di Pia Finoli e Samuele Sciotti ( 4A LS - A.S. 2022/23)
Se nelle ultime settimane vi è capitato di entrare nel laboratorio di chimica oppure uscire dalla porta accanto all'aula magna vi sarete sicuramente imbattuti in dei vasetti dai quali fuoriescono delle piantine e dei bigliettini. Se anche a voi è successo sicuramente vi sarete chiesti di cosa si tratta. Abbiamo per questo deciso di spiegarvelo con l'aiuto dei diretti interessati.
Il progetto, chiamato "Pollice Verde" è nato come idea per aiutare e responsabilizzare alcuni ragazzi che frequentano la nostra scuola, si tratta, infatti di un progetto che ha il fine di favorire l'inclusione e l'indipendenza di chi vi prende parte.
Ma sicuramente la professoressa Caporale, referente del progetto, potrà aiutare tutti noi a scoprire qualcosa in più.
Salve professoressa, gentilmente si presenti e presenti questi fantastici ragazzi che si stanno mettendo in gioco per questo progetto.
-Intanto lasciate che vi ringrazi a nome mio e di tutti gli studenti, docenti e Assistenti Educativi coinvolti nel progetto. In poche lezioni siamo già diventati una squadra molto affiatata, non è scontato che si riesca a creare un clima di lavoro e condivisione così bello in così poco tempo.
Colgo l'occasione per ringraziare anche la Dirigente e tutto il Collegio dei Docenti che ha approvato il progetto e i docenti delle 4 classi coinvolte che si sono dimostrati subito molto disponibili. Un ringraziamento particolare va alle docenti di scienze, in particolare la professoressa Sara Milantoni e la professa Elide Del Sindaco, per la loro sempre proficua collaborazione. I progetti non sono fatti mai da una persona sola!
Sono una docente a tempo determinato e già in passato avevo avuto un incarico di supplenza in questa scuola, sia sulla mia materia (cioè Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche), sia sul sostegno. Quest'anno mi sono stati affidati due ragazzi di due classi quarte del Liceo Scientifico tradizionale, Pietro e Gabriele, molto volenterosi e pieni di curiosità, che sono un continuo stimolo per trovare nuove strategie didattiche. Al nostro piccolo gruppo hanno aderito con vivo interesse anche due splendide ragazze: la timida Jenny e la sempre sorridente Maria, rispettivamente della quinta IPSSS e della terza L.S., seguite dalle professoresse Lucia Liberatore e Annalisa Giuliani. Si unisce al gruppo per qualche ora a settimana anche la dottoressa Daniela D'Arco che svolge il suo tirocinio presso il nostro Istituto.
Come è nata l'idea di creare un orto nella nostra scuola?
-Quando si ha una laurea in una materia scientifica si acquisisce una forma mentale che rimane indelebile nel nostro DNA. Lavorando per diversi anni sul sostegno mi sono spesso interrogata su come inserire queste mie competenze in modo trasversale nella programmazione didattica dei ragazzi. Ho presentato un progetto simile qualche anno fa in un'altra scuola in cui stavo lavorando, ma il COVID 19 mi ha impedito di portarlo a termine. Poi un problema di salute mi ha costretto a casa per un lungo periodo. E adesso che la fase più acuta della pandemia è ormai alle spalle e si può ricominciare a vivere, come dire, a contatto con il prossimo, non vedevo l'ora di riprendere da dove avevo lasciato...e la possibilità di fare qualcosa di bello per la comunità in cui vivo è stata sicuramente uno stimolo in più!
Come hanno reagito i ragazzi alla notizia di questo progetto che li avrebbe interessati in prima persona?
-La prima volta che ho parlato a Pietro e Gabriele di questo progetto, ricordo che hanno iniziato subito a tempestarmi di domande per capire di cosa si trattasse e quali attività avremmo dovuto svolgere. Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata che, al di là dell'entusiasmo e della curiosità iniziali, hanno continuato a farmi domande anche nei giorni successivi per chiedere maggiori dettagli su chi, come, quando, dove...Anche Jenny e Maria si sono subito fatte prendere dall'entusiasmo e da quello che raccontano le loro insegnanti ogni settimana non vedono l'ora di scendere in laboratorio!
Devo confessare che avevo il timore che dopo le prime lezioni i ragazzi si sarebbero annoiati, ma quando ho detto loro che se volevano potevamo interrompere il progetto, oppure finire prima di
giugno, mi hanno risposto con un coro di NOOOOO!!! E devo dire che le loro risate, i loro racconti e il loro essere sempre attenti e disponibili a mettersi in gioco sono una risposta assolutamente inequivocabile!
Cosa fate precisamente durante i vostri incontri?
-Bella domanda...difficile da sintetizzare in poche parole...Ci incontriamo una volta a settimane in laboratorio per tre ore. Durante la prima ora circa parliamo di come sono fatte e come si seminano e trapiantano diversi tipi di piante del nostro territorio, di cibi sostenibili, di clima, dell'avvicendarsi delle stagioni, di piante aromatiche in cucina, cercando di usare i cinque sensi per riconoscerne le principali caratteristiche, poi utilizziamo delle schede didattiche per visualizzare i concetti e cercare di consolidarli e sedimentarli. Successivamente passiamo all'attività pratica vera e propria: indossiamo i guanti e immergiamo le mani nella terra, nella sabbia e nel compost per miscelarli in modo da ottenere il substrato adatto ad ospitare le nostre piantine. Poi prendiamo un vaso o un contenitore di riciclo, posizioniamo della ghiaia sul fondo e poi il substrato e la piantina o i semi. Dopo di che utilizziamo delle pipette contagocce da laboratorio (pipette pasteur) per innaffiare le piantine ed esercitarci un po' con la motricità fine. Nel frattempo ci facciamo domande per conoscerci meglio, raccontiamo aneddoti e esperienze, e lasciamo che ognuno metta un po di se in questo tempo che passiamo insieme. Al termine delle attività tutti insieme mettiamo in ordine, laviamo il materiale utilizzato, differenziamo i rifiuti e usciamo a vedere come stanno le piantine e i semi delle puntate precedenti....
E' possibile visitare il laboratorio durante i lavori in corso?
-Certo! E devo dire che ogni settimana riceviamo delle graditissime visite dai docenti che, spinti dalla curiosità, vengono a vedere cosa stiamo combinando!!!
Inoltre i ragazzi non perdono occasione per invitare tutti a vedere come lavorano, come sono belle le loro piantine e come sono bravi!!!
Quanto durerà questo progetto e quando vedremo i frutti del vostro duro lavoro?
-Il progetto, salvo imprevisti, continuerà fino a giugno. Per quanto riguarda i frutti del lavoro in realtà sono già visibili a tutti! Alcune fioriere sono state realizzate con bottiglie di plastica riciclate e posizionate lungo la recinzione nel parcheggio della scuola. Gli altri vasetti con le piantine per il momento sono posizionati vicino all'ingresso dei docenti al pian terreno. Ci sono già i coloratissimi fiori delle calendule che rallegrano l'ambiente!
Quando il progetto verrà completato dove verranno collocate le piante?
-Il progetto è ancora, per così dire, in fase sperimentale. Non c'è ancora la possibilità di collocare le piantine in uno spazio dedicato nell'area all'esterno dell'Istituto. Inoltre i ragazzi dopo tanto impegno meritano di portare a casa il frutto del loro lavoro. Anche perché, soprattutto nelle fasi iniziali della loro vita le piante hanno bisogno di cure e nei mesi estivi è difficile individuare una figura deputata a questo scopo all'interno del personale scolastico. Ma immagino che in seguito si possa cercare una soluzione a questi problemi in modo da donare una parte delle piante alle fioriere e aiuole della scuola. Una scuola-giardino...Che sogno!!!
Quale ruolo svolge questo progetto per l'inclusione e l'autonomia dei ragazzi?
-Il progetto ha diversi obiettivi, ma i principali si possono riassumere di sicuro in queste due parole. Per promuovere l'inclusione ogni settimana, compatibilmente con gli impegni scolastici, vengono invitati a partecipare alcuni compagni di classe degli alunni coinvolti. E devo dire che sono sempre un valore aggiunto! Si è creata una certa curiosità riguardo al progetto e, a volte, con grande soddisfazione dei partecipanti, anche gli altri alunni vedendo i vasi con le piantine o vedendoci fuori ad innaffiare si fermano a chiedere informazioni, che vengono puntualmente fornite con grande orgoglio dai nostri 'giardinieri in erba'. Per quanto riguarda l'autonomia direi che è un obbiettivo a lungo termine, poiché si cerca di stimolare i ragazzi a cercare nuove attività in cui si sentano a proprio agio e che possano anche avere degli sbocchi nel loro futuro. In questo senso si cerca di sollecitare gli alunni ad assumersi piccoli impegni (individuali e di gruppo), a mantenerli nel tempo, a saper aspettare, ad avere pazienza. Si propongono semplici attività per favorire la collaborazione tra gli alunni, migliorando i rapporti interpersonali e, soprattutto, l'autostima. Questo percorso mira a promuovere in loro il senso di responsabilità attraverso l'accudimento delle piante, che per estensione diventa tutela dell'ambiente. Tutti i ragazzi sono speciali, alcuni lo sono più degli altri,e una comunità educativa che si rispetti deve dare a ciascuno la possibilità di trovare il suo percorso, il suo posto. Nel rispetto dei propri interessi e delle proprie attitudini. Con questo progetto proviamo a capire se e come queste competenze possono diventare un hobby o qualcosa di più concreto.
Possiamo dire che questo è uno dei più grandi progetti di inclusione fatti dalla nostra scuola negli ultimi anni e di questo non possiamo che essere orgogliosi. Ovviamente fremiamo tutti dalla voglia di vedere l'orto/giardino completato. A questo punto possiamo soltanto ringraziarvi per il vostro tempo, il vostro lavoro ed augurarvi una buona riuscita!