Il progetto

PROGETTO “ROSSINI VA A SCUOLA”

Perché Rossini a scuola.

Omaggio al grande Maestro nel 150° anniversario della morte

Ricorrono, nel 2018, i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini (Pesaro, 29 febbraio 1792 – Passy, 13 novembre 1868). Ricordare la figura di questo geniale maestro dell’opera lirica costituisce prima di tutto un’occasione per (ri)conoscere un passaggio fondamentale della storia della cultura italiana, rimosso finora dai paradigmi dell’insegnamento scolastico, a causa di una resistenza culturale che nega alle espressioni artistiche il valore di strumenti indispensabili per la conoscenza del mondo e al linguaggio musicale una dignità equivalente a quella della parola.

L’opera lirica, nata tra Firenze e Roma nel lontano 1600, è ancora oggi lo spettacolo italiano più amato e diffuso nel mondo: mentre condividiamo queste righe di invito, è certo che, da qualche parte nel mondo, si stanno rappresentando Traviata, Tosca, Barbiere di Siviglia… Il ruolo del melodramma è poi centrale anche nella stessa storia d’Italia: sul piano musicale, teatrale, politico, letterario, artistico, economico, tecnologico.

Dal punto di vista dell’insegnamento, l’opera italiana rappresenta inoltre un caso straordinario, unico per funzionalità didattica e capacità di esercitare attrazione sugli studenti. Il melodramma è un genere che oggi potremmo definire “multimediale”, che si realizza attraverso il concorso di elementi artistici diversi: oltre al fatto musicale (le voci e l’orchestra), contribuiscono allo spettacolo l’elemento letterario (il libretto), l’elemento teatrale (l’azione dei personaggi), l’elemento visivo (scenografie e costumi), quest’ultimo declinato – modernamente – anche attraverso l’impiego delle nuove tecnologie. Ciascun aspetto offre la possibilità, ai docenti, di creare percorsi di approfondimento, anche interdisciplinari, in funzione dei diversi temi storici, filosofici, politici, mitologici, artistici, linguistici, letterari, sociali e culturali richiamati dalle singole creazioni dei grandi maestri del melodramma. In questo senso, le opere di Gioachino Rossini costituiscono una ricca miniera di suggestioni e spunti in varie direzioni: dal Tancredi al Guglielmo Tell, i melodrammi rossiniani trattano temi sempre attuali e utili alla discussione critica.

I compositori di melodrammi, e in particolare Rossini, sono infine grandi maestri dell’emozione: l’opera lirica è in fondo una potente scuola dei sentimenti, che offre ai suoi spettatori la rappresentazione formalizzata di un universo sentimentale attraverso l’esemplificazione di conflitti-modello e di soggetti drammatici memorabili.

Al di là dei possibili collegamenti con le diverse discipline dei curricoli scolastici, non dimentichiamo che Gioachino Rossini fu prima di tutto un musicista. Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti invita le scuole italiane a partecipare alle celebrazioni rossiniane prima di tutto con un vivo contributo musicale, in libera forma e in libera espressione, con la partecipazione al Concorso “Bring your Rossini” svolto in collaborazione con l’Associazione Orchestra da Camera di Pesaro e al Convegno scientifico dedicato alla figura di Rossini, organizzato dall’Università Roma Tre che si svolgerà a Roma presso il DAMS dello stesso Ateneo.

Le attività delle scuole riguarderanno:

· la proposizione di lavori e opere rossiniane in versioni rivisitate e adattate a organici vocali e strumentali presenti nelle scuole, con l’auspicio che adottino criteri stilistici, tecnici e formali capaci di evocare e valorizzare il pensiero estetico del maestro pesarese;

· la realizzazione concreta e documentata di progetti didattici interdisciplinari che coniughino più obiettivi disciplinari attorno al linguaggio musicale come strumento comunicativo privilegiato, ma non esclusivo;

· la composizione di brani originali o la realizzazione di esperienze improvvisative ispirate a temi/opere rossiniane;

· realizzazione di lavori multimediali, di video animazione, documentari, spot, video clip che utilizzino materiali (non solo musicali ma anche scenografici, coreografici, cinematografici, dei costumi ecc…) ispirati al mondo rossiniano e alle varie interpretazioni della sua opera nei secoli;

· lavori di ricerca scolastica originali, che studino le relazioni strette tra il mondo rossiniano e i tratti fondativi di una cultura italiana popolare – in quel tempo in via di definizione – frutto di meticciamenti tra differenti elementi regionalisti e di un tipo di vitalismo prettamente mediterraneo.

Le esperienze musicali dei singoli istituti scolastici, le attività culturali organizzate dagli Enti territoriali, dal MIBACT, le attività e i progetti realizzati dal terzo settore, dagli enti lirici e dalle Fondazioni che si occupano di Teatro d’Opera per ragazzi, saranno documentate in forma di video, audio, partiture appositamente strumentate per organici e gruppi giovanili, narrazioni, documenti foto ecc… e saranno raccolte e segnalate in un apposito portale.

La metodologia di lavoro di questo progetto consiste nel coniugare il piano delle esperienze musicali pratiche con il ventaglio delle discipline e degli argomenti trattati sui banchi di scuola, in modo da realizzare un’esperienza musicale arricchita dalla riflessione critica. L’intenzione è anche quella di far emergere un dato fondamentale: l’importanza di Rossini non risiede soltanto nella sua opera di musicista, ma anche nel suo contributo alla costruzione positiva dell’immagine internazionale della cultura italiana. Partecipare alle celebrazioni rossiniane significa pertanto ritrovare le radici stesse della nostra scuola e, allo stesso tempo, rilanciare nel nuovo millennio la figura di un Maestro che è, e resterà per sempre un simbolo felice dell’arte e dello spirito italiano nel mondo.