17 Dicembre

Si fece buio su tutta la terra” (Mc 15,33)

Diluvio Michelangelo

Una storia senza Dio si degrada in una spirale di violenza e perversione: “Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34).

La Bibbia nelle sue prime pagine mostra il dilagare del male tanto da arrivare sull’orlo della distruzione.

Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano” (Gen 4,8-11).

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: «Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato e, con l’uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti» (Gen 6,5-7).

Sembra il fallimento del suo “atto creativo” con cui intendeva inondare il cosmo di Vita, uno scoramento però subito superato dalla considerazione: “Ricordava che essi sono di carne, un soffio che va e non ritorna” (Sal 78,39).

Da questo pentimento di Dio ricomincia una storia di grazia in cui, anche se l’uomo non lo può più vedere faccia a faccia, tuttavia può ascoltare la sua voce, una voce da vero padre che ammonisce, richiama, riaccoglie.

Sono soprattutto i profeti che la fanno risuonare ricordando che Dio vuole salvare tutti come aveva promesso ad Abramo agli albori della storia: “In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”. (Gen 12,3)

Questa voce accorata è un richiamo insistente ad abbandonare il passato per rinnovare l’amicizia con lui.

Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore. Non ti mostrerò la faccia sdegnata, perché io sono pietoso. Oracolo del Signore. Non conserverò l’ira per sempre” (Ger 3, 12).

Ricorda tali cose, o Giacobbe, o Israele, poiché sei mio servo. Io ti ho formato, mio servo sei tu; Israele, non sarai dimenticato da me. Ho dissipato come nube le tue iniquità e i tuoi peccati come una nuvola. Ritorna a me, perché io ti ho redento” (Is 44, 21-22).

Tu ritorna al tuo Dio, osserva la bontà e la giustizia e poni sempre nel tuo Dio la tua speranza” (Os 12,7).

Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». (Gioe 2,3)