03 Ottobre 2018 Incontro con Segreteria Fantinati in Funzione Pubblica

Il 03 Ottobre una delegazione PU è stata ricevuta dalla segreteria di Mattia Fantinati, sottosegretario al ministero della PA, per discutere del problema del salario accessorio. Credo che ci siano stati alcuni piccoli passi avanti per la soluzione del problema.

1) Il sottosegretario non c'era per impegni parlamentari, ma il suo segretario particolare, che ci ha ricevuto, ha detto che loro seguono il problema del precariato negli enti di ricerca con particolare attenzione.

2) Il dipartimento della PA riconosce che il ddl concretezza, che contiene in ogni caso all'art 3 una soluzione del problema, verrà difficilmente approvato dal parlamento prima della fine dell'anno.

3) La PA riconosce che questo crea agli EPR un problema di tempi a causa del processo assunzionale scandito dai fondi del DPCM e dai fondi inseriti nel FOE, quindi è disponibile a dare un parere favorevole se la disciplina del salario accessorio per gli enti viene stralciata dal ddl concretezza da un'iniziativa della maggioranza parlamentare.

4) Il collaboratore di Fantinati ci ha suggerito che la via migliore è quella di inserire lo stralcio nella legge di bilancio per garantirci l'approvazione prima della fine dell'anno.

5) Una richiesta identica è arrivata al governo anche dai presidenti degli Enti, quindi c'è l'intenzione da parte di tutti di arrivare ad una soluzione del problema.

6) Al MIUR stanno lavorando in modo da inserire la soluzione del problema del salario accessorio per gli EPR già in prima presentazione della legge di bilancio, assieme ad altri piccoli aggiustamenti dell'articolo 20 del decreto 75/2017 che permettano la ridefinizione della platea degli interessati al provvedimento; c'è un problema di tempi per la presentazione, quindi in caso di slittamento gli stessi provvedimenti verranno presentati in commissione come emendamenti della maggioranza alla prima lettura parlamentare.

7) E' molto importante che il provvedimento sia incardinato prima possibile in parlamento, in modo da poterlo utilizzare come arma per fare pressione per l'anticipo di tutte le procedure connesse alla stabilizzazione.