di Jacopo Marcolongo (3A LS - A.S. 2022/23)
Qatar 2022 ormai è molto spesso associato alla morte, e questa non è affatto un’iperbole: nel febbraio 2021, un’inchiesta del Guardian ha rivelato che i lavoratori migranti morti nei cantieri del Mondiale erano almeno 6500, definendo così un evento che aveva fatto discutere il mondo del calcio fin dal dicembre 2010, e che negli anni successivi era stato circondato da accuse e sospetti di corruzione.
I dati dell’inchiesta si rifacevano a un report che conteggiava 964 morti tra cittadini indiani, nepalesi e bengalesi avvenute in Qatar tra il 2012 e il 2013, e attraverso le stime dell’ITUC arrivava a conteggiare una cifra probabile di almeno 1200 morti al momento della pubblicazione dell’articolo. Il governo di Doha, per contro, negava che quelle 964 vittime avessero a che fare con il Mondiale di calcio, imputandole ad altre circostanze. La stessa cosa venne ripetuta sei anni dopo, davanti ai nuovi e più approfonditi dati pubblicati dal Guardian: per il Qatar, delle 6500 vittime identificate, solo 37 lavoravano nei cantieri del Mondiale, e di queste ultime 34 non erano classificate come morti sul lavoro. Il risultato finale fa 3 morti soltanto.
Quanti sono stati dunque i morti di Qatar 2022, 3 o 6500? La verità è appunto che non lo sappiamo con certezza, ma che di sicuro i numeri comunicati dal Comitato organizzatore sono pesantemente sottostimati, tant’è vero che nell’agosto 2021 un nuovo report di Amnesty International ha individuato oltre 15000 stranieri morti in Qatar tra il 2010 e il 2019 per ragioni non meglio specificate.