Per la prima volta, quest’anno, la nostra scuola ha avuto la possibilità di prendere parte al progetto Erasmus. 19 dei nostri alunni, infatti, sono partiti alla volta del Portogallo per quella che è stata una meravigliosa esperienza di scambio culturale, ma che soprattutto ha avuto modo di mostrargli nuovi orizzonti e renderli cittadini europei consapevoli di ciò che li aspetta in un Paese diverso dal loro.
Questa esperienza ha inoltre insegnato loro ad adattarsi a nuove situazioni e ad apprezzare anche le più piccole cose che si possono cogliere dalle nuove esperienze.
Il progetto Erasmus è sicuramente uno tra i più bei progetti che la nostra scuola offre per tutti quelli studenti che amano l’avventura e la scoperta e si spera che questo primo viaggio sia solo il primo di tanti che porteranno la nostra scuola a scoprire nuove mete in tutta Europa.
Prof.ssa Tano Paola
Il giorno in cui siamo tornati, all’aeroporto di Roma-Ciampino, mi ha colpito la frase di un ragazzo: “Non posso credere che sia passata solo una settimana da che siamo partiti, mi sembra molto più tempo”. Anche altri ragazzi in questi giorni avevano espresso lo stesso concetto: il tempo sembra essersi dilatato perché tante sono state le attività svolte in questi pochi giorni.
È stata un’esperienza coinvolgente e unica
per tutti, abbiamo imparato tanto ed ognuno ha tratto insegnamenti personali dalle varie attività. Per alcuni è stata la prima esperienza di volo ed hanno imparato come comportarsi in aeroporto, quali sono le trafile da seguire e ciò a cui devono stare attenti compreso il rispetto per gli orari. Il nostro “piccolo” gruppo, composto da 21 unità, ha dovuto imparare a convivere ed a integrare tutti i suoi componenti, a rispettare regole e orari comuni. L’esempio pratico di integrazione e socializzazione, che è tanto mancato in questi anni di pandemia, mi ha colpito in maniera particolare: in una settimana questi ragazzi si sono ritrovati ad essere una “famiglia”.
L’aspetto della socializzazione non si è esaurito all’interno del gruppo ma si è sviluppato nella conoscenza con ragazzi e docenti di diversa nazionalità (Guyana francese e Portogallo principalmente). Da questi incontri è risultata chiara a tutti l’importanza della capacità di comunicazione attraverso l’uso delle lingue straniere (abbiamo parlato in inglese ma anche in italiano, francese, spagnolo e portoghese), ma anche attraverso i gesti e i mezzi di comunicazione universali come musica e danza.
Per i ragazzi l’Erasmus ha significato anche occuparsi di attività pratiche come prendere i mezzi di trasporto (aereo, autobus, metropolitana, taxi, battello), prepararsi la colazione e sistemare la cucina usata, rifarsi le valigie ecc... Inoltre per loro è stato un vero e proprio compito di realtà quello di preparare la visita guidata nelle città visitate e di esporre le informazioni sulle attrazioni turistiche in lingua inglese oltre che la presentazione del nostro territorio e della nostra scuola alla scuola ospitante.
Per i docenti l’Erasmus è stata un’occasione unica di confronto dei sistemi scolastici, delle metodologie usate, delle strategie messe a punto per coinvolgere ed interessare i nostri studenti.
Infine, quello che più ha impressionato ognuno di noi è stata l’accoglienza della scuola portoghese in particolare e della cittadina ospitante in generale. Ci hanno dato tutto l’aiuto possibile per risolvere le questioni pratiche e burocratiche che si venivano presentando: dalla redazione e stampa di documenti alla organizzazione dei pasti, compresa una torta di compleanno! La loro generosità mi ha colpito non solo per tutto ciò che ci hanno offerto (cibo, trasporti ecc...) map soprattutto per i sorrisi che non sono mai mancati e sono stati l’emblema di questa esperienza.