Assemblea 12 aprile 2018, CNR, ROMA, piazzale Aldo Moro I lavoratori precari del CNR sono tornati a far sentire la propria voce e a costruire una opportunità di confronto in occasione dell’assemblea organizzata con il supporto di FLC CGIL e FIR CISL. La notizia emersa nella mattinata, per quanto ancora in forma ufficiosa, è stata la diffusione del DPCM di riparto dei fondi per gli EPR, dal quale si evincerebbe la possibilità di disporre, per il CNR, di 9 MIL di euro per il 2018 e 40 MIL di euro dal 2019. Tali fondi devono essere cofinanziati dal CNR, in una misura non inferiore del 50%. Le prime fasi della giornata sono state scandite dal raduno, di tutti i partecipanti, sulle scalinate del CNR. Anche in questa occasione gli organi di stampa si sono mostrati interessati alle rivendicazioni dei lavoratori in lotta da mesi, dando notevole risalto alle iniziative e realizzando interviste e riprese tra i manifestanti. Sottolineare l’importanza della ricerca pubblica in Italia e, soprattutto, la situazione di grave difficoltà in cui versano molti lavoratori CNR, tra contratti scaduti e lavori svolti part-time, appare ancora oggi, a distanza di un anno dall’inizio delle proteste, assolutamente attuale e d’interesse. La prima immediata istanza, rivendicata all’unanimità dai lavoratori presenti, è stata la necessità che l’Ente cofinanzi il processo con tutte le risorse possibili, quindi ben al di sopra della soglia minima del 50%. È convinzione di tutti i lavoratori, nonché dei rappresentanti delle sigle sindacali, che il CNR debba investire nel processo di stabilizzazione una cifra almeno uguale a quella erogata dal governo. Hanno accolto l’invito a presenziare all’assemblea anche rappresentanti di ANPRI e USB. Gli interventi dei lavoratori sono stati molteplici e tutti convergenti su punti essenziali e largamente condivisi: - Unico criterio ammissibile dovrebbe essere l’anzianità di servizio maturata con le diverse forme contrattuali. - Nessun altro criterio basato su improbabili valutazioni di merito o di classificazioni geografiche o di aree strategiche potrà essere contemplato. - L’Ente ha il dovere di emanare l’atto interno in cui definisce criteri e modalità delle procedure, ed è in forte ritardo nell’assolvere a tale compito. - Le procedure di stabilizzazione devono partire insieme per i commi 1 e 2. - Per il raggiungimento dei requisiti richiesti dal comma 1, devono essere considerati anche i contratti flessibili, come specificato chiaramente dalle circolari della FP. Malgrado il Presidente Inguscio sia stato invitato a partecipare all’assemblea e comunicare ai lavoratori l’esito del CDA avvenuto in mattinata, nel quale dovevano essere discussi due punti importantissimi quali la prorogabilità degli AdR oltre il limite temporale di 6 anni e il rifinanziamento del fondo di solidarietà, il presidente non ha ritenuto di dover partecipare all’assemblea per interloquire con i precari riuniti. L’assemblea ne ha preso atto definendo tale decisione inaccettabile e poco rispettosa nei confronti dei lavoratori. Un membro del CDA, rappresentante del personale, ha riferito sul solo punto inerente il fondo di solidarietà, affermando che è stato previsto un rifinanziamento di 500 k€ ma che, allo stesso tempo, sono stati mantenuti quei rigidi vincoli di accesso che rendono difficile usufruirne. L’altra questione, quella della prorogabilità degli AdR, non sarebbe stata oggetto neanche di un’informativa al CDA da parte del Presidente, il quale starebbe aspettando pareri legali a riguardo. Nel corso della giornata si sono susseguiti interventi e discussioni partecipate riguardo la situazione di relativo immobilismo da parte dell’Ente e di conseguente pericolosa attesa da parte di molti precari. Molti lavoratori hanno espresso la propria posizione ribadendo la necessità di non abbassare la guardia e di continuare, anzi intensificare, la pressione nei confronti dell’Ente. L’assemblea ritiene che non ci possano essere più scuse per un ulteriore rinvio delle procedure di stabilizzazione, soprattutto in presenza dei fondi dedicati dal governo e della disponibilità economica dell’Ente. Erano presenti in assemblea rappresentanti di altri enti come INFN, INGV, INAIL. Sono state esposte alcune loro esperienze specifiche che sono risultate del tutto in linea con quelle del CNR, a dimostrazione del fatto che la situazione di relativo immobilismo e di arbitraria interpretazione delle circolari della FP siano un problema generalizzato. Unica nota positiva la situazione dell’INAIL, che ha invece disposto la stabilizzazione di tutti i suoi precari. É stato ricordata l’importanza del terzo incontro fissato per il 2 maggio tra le sigle sindacali e la dirigenza dell’Ente in cui ci si aspetta che il Presidente, finalmente, renda note le proposte di criteri e le modalità di attuazione delle procedure. L’assemblea ha ritenuto di fondamentale importanza il fatto che in occasione di tale incontro i lavoratori precari siano presenti per vigilare sugli esiti della consultazione, al fine di attuare la giusta pressione nei confronti del Presidente e scongiurare sia ulteriori possibili rinvii alla definizione delle procedure di stabilizzazione, sia l’applicazione di criteri propri con i quali stabilizzare il personale in maniera discrezionale. Si tratterebbe, in entrambi i casi, di contravvenire allo spirito del D. Lgs 75/2017, ovvero il superamento del problema del precariato attraverso una sanatoria che, in maniera profonda e radicale, in piena emergenza, ottemperi alla inaccettabile situazione attuale, ingigantitasi negli anni attraverso la reiterazione di deroghe e mostruosità normative. Numerosi interventi hanno sottolineato la necessità di cogliere ogni occasione utile, consigli di amministrazione ma anche appuntamenti pubblici del Presidente, per continuare le azioni di pressione e di sensibilizzazione mediatica riguardo il problema. È stato ricordato come il prossimo luglio, ormai alle porte, rappresenti un momento chiave di tutta la vicenda, allorquando nella redazione del Piano di Fabbisogno triennale dovranno essere chiaramente quantificate le disponibilità economiche e le corrispondenti unità di personale che si intende assumere. L’assemblea ritiene, infine, che sia necessario predisporre e programmare tutte le possibili azioni da compiere nelle settimane a seguire e, soprattutto, prevedere un nuovo innalzamento del livello della protesta in caso di assenza di risposte soddisfacenti da parte dell’Ente. Ad assemblea conclusa, una delegazione di precari è stata ricevuta dal vice capo gabinetto della FP, Dott. Rana, al quale sono state riportate le rimostranze relative il mancato avvio delle procedure di stabilizzazione, nonché i timori su arbitrarie interpretazioni delle circolari esplicative. Il dott. Rana ha affermato che la FP potrà vigilare sulle procedure e sul rispetto delle indicazioni, precisando che la circolare definisce chiaramente che gli AdR possano essere considerati per il raggiungimento del requisito necessario previsto dal comma 1 dell’art. 20. La FP aggiunge, inoltre, che i fondi previsti in legge di bilancio per il 2018, e confermati da recente DPCM, devono essere obbligatoriamente spesi entro l’anno, pena la ridistribuzione ad altri EPR.
PRECARI UNITI CNR