19 Dicembre

Mi lascerò trovare da voi” (Ger 29,14)

Giudizio universale Michelangelo

Dio è sempre pronto a farsi ritrovare da chi, pentito, volge lo sguardo a lui. Non un incontro di rimprovero o di castigo ma di gioia e di festa; “Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con immenso amore” (Is 4,7)

Da qui la meraviglia stupita: “Quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?” (Dt 4,7).

Bisogna allora cercarlo con tutto il cuore.

Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona” (Is 55,6-7).

Per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2 Cor 5,20-21).

È la conversione, il cambiamento di rotta che però non avviene mai in un istante perché le cose importanti nella vita non si realizzano immediatamente. “La bontà di Dio ti spinge alla conversione” (Rm 2,4), non la paura o il timore del suo castigo.

Per questo Dio ci regala sempre un tempo per incontrarlo e conoscerlo sempre meglio nella sua stupenda misericordia. Si occupa ogni giorno di noi. Da qui l’invito: “Ascoltate oggi la sua voce, non indurite il cuore” (Sal 95,8).

Questo richiamo ci giunge attraverso la sua Parola, le persone con le quali viviamo, le circostanze più svariate, felici o dolorose. Proprio in queste ultime spesso non sappiamo riconoscere il suo amore infinito e la sua sconvolgente tenerezza. Ed invece dove c’è un cuore ferito dalla malattia o dal peccato Dio si fa vicino: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mc 2,17)

I peccatori (tutti!) non devono temere Dio perché è venuto per loro. Sono piuttosto coloro che si ritengono giusti che provano paura nei confronti di Dio perché cercando in tutti i modi di non sbagliare senza riuscirci non arrivano a conoscere la sua misericordia e così stanno lontani da Lui.

Passare dal peccato alla grazia significa abbandonare qualsiasi autogiustificazione e lasciarsi “visitare” da lui. Questa è la sua gioia più grande: “In verità vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).