“Ora, se il propellente del cambiamento è l’informazione (la sua catalogazione, diffusione, trasmissione e soprattutto formalizzazione) e se è vero che il motore che ha consentito il nuovo sviluppo è costituito dalla digitalizzazione elettronica dei dati (in tutti i campi e in tutti i settori) è anche vero che questi due livelli pur di così enorme impatto non sarebbero nulla senza un’anima pensante, che è la vera sostanza della rivoluzione dell’informazione. Questa anima è, come è noto, costituita dall’interconnessione dinamica dei dati. Noi oggi abbiamo la capacità di creare modelli estremamente mobili governati da una o più funzioni e che al variare del singolo input informativo generano modelli diversi. Siamo immersi in una nuvola di informazioni continuamente cangianti.”
– Antonino Saggio, Nuova soggettività. L’architettura tra comunicazione e informazione, 1997.
L'articolo "Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione", esplora come l'architettura si stia evolvendo nell'era della rivoluzione informatica. L'autore mette in evidenza come le innovazioni tecnologiche stiano cambiando il ruolo dell'architettura, suggerendo un passaggio dalla "Nuova Oggettività" del Movimento Moderno alla "Nuova Soggettività", dove il desiderio e l'interattività diventano elementi fondamentali.
PASSATO E PRESENTE
Si parte dal Bauhaus (1926), simbolo di una rottura netta con il passato, per analizzare come l'architettura del Movimento Moderno abbia escluso la narrazione e il simbolismo, privilegiando un linguaggio funzionale e tautologico.
L'architettura del Movimento Moderno, infatti, si è distinta per l'eliminazione della storicità, della simbologia, delle tipologie tradizionali, creando forme pure, razionali e prive di significato intrinseco. Tuttavia, quando l'industria e le pratiche standardizzate sono entrate in crisi, l'architettura ha riscoperto la necessità di recuperare il simbolo e la comunicazione come elementi essenziali.
Con l'arrivo della rivoluzione informatica negli anni '90, l'architettura ha riacquistato una dimensione comunicativa e simbolica, come dimostrano opere iconiche come il Guggenheim di Bilbao.
L'IMPORTANZA DELLA NARRAZIONE
L'informazione è considerata un valore aggiunto per qualsiasi prodotto, compresa l'architettura. Estetica e narrazione, un tempo viste come aspetti marginali, diventano ora essenziali per progettare edifici che fungano anche da strumenti di comunicazione e immaginazione.
INTERATTIVITA' E FUTURO
Una delle innovazioni più significative presenti nel testo è l'interattività, che non è più solo un aspetto tecnologico, ma un elemento che riguarda la stessa essenza dell'architettura. Si parla di “architettura che cambia”, dove gli ambienti non sono statici, ma si adattano in tempo reale alle necessità e alle preferenze degli utenti. La tecnologia permette la trasformazione fisica degli spazi attraverso il controllo intelligente di luci, temperatura e perfino delle caratteristiche fisiche delle pareti. Questo concetto di “interattività fisica” è visto come un passo importante nella direzione di un'architettura sempre più connessa e dinamica.
Si identifica l'interattività come il principio fondamentale per l'architettura del futuro: edifici che non solo soddisfano le esigenze, ma che si trasformano dinamicamente grazie alla tecnologia. Tre livelli di interattività vengono delineati:
Fisica: spazi che si modificano in base agli input esterni (ad esempio, case intelligenti).
Illusionismo mediatico: integrazione di reale e virtuale per rivitalizzare spazi degradati o storici.
Processo progettuale: utilizzo di tecnologie digitali per migliorare il design e la costruzione.
NUOVA SOGGETTIVITA'
La "Nuova Soggettività" rappresenta l'idea di un'architettura che va oltre la mera funzionalità, abbracciando desiderio, libertà e interconnessione, creando spazi capaci di arricchire l'esperienza umana.
Il Movimento Moderno aveva puntato alla razionalità e all'oggettività, mentre oggi si cerca di rispondere a una domanda più complessa: come rendere l'architettura capace di rispondere ai desideri soggettivi degli individui, non più come numeri in una statistica, ma come persone vive, libere e uniche. La personalizzazione, l'interazione e la possibilità di creare spazi che si adattano ai desideri specifici degli utenti sono viste come la via per una nuova architettura, che risponde non solo ai bisogni, ma anche alle emozioni e ai desideri personali.
L'articolo rappresenta un manifesto audace che invita architetti e urbanisti a riconsiderare il loro ruolo nell'era dell'informazione. La sua attenzione all'interattività e all'importanza dell'informazione è particolarmente significativa in un contesto globale in cui l'architettura non è più solo un atto di costruzione, ma diventa un mezzo di comunicazione culturale.
Tuttavia, il passaggio dalla "Nuova Oggettività" alla "Nuova Soggettività" richiederà un attento bilanciamento tra estetica, tecnologia e funzionalità. È essenziale che questa transizione non trascuri le sfide attuali, come la sostenibilità ambientale e l'accessibilità economica, che rimangono prioritarie. L'architettura deve essere accessibile a tutti, non solo a coloro che possono permettersi il lusso dell'innovazione.