicologiche. Durante il periodo che va dai tredici ai diciotto anni, gli adolescenti subiscono il mutamento del corpo e anche il cervello si modifica dal punto di vista neuro-biologico. Esso si modella per assumere la struttura adulta e acquisisce gli aspetti cognitivi, relazionali e affettivi, che saranno propri della vita adulta.
Questo ci fa capire che l'adolescenza è un'età di trasformazione, e quindi i giovani sono le persone maggiormente esposte ai rischi generati da comportamenti distorti o da fragilità dovute al periodo di crescita. Proprio per questo motivo è sempre più frequente la notizia di giovani ragazzi e ragazze che fanno uso di sostanze stupefacenti.
Le droghe modificano la normale attività del sistema nervoso, producendo attività abnormi che producono la tossicodipendenza. Esse agiscono sul sistema nervoso centrale al livello delle sinapsi, interferendo con la trasmissione dell'informazione tra neuroni. I neuroni utilizzano per comunicare tra loro al livello delle sinapsi i neurotrasmettitori, molecole solitamente emesse dal neurone che invia il segnale e legate da recettori presenti sulla membrana delle cellule che ricevono. La maggior parte delle droghe sono strutturalmente analoghe al neurotrasmettitore e quindi sono in grado di legare i recettori specifici, favorendo l'attivazione dei neuroni colpiti, portando quindi ad alterazione dell'attività del sistema nervoso.
Si sa che il comportamento umano deriva dall'attività di determinate aree cerebrali, e ciascuna di classe di droghe produce effetti comportamentali diversi. Per esempio, la cocaina, l'anfetamina e l'ecstasy favoriscono la veglia e inibiscono il sonno, mentre i sedativi e i narcotici lo favoriscono. Le conseguenze delle droghe del primo gruppo sono devastanti e invalidanti, poichè dopo la fase di euforia dei primi tempi subentra la fase di depressione psichica., irritabilità, attacchi di panico, allucinazioni, che sono dovute alla distruzione delle terminazioni nervose dei neuroni che utilizzano la serotonina come trasmettitore. Questa degenerazione induce un disturbo maniaco depressivo, che è difficile da curare.
Alessandro De Prisco
Classe 3A
(Secondaria di Primo Grado)
L'educazione civica consiste nel far conoscere quali sono le cose fondamentali che serviranno alla formazione dei ragazzi, che un giorno da adulti rappresenteranno la società. E' un punto di partenza per ottenere un lavoro e rendere migliore il mondo in cui viviamo. La scuola per questo ci fornisce tutti gli strumenti necessari per studiare e apprendere grazie al diritto all'istruzione. E' veramente importante il rispetto della legge e delle regole, per questo l'insegnamento al diritto civile non significa soltanto educazione alla salute o alla sostenibilità ambientale ma è anche l'educazione alla legalità. L'Italia è uno stato di diritto che offre uno spazio autonomo ai ragazzi e la scuola può rappresentare un mezzo fondamentale nella costruzione dei cittadini di domani.
Per questo esistono le regole le leggi di convivenza civile.
Dobbiamo rispettare le regole, perchè possono solo migliorare noi stessi ma anche il pianeta.
Aurora D'Amaro
Classe 1A
(Secondaria di Primo Grado)
Le dinamiche alla base della formazione dell'opinione pubblica, gli attori coinvolti e le tecniche per rilevarla rappresentano un argomento cruciale discussione soprattutto in questo momento storico. I mezzi di comunicazione di massa rappresenta un potente veicolo di informazione e il linguaggio con cui vengono riportate le notizie assume un ruolo cardine. Facciamo alcuni esempi significativi.
Galileo Galilei pronuncia la frase "EPPUR SI MUOVE" (alla base della sua teoria che il sole è al centro del sistema solare e la terra e gli altri pianeti gli girano intorno) di fronte all'opinione pubblica in quanto sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e di voler cambiare le sacre scritture. Il fisico, dichiarando apertamente la sua scoperta, che andava in contrapposizione con quanto teorizzato dalla Chiesa del periodo, non fu molto apprezzato. Solo 359 anni dopo Papa Giovanni Paolo II, durante la sessione plenaria della pontificia accademia delle scienze, riconosce gli errori commessi e rivaluta la teoria di Galileo Galilei.
Più recentemente, il 21 luglio 1969, Neil Armstrong pronunciò la frase "UN PICCOLO PASSO UN UOMO, UN GRANDE PASSO PER L'UMANITA'", nel momento in cui in qualità di capitano della missione Apollo 11, posò il piede sinistro sull'ultimo gradino della scaletta della navicella spaziale in occasione dell'allunaggio. A causa di problemi di trasmissione del segnale radio il messaggio non venne totalmente compreso e nacquero dibattiti, dubbi ed obiezioni sull'avvenimento.
Anche oggi le ripercussioni globali in termini di incertezza e disagio dovute alla diffusione del covid-19 hanno dato ulteriore concretezza a queste osservazioni, dimostrando come, la condivisione sui social media di messaggi inerenti alla pandemia privi di fondamento scientifico, possano influenzare il giudizio di massa, sino all’accettazione da parte dell’utente di teorie antitetiche alle istituzioni.
Chiara Colace
Classe 3E
(Secondaria di Primo Grado)
Con l'acronimo STEM si vuole indicare l'insieme delle discipline scientifiche, ovvero scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Oggi esploreremo il ruolo delle donne all'interno delle sTEM. Partiamo da un'indagine statistica: attualmente solo il 20% delle donne sceglie le discipline scientifiche mentre il 60% di esse opta per gli studi letterari o di impegno nel sociale.
L’Italia è tra le Nazioni più virtuose in Europa e presenta una percentuale di ragazze che scelgono corsi STEM sul totale delle iscritte pari a circa il 17%, più della media europea (16%) e di altre nazioni. Se osserviamo invece la percentuale delle ragazze sul totale degli iscritti (uomini e donne) alle facoltà scientifiche, l’Italia è nelle prime posizioni. Il 36% degli iscritti a corsi STEM è donna.
Le ragazze iscritte a corsi STEM presentano risultati accademici più elevati ma tassi di occupazione e retribuzione più bassi rispetto agli uomini.
Ma perchè ancora oggi esiste una situazione di discriminazione così evidente nei confronti delle donne?
Le cause spaziano da fattori individuali a elementi sociali e di background familiare. Tra i fattori individuali ci sono la minor motivazione personale e autostima, specialmente in materie come la matematica.
Per quanto riguarda gli aspetti sociali e familiari, primo fra tutti c’è il pregiudizio e stereotipo per cui le donne e le materie scientifiche non siano compatibili. Questa percezione sociale crea una sorta di barriera psicologica per le donne, che fin da bambine sono portate a sentirsi inferiori ai maschi in questi ambiti.
Infine, le donne sono svantaggiate anche sul luogo del lavoro. Oltre a salari mediamente più bassi, a parità di livello di istruzione, prevale ancora l’idea che la popolazione femminile debba occuparsi dei lavori di casa e del mantenimento dei figli. Questa situazione riduce il loro potere contrattuale sul mercato del lavoro, anche per promozioni interne ed esterne. Nelle carriere accademiche – ed anche STEM – la maternità porta a interruzioni lavorative che ostacolano un’ascesa della carriera lavorativa paragonabile a quella degli uomini.
Che la discriminazione sia consapevole o inconsapevole il risultato è che le donne vengono penalizzate sia nel mondo accademico STEM sia in quello lavorativo, come dimostrano i dati sopra riportati. Quindi, è un misto di barriere sociali, psicologiche ed economiche a tenere lontane le donne dalla scienza.
In conclusione, l'abbattimento dei pregiudizi nei confronti delle donne nelle STEM sicuramente aiuterà a migliorare l'evoluzione scientifico-tecnologica sia nel nostro paese che nel mondo. Quindi, ragazze, non mi rimane altro che dirvi: viva le STEM!
Maria Cristina Conti
Classe 3A
(Secondaria di Primo Grado)
Il brano musicale che ho scelto è la canzone di Ultimo, ”Sogni Appesi“in quanto già dal titolo è possibile capire che il tema principale sono i sogni, che il cantautore ancora non è riuscito a realizzare, appunto considerati “appesi”.
Grazie ai consigli dell’insegnante e dei miei compagni, sono venuta a conoscenza di questa canzone, che mi è piaciuto molto perché giovanile, moderna e molto profonda.
Ultimo è un sognatore, con molti sogni ancora non realizzati, appesi, cioè non buttati via ma ancora da concretizzare. Il cantante, dedica questa canzone a tutti coloro che hanno vissuto questi momenti almeno una volta nella vita, a coloro che hanno sogni nell’aria ancora vaghi e non afferrabili, a coloro che sono in bilico tra le persone che sono e che invece vorrebbero essere.
Il brano musicale è la tredicesima traccia dell’album Pianeti (pubblicato il 06/10/2017) ha ottenuto più di 100 mila vendite e due dischi di platino.
Il brano è stato eseguito per la volta nel 2018 nel concerto del 01 maggio, ed è per il cantautore la canzone più bella che abbia mai scritto, un pezzo forte per tutti quelli che si sentono soli, “dalla parte degli ultimi per sentirsi primi”.
Ultimo consiglia ai suoi ascoltatori di trovare sé stessi, riconciliandosi con tutti i demoni del loro essere, sorridere e avere il potere di ricominciare. Tuttavia il pezzo, non parla di successo ma di fallimento ma lascia la speranza di poterne uscire risollevandosi.
Ultimo consiglia ai suoi ascoltatori di trovare sé stessi, riconciliandosi con tutti i demoni del loro essere, sorridere e avere il potere di ricominciare. Tuttavia il pezzo, non parla di successo ma di fallimento ma lascia la speranza di poterne uscire risollevandosi.
Questo piccolo grande cantante, che ha ricevuto tanto successo, tanto da scalare le classifiche italiane entrando tra le prime canzoni più ascoltate con questo brano, sembra però avere poca stima di sé stesso per l’esperienza di bullismo scolastico che ha raccontato proprio in “sogni appesi”.
Ultimo è un amante della poesia e pensa da cantautore che le canzoni siano l’unico mezzo per mescolare musica e poesia creando grandi capolavori. Ultimo afferma in più interviste:” Per me, le canzoni sono una forma d’arte superiore rispetto ad altri tipi di forme di arte, perché esprimono qualcosa di unico. Forse non sono molto obiettivo ma il cantautore è un poeta che sa usare la musica come forma di espressione. Tuttavia, non mi considero un poeta, sono solo uno che scrive canzoni, allora forse, se non vengono capite non c’è nulla che io possa farci.”
Chiara Colace
Classe 3 E
(Secondaria di Primo Grado)