Società
Ex uno omnia, et ex omnibus unum.
Dall'uno tutte le cose, e da tutte le cose l'uno.
Ex uno omnia, et ex omnibus unum.
Dall'uno tutte le cose, e da tutte le cose l'uno.
Società
Scritto il 31/01/2025
America First
Il resto è noia
Il neocolonialismo contribuirà a rendere l'America ancora grande? Trump vuole riprendersi il canale di Panama e acquisire la Groenlandia; vuole anche arrivare su Marte (sulla Terra non trova uno spazio adeguato per parcheggiare il suo ego). Dichiara di agire nell'interesse di tutto il mondo libero, non solo degli USA. In Danimarca questa cosa non la capiscono, dicono che la Groenlandia è territorio autonomo danese. A Panama le cose non vanno diversamente. Per fortuna Marte è un pianeta disabitato. Donald non è pericoloso. Il pericolo è altrove: l'idea che un uomo possa risolvere da solo tutto quanto rende la democrazia simile al pettegolezzo. Il tycoon mi ricorda Buzz Lightyear, un personaggio del film d'animazione Toy Story. Il motto di Buzz era: “Verso l'infinito e oltre!”.
La visione di un futuro grandioso rende insignificante la percezione del presente. L'attesa di grandi eventi che cambieranno la storia induce alla passività. Siamo bambini rapiti da uno spettacolo pirotecnico in una notte d’inverno; immobili ammiriamo i bagliori nel cielo e non ci accorgiamo di avere le mani gelate. La tranquillità e la pace abitano lontano da noi.
Società
Scritto il 17/09/2024
Ucraina
Guerra e videogiochi
La possibilità di essere coinvolti in una guerra rende per tutti inevitabile il confronto con la paura della morte. Molte persone cercano risposte negli universi digitali: nel gaming è possibile riversare vissuti emotivi ancora poco elaborati. La guerra in Ucraina è già arrivata nei videogiochi. Ogni soldato da salotto può partecipare all'azione (anche chi non accetta di essere lo spettatore terrorizzato di un conflitto militare e cerca, almeno nella realtà virtuale, di assumere il controllo del proprio destino). Per distruggere orde di nemici con un controller non occorre l’approvazione di un organismo politico. Basta volerlo. In molti videogiochi è possibile utilizzare un selettore di difficoltà: arrivare alla vittoria diventa un obiettivo alla portata di tutti. L'esperienza videoludica consente di passare con facilità dalla paura di scoprirsi una vittima inerme alla speranza di poter diventare un eroe invincibile; in questo senso, può essere utile a favorire l’emergere di un pensiero più autonomo e complesso.
Società
Scritto il 03/09/2024
First ladies
La magia è nell'aria
Una first lady non può dedicarsi totalmente alle sue ambizioni, si sforza soprattutto di essere una brava moglie e una madre esemplare; sostiene la leadership del marito (il presidente) che di solito è un uomo carismatico, ricco di talento. Essere una first lady è difficile per chi fatica ad accettare una posizione ausiliaria; per chi crede di poter dare un contributo più significativo al positivo cambiamento della nazione entrando in politica da protagonista. Dopo che Franklin Delano Roosevelt vinse le elezioni presidenziali del 1932 sua moglie Eleanor dichiarò: “Non ho mai desiderato essere moglie di un presidente, e non lo desidero neanche ora”. Eleanor Roosevelt era una politica esperta, una persona forte e indipendente: forse dietro quella frase non c’era soltanto la predilezione per una vita lontana dal clamore mediatico.
Kamala Harris si propone agli elettori come una leader capace di dare un nuovo volto all'America. Cosa ne sarebbe del ruolo di first lady se Harris ottenesse le chiavi della Casa Bianca? Harris diventerebbe la donna più influente del nostro tempo: immagino first ladies in gran quantità che si incamminano con compostezza sul viale del tramonto; parlano della carriera degli uomini che hanno sposato e della beneficenza che hanno fatto.
Società
Scritto il 22/05/2024
Sanremo 2025
Tempus fugit
Il tempo segna progresso, evoluzione e declino di ogni cosa. C’è sempre un prima e un dopo. Si passa dal bianco e nero al colore, da Nilla Pizzi ad Angelina Mango. La musica italiana è molto cambiata, ma Sanremo è rimasto lo stesso: il pargolo è sano perché continua a incontrare il consenso del pubblico (dunque non è necessario intervenire sulla sua salute), però ha oltre settant’anni di età, non ha una ruga e si preoccupa poco di quello che succede nel mondo. Come un usignolo ha sempre voglia di cantare (se smettesse di cantare invecchierebbe). Sembra un fantasma. L’immagine del successo. Ostenta un sorriso a tratti forzato, chimico, botulinico. Vuole condurci in un mondo fantastico, vuole farci sognare. Vuole farci innamorare. Scriveva Hillman: “Per cambiare il modo di vedere le cose, bisogna innamorarsi”. Forse la realtà non ci piace abbastanza, siamo stanchi di confonderci nella nebbia.
Alla guida del prossimo Festival ci sarà Carlo Conti, un conduttore navigato. Vecchio e nuovo sono categorie senza senso: le canzoni sono fatte per esprimere l'immediatezza di un sentimento, sono al di là del tempo. Cantare riguarda l'essere, non il divenire. Cantare anziché parlare, questo bisogna fare. Cantare e dimenticarsi di ogni cosa (dove c'è troppa introspezione l'aria è viziata). Ogni canzone è un inno alla spontaneità. Penso a Vasco Rossi: “Le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole”.
Bisogna uscire dalla nebbia. Una buona canzone può aiutare l'anima a trasformare le emozioni in pensieri e parole, ci apre gli occhi su qualcosa. L'intesa tra musica e parole ci guida all'integrazione tra significati in modo intuitivo. Le canzoni ci aiutano a sbrogliare la matassa intricata delle nostre vite. Vivere però vuol dire invecchiare (questo Sanremo non l'ha capito). Invecchiare dovrebbe essere un piacere: quando si smette di invecchiare si muore. Se la nostra vita a volte pare fuori controllo è perché siamo ancora vivi. Chi riesce a uscire dalla nebbia di solito si accorge di avere i capelli bianchi.
In questa Europa in riarmo è difficile essere felici. “Sii felice” equivale a “smetti di pensare”. Chi smette di pensare smette anche di preoccuparsi, quindi si ritira dal mondo: gettando nell’oblio ogni fonte di frustrazione conquista un fragile senso di sicurezza, ma si condanna a una vita priva di stimoli. Ulisse per udire il canto delle sirene si fece legare dai suoi compagni all’albero maestro della sua nave: mentre tutti hanno le orecchie tappate l’eroe si espone alla rivelazione pericolosa.
Società
Scritto il 24/02/2024
Giubileo 2025
Peregrinantes in spem
Gli dèi delle foreste che proteggevano cercatori di funghi e cacciatori sono stati dimenticati; non servono all’uomo moderno, sedentario e istruito, che compra tutto al supermercato e si trastulla su internet. La preghiera non attira più le masse come una volta; il monoteismo della ragione ci rende cinici e distratti. Ciononostante la Chiesa cattolica si prepara ad accogliere fedeli da tutto il mondo. Viviamo tempi difficili. La fede rende ottimisti e Roma è una bella città da visitare. L'affluenza di pellegrini sarà enorme: molti ancora imboccano un senso unico solo perché non sanno decidere dove andare.
Nel folto della boscaglia ora ci abita un orso impaurito e stanco, indossa un radiocollare: non deve avvicinarsi troppo agli escursionisti, altrimenti si spaventano, lo fanno abbattere; deve mostrarsi per attrarre i turisti, ma senza esagerare; insomma, deve essere selvatico al punto giusto. Ogni straordinario mistero cosmico va svelato e profanato. Tutto deve diventare accessibile senza pericolo, facile da fotografare e condivisibile sui social. Un mondo perfetto per una vita immaginaria; una natura modificata per essere a prova di neonato.
Da bambino andavo a raccogliere le more di rovo, spesso mi graffiavo con le spine. Non mi importava, ci andavo perché le more erano buone. Quello che è “là fuori” ci appartiene. Anche l'orso è psiche. Anche il dolore e la guerra.
Società
Scritto il 03/12/2023
Votare o non votare
Elezioni e consumismo
C’è poco entusiasmo per la politica. Andare a votare è importante e allo stesso tempo noioso. È un po' come spingere il carrello della spesa al supermercato. Nei reparti c'è molta scelta, tutto sembra in ordine e pulito. Ma l’unica cosa a cui facciamo attenzione resta sempre quel litro di latte che serve per la colazione del giorno dopo. Non dobbiamo dimenticarlo. Così andiamo sempre di fretta e non leggiamo le etichette dei prodotti esposti sullo scaffale elettorale. Notiamo di sfuggita che nel giugno 2024 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo; subito dopo le bevande energetiche delle destre ci fanno l'occhiolino. Di questi tempi bisogna mantenere alto l’umore ed essere vigili.
In giro ci sono troppe distrazioni. Il cambiamento proposto in alcuni programmi di partito ci invoglia all’acquisto, ma ci tornano in mente le esperienze di delusione che hanno accompagnato la nostra carriera di elettori. Non possiamo perdere tempo, dobbiamo muoverci. Ci fermiamo solo un attimo davanti al banco dei surgelati, paralizzati da un pensiero complesso che ci occupa la mente: “L’immutabilità è meglio del cambiamento”. Improvvisamente ci sembra di aver capito tutto. Nessuno va a votare. È uno sbaglio: prima di esprimere un'opinione sulla bontà di un prodotto è necessario assaggiarlo. Per la democrazia è fondamentale che l'azione (l'atto del votare) preceda la riflessione. Sciocchezze! Ormai è troppo tardi, siamo in fila alla cassa con il carrello pieno. C'è da pagare.
Società
Scritto il 06/10/2023
Sanremo 2024
L'ultimo Sanremo di Amadeus
Sanremo è un karaoke mondano dove cantanti-influencer si sfidano masticando banalità. La creatività è eclissata dall'esibizionismo, la forma prevale sul contenuto. È tutto luci e fiori. Un toccasana che favorisce la digestione e aiuta a dormire meglio. Un'astronave del successo col motore della fantasia in panne. La celebrazione delle opere stereotipate. Insomma, Sanremo è un posto per uomini felici.
Freud nel 1907 affermò che "l'uomo felice non fantastica mai; solo l'insoddisfatto lo fa. Sono desideri insoddisfatti le forze motrici delle fantasie, e ogni singola fantasia è un appagamento di desiderio, una correzione della realtà che ci lascia insoddisfatti". La strana personalità del poeta rifugge opulenza e ostentazione. Il poeta non vuole Sanremo. La fantasia del poeta è inesauribile, come la sua insoddisfazione e il suo desiderio. Non a caso Leopardi scrisse: "Amaro e noia la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo".
Se la società continua a mettere il guadagno al centro di tutto, prima o poi vedremo un Festival di Sanremo dove i cantanti sono personaggi virtuali animati dall'intelligenza artificiale: esseri senza problemi fisici o psicologici che costano poco all'industria discografica.
Società
Scritto il 20/09/2023
Rigidità e flessibilità
La tentazione di cedere a spiegazioni definitive
Il capitalismo genera instabilità. Nell'economia moderna si sopravvive sfruttando con disinvoltura flessibilità e apertura al cambiamento. L'impatto della guerra economica alla Russia (disoccupazione, inflazione e crisi energetica) ci costringe a eseguire pericolosi esercizi di contorsionismo: costruire una narrazione positiva per la propria vita può diventare molto complicato.
La rigidità domina pensieri e azioni. La guerra si combatte con la guerra. Si usa la violenza per arrivare all'assenza di violenza. L'escalation del conflitto rischia di condizionare la realtà che possiamo osservare: la tolleranza per l'incertezza può lentamente cedere il passo ai vincoli di una logica ferrea (il treno delle ideologie è comodo e veloce); può delinearsi la percezione che ogni cambiamento sia impossibile (ci si stringe nelle spalle e si pensa con simpatia a Macbeth per il quale la vita è un gioco di ombre, "un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato"). Mai disperare. La catastrofe personale si può evitare. Se il mondo è caos bisogna inventare un ordine che renda la vita almeno sopportabile. Come Vasco Rossi dobbiamo sforzarci di trovare un senso a tante cose: "Anche se tante cose un senso non ce l'ha".
Società
Scritto il 12/02/2023
Sanremo 2023
Il testo di Zelensky per la voce di Amadeus
La televisione è un labirinto di ricordi, emozioni e sogni in cui perdersi. Nell'esaltazione del virtuale le pulsioni si intensificano o vengono depotenziate. Il telecomando è una bacchetta magica, si può decidere di scomparire tra i riflessi dello schermo. Innanzi alla perfezione della realtà proiettata si smette di pensare, ci si può addormentare. Ho seguito spezzoni di Sanremo. Già durante il monologo di Benigni sui valori costituzionali ho iniziato a sonnecchiare: un entusiasmo pedagogico incontenibile può trasformare ogni cosa in una favola della buonanotte. Ho avvertito la monumentale presenza di Mattarella. Poi niente. Gli abiti indossati da Chiara Ferragni erano un faro nel mare azzurro della scenografia.
Ora incomincian le dolenti note a farmisi sentire. La serata finale. Zelensky è un capo quasi divinizzato. Le sue parole sollecitano all'azione, motivano e giustificano. Era intervenuto a Cannes e a Venezia, ai Grammy e ai Golden Globes; aveva commosso le platee ricordando le sofferenze del suo popolo. A Sanremo niente video. Ha inviato un testo che è stato letto da Amadeus. Una scelta sensata: l'Ucraina chiede con urgenza aerei da combattimento, i velivoli da guerra non sono costruiti per volare nel blu dipinto di blu. Il pensiero che molte verità possano coesistere non mi ha abbandonato. Armi che possono alimentare l'escalation o armi che la possono fermare? I soliti tarli.
Immobile tra i cuscini, beato e sorridente, non ho lasciato sulle spalle di altri il fardello del dubbio. L'eco metafisica dei Depeche Mode faceva da sfondo al fascino confortevole della certezza. Ero pervaso da una sensazione agrodolce. Le persone dal carattere amletico si complicano la vita.
Guardare la televisione è rilassante, al di là dei fenomeni che descrive e delle immagini che mostra. La sottile lastra di vetro non lascia passare i missili ipersonici, ci tiene al sicuro. Guardare la televisione è bello; la bellezza di Elena ha costretto Troia a combattere per dieci anni. La bellezza della televisione può incantare. La televisione è una moderna Calliope. E allora: Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei. La verità è umile. Semplicemente, dite "sì" e "no": tutto il resto viene dal diavolo (Mt 5,37).
Società
Scritto il 24/01/2023
Bello e funesto
Ugole d'oro e super tank
Il Donbass non è solo terre rare, carbone e metalli; è un brodo primordiale che ribolle di nobili propositi e passioni malvagie; è un luogo dove i diritti di proprietà si reclamano con la guerra. Venere e Marte si corteggiano, mettono in discussione il confine tra guerra patriottica e guerra di aggressione. L'arma leggendaria del giorno è il tank tedesco Leopard 2, potrebbe essere un mezzo capace di cambiare le sorti della guerra oppure un pesante amuleto da portare in battaglia. Non l'ho ancora capito.
Mentre De Gregori mi canta nelle orecchie che "la guerra è bella anche se fa male" penso al Festival di Sanremo: Zelensky parteciperà in videoconferenza alla serata finale di sabato 11 febbraio. Carri armati sferraglianti si sovrappongono alla bellezza luccicante delle donne di spettacolo, la paura si mescola al piacere estetico lasciando balenare nella mente la parola "sublime". Sarà un gradito momento di stupore per chi ama stare in bilico tra l'incomprensibile e l'intollerabile. A molti non piacerà. Alcuni protesteranno. Si fa propaganda bellica? Occorre favorire la diplomazia.
Società
Scritto il 21/10/2022
Un risultato storico
Giorgia Meloni sfonda un soffitto di cristallo
Modesta affluenza alle urne (63,9%) e una scheda elettorale traboccante di partiti stanno a significare una cosa sola: mancanza di fiducia nella democrazia. Molti giovani hanno cercato la loro identità lontano dai seggi, hanno rifiutato funeste profezie sul futuro dedicandosi all'astensionismo. Pochi vecchi hanno affrontato stoicamente la crudele realtà: guerra in Ucraina e prezzo del gas.
L'inverno è alle porte e farà freddo. Un impianto di riscaldamento che limita le emissioni legnose e lo scoppiettio del camino acceso non basteranno a generare una comfort zone. Le docce di 5 minuti non lavano via le preoccupazioni. La bolletta dell'elettricità fa apprezzare di più la luce naturale e la bellezza effimera di un arcobaleno. Ci vuole ben altro per lenire il malumore diffuso.
I votanti hanno espresso il bisogno di una khaleesi. Giorgia Meloni sarà la prima premier donna nella storia d’Italia. Oggi il Presidente della Repubblica le ha conferito l'incarico di formare il Governo. Era ora! Samantha Cristoforetti potrebbe essere la prima donna a calpestare il suolo lunare.
Quanto durerà il Governo Meloni? Forse arriverà fino a primavera, quando la neve si scioglie sui monti.
Società
Scritto il 16/04/2022
Senti caldo?
Il condizionatore è un tuo amico
Quello che ha detto Mario Draghi sui condizionatori e sulla pace mi ha tenuto mentalmente occupato per un po’ di tempo, certi lambiccamenti sono fatti apposta per paralizzare il cervello: "Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?". Si tratta di una domanda che attiva autonomamente processi associativi diretti a evidenziare la seguente implicazione logica: se non accendo il condizionatore allora finirà la guerra. È una suggestione ben strutturata.
Scaramanzia, masochismo, ambientalismo, amor patrio e la necessità di risparmiare sulle bollette mi hanno spinto a ridurre il consumo di energia elettrica e gas. Finora mi sono sentito responsabilizzato. Mi sentirò ancora responsabilizzato a luglio, quando il sole cercherà di cuocermi fino alle ossa?
Società
Scritto il 14/03/2022
“Il portone blindato”
Il rialzo del business legato ai rifugi antiatomici
Il 07 marzo ’22 il passaggio di bombardieri B52H ha dimostrato in modo tangibile la vicinanza degli Usa a noi italiani. Rombo caratteristico e sagoma gigantesca sono stati un’ostentazione di forza, la forza necessaria per garantire la sicurezza del nostro spazio aereo. Hanno avuto l’effetto di un leone che ruggisce nella savana, hanno scosso gli animi. Prima di quel giorno pensavo che per stare sereno mi potesse bastare un portone blindato. Ero troppo concentrato su me stesso e di conseguenza davo scarso valore alle difficoltà del mondo.
Il portone blindato. Tutta colpa della negazione. C’è una guerra in Ucraina ma io non voglio pensarci troppo. Immagino un portone blindato e magicamente la lascio fuori dalla mia mente. Sembra funzionare, poi un bombardiere mi passa sulla testa. La negazione è un antico ed efficace rimedio contro l’ansia. Fortunatamente dura poco. Chi sta peggio di me sta spendendo soldi per farsi costruire un bunker antiatomico.
Società
Scritto il 06/03/2022
Senza giocattoli
La rottamazione dello status symbol
La Russia è vicina al collasso economico e ci saranno probabili conseguenze a catena per l’economia globale. I prezzi di energia elettrica, gas e petrolio sembrano di fatto fuori controllo.
Declinare la propria autostima attraverso dinamiche incentrate sul possesso di particolari beni potrebbe risultare più difficile di prima. Non poter comprare e quindi nemmeno ostentare l’ultimo smartphone, quello con più fotocamere e megapixel in assoluto, potrebbe significare per molti non sentirsi più parte di una classe socio-economica elevata.
L’uomo che dipende dal possesso di oggetti per definire se stesso si troverà in uno stato di incongruenza, di vulnerabilità psicologica. Tuttavia una società dove lo status symbol viene depotenziato, deprivato almeno in parte del suo valore psicologico, è una società emancipatrice, disalienante. Adottando il punto di vista dei cibernetici sono portato a pensare che il feedback sull’individuo di un tale cambiamento di sistema possa determinare processi di adattamento.
Prevedo per le masse un ritorno vigoroso alla “divinità della décadence”. Pochi eletti scopriranno il piacere di gingillarsi con vecchie domande fastidiose: “Quale è lo scopo della mia vita?”, “A che cosa tendo?”, “Quali sono i miei propositi?”.
Società
Scritto il 27/02/2022
Sulla psicologia del metaverso
L’uomo attraverso la metamorfosi digitale
Negli anni ottanta i bambini si divertivano facendo ingoiare puntini a Pac-Man, una sfera gialla imprigionata in un labirinto. Non erano stupidi. Utilizzavano quello che la tecnologia metteva a loro disposizione nella preistoria digitale. Se avessero avuto un visore VR e una connessione internet avrebbero creato un avatar e sarebbero entrati nel metaverso.
Il labirinto bidimensionale di Pac-Man era monotono, irritante, claustrofobico. Nulla a che vedere con l’esperienza immersiva in un mondo parallelo che propone il metaverso.
Pac-Man coinvolgeva poco sul piano sensoriale ed emotivo, i bambini degli anni ottanta dopo una manciata di minuti uscivano all’aria aperta per giocare con i coetanei o tirare due calci ad un pallone. Dopo una sessione di gioco con Pac-Man quei bambini di solito avvertivano bruciore agli occhi, i vecchi schermi affaticavano la vista più di quelli moderni per le loro immagini meno stabili e definite.
Il bambino del metaverso non limita il suo potenziale interagendo con la tecnologia poiché opera in un modello del mondo creato appositamente per garantirgli massima espressività.