Martedì 25 luglio p.v. il CdA del CNR ha inserito all’OdG il Piano triennale delle attività contenente gli obiettivi in termini di fabbisogno del personale che l’Ente si pone. La bozza circolata, sebbene migliorativa rispetto alla precedente, rispetto alla numerosità del personale precario considerato e dei fondi da destinare alla stabilizzazione di questi, resta di fatto condizionata da una cauta visione della dirigenza rispetto alle opportunità poste dalla L.75/2015.
In particolare nel Piano non viene specificato come sia stato definito il numero dei precari riconosciuti come aventi diritto (1496) a procedure concorsuali con posti riservati, così come previsto dal c. 2 dell’art.20 della legge in questione e non viene parimenti chiarito come si procederà nel corso del 2017 al reclutamento a tempo indeterminato; nessun nesso viene esplicitato tra fabbisogno ordinario e stabilizzazione.
Infine, ma di non poco conto, viene indicata la possibilità di avanzare richiesta di finanziamento extra-ordinario ai ministeri competenti: in un Piano triennale dove vengono illustrate e definite politiche di gestione e attività conseguenti non si rintraccia alcun nesso tra la necessità di garantire tutte queste attività, che di fatto già vedono stabilmente coinvolti tutti noi precari, e un impegno convinto e deciso nel chiedere senza se e senza ma finanziamenti extra per continuare a garantire esigenze funzionali già assicurate da molti di noi tutti i giorni.
Il 25 chi dirige il nostro Ente deve fare un ulteriore passo in avanti innanzitutto riconoscendo il 40% della sua forza lavoro come componente già stabile e strutturata, facendosi garante presso i ministeri.
Per questi motivi noi precari abbiamo deciso di darci appuntamento martedì 25 luglio a Roma sulla scalinata della sede centrale del CNR per riconfermare ancora una volta la nostra ferma intenzione di essere parte attiva di questo processo che deve operare la STABILIZZAZIONE di TUTTI i PRECARI dell'ENTE.
La partecipazione di tutti i precari è FONDAMENTALE sia per dare al CNR il segnale che noi siamo sempre vigili e attenti ad ogni passo formale che deve portarci all'obbiettivo finale (il 25 si vota appunto il Piano di Fabbisogno) e sia per affermare, un'altra volta al GOVERNO, che è necessario SANARE LA SITUAZIONE INSOSTENIBILE che si è creata a seguito del blocco assunzionale e dell'uso indiscriminato al lavoro precario.
MA IL MESSAGGIO E' FORTE SOLO SE CI SIAMO TUTTI, PACIFICAMENTE, SULLA SCALINATA DEL NOSTRO ENTE!
Partecipiamo TUTTI UNITI al un presidio parallelo alla riunione di CdA.
Iscriviti tramite il doodle https://beta.doodle.com/poll/9c2kx7aduss6c9kf
Dress code:
- maglia nera in segno di lutto per la ricerca,
- maschera bianca che indica che noi precari siamo tutti uguali
25 Luglio 2017
ROMA
Scalinata CNR
Piazzale Aldo Moro, 7
dalle 10:00 alle 14:00
Precari Uniti Cnr
Il giorno 25 Luglio 2017 si è tenuto presso la sede centrale del CNR un incontro tra una delegazione dei Precari Uniti CNR e il Presidente Prof. Massimo Inguscio riunito con il Consiglio di Amministrazione del CNR, in occasione dell’approvazione del Piano di Fabbisogno triennale (PdF) dell’Ente per il 2017-2019.
Pur rivendicando sia l’assoluta indipendenza del gruppo dalle Organizzazioni Sindacali che la paternità della mobilitazione, progettata e realizzata senza il supporto di alcun soggetto esterno, all’incontro hanno ritenuto opportuno partecipare anche alcune O.O. S.S. (CGIL e CISL; mentre l’assenza dei rappresentanti UIL è stata giustificata da impegni personali e/o improrogabili). I PU ringraziano in modo particolare, per l’importante supporto, soprattutto umano e di esperienza, Rosa Ruscitti (FLC-CGIL), senza la quale l’ingresso nel CDA sarebbe stato forse impossibile da ottenere. Una forte manifestazione di stima è giunta ai PU per la rapida organizzazione dell'evento e soprattutto per la tenacia che questo movimento sta mettendo sul piano delle forze fisiche e mentali.
Il giorno precedente, 24 luglio, i Precari Uniti CNR sono stati invitati a partecipare, con una delegazione, ad una riunione tra le OO.SS. e i rappresentanti dell’amministrazione, dott. Preti e dott.ssa Gabrielli, durante la quale sono state chieste una serie di modifiche formali (p.ti 1,2 e 3) e sostanziali (p.ti 4,5 e 6) del PdF dalle OO.SS. qui di seguito riassunte:
1. sostituire la dicitura “concorsi con riserve di posti” con quella “concorsi riservati”
2. menzionare una frase sulla valorizzazione del personale che preveda la possibilità di attuazioni degli art. 53 e 54 (incrementi stipendiali)
3. specificare i costi della stabilizzazione degli aventi titolo al comma 1 suddivisa per anno (tabella 11)
4. assumere un atteggiamento volitivo riguardo le procedure di stabilizzazione, modificando di fatto tutti i "condizionali" presenti sulla bozza del PdF, di modo che esprima in maniera decisa una chiara volontà dell’Ente
5. chiedere che l’indicatore rapporto tra spese di personale e FOE (che sarà portato al 90% nel 2018) sia alzato al livello massimo sostenibile dall’ente, se necessario, anche al 100%
6. inserire una chiara programmazione che evidenzi come l’ente intenda dare attuazione alla stabilizzazione per l'inserimento di tutti i precari aventi diritto entro il 2020.
Se per i primi tre punti è stato dato già il 24 un segnale positivo di accoglimento alle OO.SS., per gli ultimi tre è stata demandata la decisione al CDA del giorno successivo.
Durante la mobilitazione, annunciata per le ore 10, il numero dei manifestanti ha rapidamente superato il centinaio di persone sopraggiunte da tutta Italia, Milano, Napoli, Lecce, Pisa, Bari, etc.
Il corteo ha fatto ingresso nell’Ente proseguendo fino alla porta della presidenza dove è stato chiesto di poter conferire con il Presidente e i membri del CDA. Nonostante le sonore proteste, tutti i presenti sono stati lasciati nel corridoio, probabilmente nella speranza che si placasse la mobilitazione. Sono addirittura sopraggiunti agenti di polizia e, probabilmente, per dissuadere dal permanere, è stata spenta l’aria condizionata.
Solo dopo oltre un ora di proteste una delegazione è stata accolta in CDA, quando però il piano di fabbisogno era già stato approvato, secondo la dichiarazione del Presidente stesso.
La delegazione, subito ascoltata dai presenti, ha ribadito le richieste già espressa tramite una e-mail dai PU a tutti i membri del CDA inviata il 23/7/2017 e poi ribadite anche dalle OO.SS. durante la riunione del 24, e qui di seguito riportate (estratte dalla suddetta email):
1. operare subito, nel corrente PdF, la chiara scelta politica di dare avvio al percorso di stabilizzazione degli aventi titolo secondo il comma 1 (Art. 20, Dlgs. 75/2015) e contestualmente di avviare le procedure concorsuali per tutti gli aventi diritto secondo quanto stabilito dal comma 2, a partire dall’inizio del 2018. Si chiede di utilizzare tutte le risorse di cui l’Ente può disporre, senza attendere l'eventuale aumento del FOE, che, per quanto molto augurabile, è incerto;
2. superare l’attuale limite tra Rapporto Entrate FOE / Spesa, per portarlo, se necessario, anche vicino al 100% (come già altri Enti hanno fatto), per aumentare in maniera sensibile il numero di assunzioni previste in maniera indipendente dall’eventuale finanziamento esterno;
3. voler dare da subito seguito al comma 8, Art 20, Dlgs. 75/2015 per garantire il mantenimento in servizio di tutto il personale precario avente diritto alla stabilizzazione.
In ultimo è stato chiesto al Presidente Inguscio una maggiore chiarezza e trasparenza sulle azioni che Egli e la Dirigenza dell’Ente stanno compiendo per dare seguito alle promesse fatte in pubblica assemblea il 20 giungo u.s.
Il Presidente ha, con un lungo intervento, sottolineato la difficoltà a reperire fondi in un momento in cui il nostro Ente viene spesso attaccato dai mass media, dando però anche alcuni importanti messaggi di apertura e impegno:
- il nuovo PdF che sarebbe stato licenziato quel giorno recepiva la richiesta principale dei PU che chiedeva di manifestare una volontà chiara di avviare le procedure di stabilizzazione sin da subito (2018);
- sono state intraprese una serie di azioni anche ai più alti livelli (capo dello stato, capo del governo, commissione europea a Bruxelles) per ottenere i consensi necessari al reperimento di fondi;
- è stato sottolineato che il PdF fa l’importante richiesta politica della necessità di circa 100 Mln, e che l’ente è fiducioso che “qualcosa” ci verrà concesso;
- che il CNR è stato l’unico ente di ricerca a voler inserire anche gli assegnisti di ricerca tra i lavoratori flessibili come richiesto da PU e OO. SS.;
- che il PdF odierno dovesse essere letto come PdF del solo anno 2017, giacché la circolare attuativa della Legge Madia avrebbe introdotto nuovi elementi di chiarificazione e la legge di stabilità avrebbe definito l’importo dello sperabile incremento del FOE, cose che necessariamente avrebbero modificato i numeri riportati. Inoltre il PdF verrà rivisto a Marzo 2018 dopo la nuova Legge di Bilancio;
- infine ci è stata fatta la netta dichiarazione di intenti e di massimo interesse e sforzo non solo del Presidente stesso ma anche di tutto l’Ente a considerare il precariato come problema dalla risoluzione prioritaria.
Buona parte di tali impegni assunti dal Presidente durante il CDA, tutt’altro che scontati nell’incontro del giorno precedente, riteniamo siano stati fortemente conseguenziali alla ferma e massiccia presenza di noi PU al presidio!
Pur manifestando soddisfazione per gli esisti dell’incontro, diversi sono ancora i punti che restano aperti; punti dal risvolto prettamente tecnico ma che avranno un peso non indifferente quando si aprirà la stagione del reclutamento straordinario, come:
- l’indeterminazione con cui questo piano verrà attuato nel tempo a seguito dell’integrazione del piano CNR con le circolari attuative della riforma Madia;
- le procedure interne del CNR inerenti la determinazione dei criteri per la determinazione degli aventi diritto alla stabilizzazione;
- la risposta del MEF e del MIUR alle richieste di aumento del FOE del CNR, passo fondamentale per la stabilizzazione.
I Precari Uniti si impegnano pertanto a:
- Vigilare sulla concreta attuazione degli impegni del CdA non solo in termini di richieste al MEF e al MIUR, ma anche verso un percorso interno al CNR che riconosca in termini equi l’anzianità di servizio come principale se non unico criterio di valutazione;
- Continuare ad esprimere, in tutte le sedi interne ed esterne, la necessità di risolvere il problema del precariato che ad oggi si attesta sul 40% del personale e con tempi di latenza decennali (caso singolare a livello mondiale);
- Continuare un’azione di informazione con il personale interessato, anche non precario, in vista di un loro concreto supporto per le richieste e le battaglie che saranno ancora da intraprendere per il conseguimento del risultato voluto.
- Partecipare, come richiesto dalla stessa ministra Madia durante un recente incontro con i PU, ad un tavolo tecnico di consultazione finalizzato a discutere i criteri ottimali per le procedure di stabilizzazione, nonché i casi particolari non esplicitamente previsti dal decreto, in vista della circolare attuativa prevista per i prossimi mesi.
Precari Uniti CNR