LA LOTTA CONTINUA
Lettera a Sua Santità, Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, 12 Dicembre 2024
Lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, 12 Dicembre 2024
Non ci fermeremo! Assemblea permanente dei precari CNR
Dal 28 novembre i Precari Uniti CNR, insieme a FLC CGIL e UIL RUA, sono, ancora una volta, in assemblea permanente presso la Sede Centrale del CNR, a Roma. La scelta di presidiare la sede centrale nasce dalla necessità di trovare soluzioni concrete davanti alla situazione dei 4000 precari all’interno del più grande Ente di ricerca in Italia. Attualmente il personale precario impiegato conta circa 1000 tempi determinati, 2800 assegnisti, 300 borsisti. Con i calcoli da piano di fabbisogno e con il futuro blocco del turnover al 75%, il numero dei posti messi a concorso rischia di essere del tutto insufficiente rispetto a queste cifre. Né la volontà della dirigenza CNR sembra muoversi verso una soluzione efficace. In occasione dell’Assemblea Nazionale, convocata da FLC CGIL e UIL RUA, la Presidente Carrozza ha risposto all'ennesima richiesta di incontro con una brevissima apparizione in Aula Convegni. L’intervento si è limitato ad affermare la continuazione della ricognizione del personale con contratti precari e la promessa di un nuovo concorso a breve. Inoltre, la Presidente ha negato con forza ogni possibilità di stabilizzazione.
Una scelta che oltre a prospettare ulteriori incertezze per lavoratori e lavoratrici precari, getta un’ombra sulla gestione ottimale dei progetti finanziati già avviati (come i progetti PNRR). Certamente non ci aspettavamo una sostanziale apertura, dato che nel corso degli ultimi 12 mesi le varie richieste di incontro inviate dalle OO.SS., al fine di avviare una discussione mirata sull’argomento precariato, sono sempre state ignorate. Altrettanto, sostenere che la situazione del precariato è sostanzialmente equilibrata, come riportato nel resoconto del CdA del 13.11.2024, rischia di non rappresentare la realtà. I tanti progetti nazionali e internazionali, PNRR e PRIN, ma non solo, se da una parte dimostrano le elevate competenze scientifiche del nostro ente, altrettanto dimostrano che il personale precario è essenziale e fondamentale dal punto di vista tecnico, scientifico, amministrativo.
Come precari siamo stanchi di sentirci usati, senza alcuna prospettiva concreta, pronti solo a essere messi alla porta, da qui ai prossimi mesi. La nostra non è una sola forma di protesta, ma soprattutto una modalità per richiamare l’attenzione politica del paese su un tema centrale e fondamentale allo sviluppo e la crescita sociale, economica, civile, dell’Italia. In questi giorni, abbiamo avuto dimostrazione, nel corso delle nostre iniziative, dell’attenzione piena e fattiva delle forze politiche di minoranza, attraverso la presenza, gli inviti a propri eventi e con i numerosi emendamenti alla legge di bilancio da loro presentati e in discussione in queste ore. Rinnovando la richiesta anche alle forze di maggioranza a sostenere le rivendicazioni che stiamo portando avanti, la nostra intenzione è di parlare a tutta l’opinione pubblica, perché riteniamo che la ricerca appartenga innanzitutto alle cittadine e ai cittadini. Per questo invitiamo alla nostra assemblee i media e tutte le persone interessate a un settore strategico per il Paese. Continueremo la nostra protesta finché non saremo ricevuti per discutere dell’utilizzo degli strumenti esistenti per stabilizzare e reclutare in modo regolare e ciclico, secondo il motto del movimento, “Fino all’ultimo precario!”
Assemblea 3 luglio 2024
Concorsi e stabilizzazioni subito.
Lunga e partecipata l’assemblea svoltasi il tre luglio presso l’aula convegni della sede centrale del CNR, indetta dalle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e UIl e dal Movimento dei Precari Uniti CNR (PU), con centinaia di precarie e precari arrivati dagli Istituti di tutta Italia. Una platea vasta di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi, intervenuti per discutere e ribadire la necessità di superare il precariato: reclutamento regolare e ciclico, turn over, valorizzazione dell’esperienza pregressa, uso dei provvedimenti per stabilizzazioni e tenure-track, questi gli strumenti citati per ridurre il numero dei precari dell’ente.
L’assemblea è stata un successo grazie anche alla partecipazione di tante colleghe e tanti colleghi, ma è stato solo il primo passo per riportare l’attenzione sulla precarietà strutturale del settore della ricerca pubblica.
Gli interventi dei segretari generali Gianna Fracassi (FLC CGIL), Raffaella Galasso (FIR CISL), Attilio Bombardieri (UIL RUA) e Giuseppe Di Lullo (segretario con delega alla ricerca FLC CGIL), che ribadiscono il costante sostegno a tutti i precari dell’ente, insieme a quello degli altri rappresentanti sindacali intervenuti e dei componenti del coordinamento PU hanno fatto emergere con grande forza la necessità di riprendere subito la mobilitazione, già dalle prossime settimane, a Roma e in tutta Italia, per chiedere con decisione al governo l’aumento dei finanziamenti e contrastare una nuova stagione di ultraprecarizzazione che accompagna l’attuale visione del sistema ricerca nel nostro Paese. Mobilitarsi è il passaggio necessario affinché si stabilizzi “fino all’ultimo precario”, come recita il motto del Movimento, e per impedire che una tale situazione si ripresenti nuovamente.
Sono intervenuti anche il rappresentante del personale Nicola Fantini, che ha enfatizzato la grave situazione del numero dei precari nel CNR (4100 tra ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi), e il componente del consiglio scientifico Andrea Orlandini, il quale ha sottolineato l’importanza di riportare tutti gli argomenti ai tavoli di discussione nell’ente.
Di grande importanza anche la vicinanza della politica, attraverso l’intervento dei parlamentari Francesco Verducci (PD), Elisabetta Piccolotti (AVS) e Antonio Caso (M5S) che hanno sottolineato l’importanza di una legge di bilancio che preveda degli investimenti (almeno 150 milioni) nei comparti della ricerca per avere una programmazione continuativa ed evitare di creare ancora bolle di precariato, come quella del 2018, ma soprattutto quella odierna.
Il coordinamento dei Precari Uniti CNR e le rappresentanze delle organizzazioni sindacali concordano sulla necessità urgente di richiedere un incontro alla dirigenza per discutere il problema del precariato. Insieme si è valutato essenziale lanciare una grande mobilitazione per la metà di settembre. In previsione della manifestazione, nei prossimi giorni, in accordo con i referenti territoriali del Movimento PU, si discuterà della possibilità di indire mobilitazioni nelle diverse sedi locali del Cnr.