SOCIETÀ

Scritto il 06/10/2023

Sanremo 2024

L'ultimo Sanremo di Amadeus



Sanremo è un karaoke mondano dove cantanti-influencer si sfidano masticando banalità. La creatività è eclissata dall'esibizionismo, la forma prevale sul contenuto. È tutto luci e fiori. Un toccasana che favorisce la digestione e aiuta a dormire meglio. Un'astronave del successo col motore della fantasia in panne. La celebrazione delle opere stereotipate. Insomma, Sanremo è un posto per uomini felici. 

Freud nel 1907 affermò che "l'uomo felice non fantastica mai; solo l'insoddisfatto lo fa. Sono desideri insoddisfatti le forze motrici delle fantasie, e ogni singola fantasia è un appagamento di desiderio, una correzione della realtà che ci lascia insoddisfatti". La strana personalità del poeta rifugge opulenza e ostentazione. Il poeta non vuole Sanremo. La fantasia del poeta è inesauribile, come la sua insoddisfazione e il suo desiderio. Non a caso Leopardi scrisse: "Amaro e noia la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo".

Se la società continua a mettere il guadagno al centro di tutto, prima o poi vedremo un Festival di Sanremo dove i cantanti sono personaggi virtuali animati dall'intelligenza artificiale: esseri senza problemi fisici o psicologici che costano poco all'industria discografica. 

SOCIETÀ

Scritto il 20/09/2023

Rigidità e flessibilità 

La tentazione di cedere a spiegazioni definitive



Il capitalismo genera instabilità. Nell'economia moderna si sopravvive sfruttando con disinvoltura flessibilità e apertura al cambiamento. L'impatto della guerra economica alla Russia (disoccupazione, inflazione e crisi energetica) ci costringe a eseguire pericolosi esercizi di contorsionismo: costruire una narrazione positiva per la propria vita può diventare molto complicato.

La rigidità domina pensieri e azioni. La guerra si combatte con la guerra. Si usa la violenza per arrivare all'assenza di violenza. L'escalation del conflitto rischia di condizionare la realtà che possiamo osservare: la tolleranza per l'incertezza può lentamente cedere il passo ai vincoli di una logica ferrea (il treno delle ideologie è comodo e veloce); può delinearsi la percezione che ogni cambiamento sia impossibile (ci si stringe nelle spalle e si pensa con simpatia a Macbeth per il quale la vita è un gioco di ombre, "un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato"). Mai disperare. La catastrofe personale si può evitare. Se il mondo è caos bisogna inventare un ordine che renda la vita almeno sopportabile. Come Vasco Rossi dobbiamo sforzarci di trovare un senso a tante cose: "Anche se tante cose un senso non ce l'ha".

SOCIETÀ

Scritto il 12/02/2023

Sanremo 2023

Il testo di Zelensky per la voce di Amadeus



La televisione è un labirinto di ricordi, emozioni e sogni in cui perdersi. Nell'esaltazione del virtuale le pulsioni si intensificano o vengono depotenziate. Il telecomando è una bacchetta magica, si può decidere di scomparire tra i riflessi dello schermo. Innanzi alla perfezione della realtà proiettata si smette di pensare, ci si può addormentare. Ho seguito spezzoni di Sanremo. Già durante il monologo di Benigni sui valori costituzionali ho iniziato a sonnecchiare: un entusiasmo pedagogico incontenibile può trasformare ogni cosa in una favola della buonanotte. Ho avvertito la monumentale presenza di Mattarella. Poi niente. Gli abiti indossati da Chiara Ferragni erano un faro nel mare azzurro della scenografia.

Ora incomincian le dolenti note a farmisi sentire. La serata finale. Zelensky è un capo quasi divinizzato. Le sue parole sollecitano all'azione, motivano e giustificano. Era intervenuto a Cannes e a Venezia, ai Grammy e ai Golden Globes; aveva commosso le platee ricordando le sofferenze del suo popolo. A Sanremo niente video. Ha inviato un testo che è stato letto da Amadeus. Una scelta sensata: l'Ucraina chiede con urgenza aerei da combattimento, i velivoli da guerra non sono costruiti per volare nel blu dipinto di blu. Il pensiero che molte verità possano coesistere non mi ha abbandonato. Armi che possono alimentare l'escalation o armi che la possono fermare? I soliti tarli.

Immobile tra i cuscini, beato e sorridente, non ho lasciato sulle spalle di altri il fardello del dubbio. L'eco metafisica dei Depeche Mode faceva da sfondo al fascino confortevole della certezza. Ero pervaso da una sensazione agrodolce. Le persone dal carattere amletico si complicano la vita. 

Guardare la televisione è rilassante, al di là dei fenomeni che descrive e delle immagini che mostra. La sottile lastra di vetro non lascia passare i missili ipersonici, ci tiene al sicuro. Guardare la televisione è bello; la bellezza di Elena ha costretto Troia a combattere per dieci anni. La bellezza della televisione può incantare. La televisione è una moderna Calliope. E allora: Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei. La verità è umile. Semplicemente, dite "sì" e "no": tutto il resto viene dal diavolo (Mt 5,37).

SOCIETÀ

Scritto il 24/01/2023

Bello e funesto

Ugole d'oro e super tank



Il Donbass non è solo terre rare, carbone e metalli; è un brodo primordiale che ribolle di nobili propositi e passioni malvagie; è un luogo dove i diritti di proprietà si reclamano con la guerra. Venere e Marte si corteggiano, mettono in discussione il confine tra guerra patriottica e guerra di aggressione. L'arma leggendaria del giorno è il tank tedesco Leopard 2, potrebbe essere un mezzo capace di cambiare le sorti della guerra oppure un pesante amuleto da portare in battaglia. Non l'ho ancora capito.

Mentre De Gregori mi canta nelle orecchie che "la guerra è bella anche se fa male" penso al Festival di Sanremo: Zelensky parteciperà in videoconferenza alla serata finale di sabato 11 febbraio. Carri armati sferraglianti si sovrappongono alla bellezza luccicante delle donne di spettacolo, la paura si mescola al piacere estetico lasciando balenare nella mente la parola sublime. Sarà un gradito momento di stupore per chi ama stare in bilico tra l'incomprensibile e l'intollerabile. A molti non piacerà. Alcuni protesteranno. Si fa propaganda bellica? Occorre favorire la diplomazia.

SOCIETÀ

Scritto il 21/10/2022

Un risultato storico

Giorgia Meloni sfonda un soffitto di cristallo



Modesta affluenza alle urne (63,9%) e una scheda elettorale traboccante di partiti stanno a significare una cosa sola: mancanza di fiducia nella democrazia. Molti giovani hanno cercato la loro identità lontano dai seggi, hanno rifiutato funeste profezie sul futuro dedicandosi all'astensionismo. Pochi vecchi hanno affrontato stoicamente la crudele realtà: guerra in Ucraina e prezzo del gas. 

L'inverno è alle porte e farà freddo. Un impianto di riscaldamento che limita le emissioni legnose e lo scoppiettio del camino acceso non basteranno a generare una comfort zone. Le docce di 5 minuti non lavano via le preoccupazioni. La bolletta dell'elettricità fa apprezzare di più la luce naturale e la bellezza effimera di un arcobaleno. Ci vuole ben altro per lenire il malumore diffuso. 

I votanti hanno espresso il bisogno di una khaleesi. Giorgia Meloni sarà la prima premier donna nella storia d’Italia. Oggi il Presidente della Repubblica le ha conferito l'incarico di formare il Governo. Era ora! Samantha Cristoforetti potrebbe essere la prima donna a calpestare il suolo lunare. 

Quanto durerà il Governo Meloni? Forse arriverà fino a primavera, quando la neve si scioglie sui monti.

SOCIETÀ

Scritto il 16/04/2022


Senti caldo?

Il condizionatore è un tuo amico



Quello che ha detto Mario Draghi sui condizionatori e sulla pace mi ha tenuto mentalmente occupato per un po’ di tempo, certi lambiccamenti sono fatti apposta per paralizzare il cervello: "Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?". Si tratta di una domanda che attiva autonomamente processi associativi diretti a evidenziare la seguente implicazione logica: se non accendo il condizionatore allora finirà la guerra. É una suggestione ben strutturata. 

Scaramanzia, masochismo, ambientalismo, amor patrio e la necessità di risparmiare sulle bollette mi hanno spinto a ridurre il consumo di energia elettrica e gas. Finora mi sono sentito responsabilizzato. Mi sentirò ancora responsabilizzato a luglio, quando il sole cercherà di cuocermi fino alle ossa?


SOCIETÀ

Scritto il 14/03/2022


“Il portone blindato”

Il rialzo del business legato ai rifugi antiatomici


 

Il 07 marzo ’22 il passaggio di bombardieri B52H ha dimostrato in modo tangibile la vicinanza degli Usa a noi italiani. Rombo caratteristico e sagoma gigantesca sono stati un’ostentazione di forza, la forza necessaria per garantire la sicurezza del nostro spazio aereo. Hanno avuto l’effetto di un leone che ruggisce nella savana, hanno scosso gli animi. Prima di quel giorno pensavo che per stare sereno mi potesse bastare un portone blindato. Ero troppo concentrato su me stesso e di conseguenza davo scarso valore alle difficoltà del mondo.

Il portone blindato. Tutta colpa della negazione. C’è una guerra in Ucraina ma io non voglio pensarci troppo. Immagino un portone blindato e magicamente la lascio fuori dalla mia mente. Sembra funzionare, poi un bombardiere mi passa sulla testa. La negazione è un antico ed efficace rimedio contro l’ansia. Fortunatamente dura poco. Chi sta peggio di me sta spendendo soldi per farsi costruire un bunker antiatomico.


SOCIETÀ

Scritto il 06/03/2022

Senza giocattoli

La rottamazione dello status symbol


La Russia è vicina al collasso economico e ci saranno probabili conseguenze a catena per l’economia globale. I prezzi di energia elettrica, gas e petrolio sembrano di fatto fuori controllo.

Declinare la propria autostima attraverso dinamiche incentrate sul possesso di particolari beni potrebbe risultare più difficile di prima. Non poter comprare e quindi nemmeno ostentare l’ultimo smartphone, quello con più fotocamere e megapixel in assoluto, potrebbe significare per molti non sentirsi più parte di una classe socio-economica elevata.

L’uomo che dipende dal possesso di oggetti per definire se stesso si troverà in uno stato di incongruenza, di vulnerabilità psicologica. Tuttavia una società dove lo status symbol viene depotenziato, deprivato almeno in parte del suo valore psicologico, è una società emancipatrice, disalienante. Adottando il punto di vista dei cibernetici sono portato a pensare che il feedback sull’individuo di un tale cambiamento di sistema possa determinare processi di adattamento.

Prevedo per le masse un ritorno vigoroso alla “divinità della décadence”. Pochi eletti scopriranno il piacere di gingillarsi con vecchie domande fastidiose: “Quale è lo scopo della mia vita?”, “A che cosa tendo?”, “Quali sono i miei propositi?”.  


SOCIETÀ

Scritto il 27/02/2022

Sulla psicologia del metaverso

L’uomo attraverso la metamorfosi digitale

 

Negli anni ottanta i bambini si divertivano facendo ingoiare puntini a Pac-Man, una sfera gialla imprigionata in un labirinto. Non erano stupidi. Utilizzavano quello che la tecnologia metteva a loro disposizione nella preistoria digitale. Se avessero avuto un visore VR e una connessione internet avrebbero creato un avatar e sarebbero entrati nel metaverso.

Il labirinto bidimensionale di Pac-Man era monotono, irritante, claustrofobico. Nulla a che vedere con l’esperienza immersiva in un mondo parallelo che propone il metaverso.

Pac-Man coinvolgeva poco sul piano sensoriale ed emotivo, i bambini degli anni ottanta dopo una manciata di minuti uscivano all’aria aperta per giocare con i coetanei o tirare due calci ad un pallone. Dopo una sessione di gioco con Pac-Man quei bambini di solito avvertivano bruciore agli occhi, i vecchi schermi affaticavano la vista più di quelli moderni per le loro immagini meno stabili e definite.

Il bambino del metaverso non limita il suo potenziale interagendo con la tecnologia poiché opera in un modello del mondo creato appositamente per garantirgli massima espressività.