Luca Cipolla

Psicologo Psicoterapeuta

POLITICA

Scritto il 20/06/2024

In marcia tra i pericoli

Il governo Meloni e la leva militare



Il pensiero di avere in mano un’arma carica è per molte persone fonte di ansia, ma la guerra in Ucraina pone l'Italia di fronte alla necessità di rafforzare l'esercito: Roma invia armi a Kiev praticamente dall'inizio del conflitto, ogni possibile vulnerabilità nelle capacità difensive dello Stato desta quindi preoccupazione. Salvini vorrebbe la reintroduzione della leva obbligatoria. Sembra esserci però scarso consenso sulla proposta di legge della Lega; il desiderio di rinvigorire la psiche nazionale utilizzando il patriottismo forse resterà insoddisfatto (in Italia non si riesce a spendere abbastanza per la Sanità pubblica, bisogna ridurre gli sprechi). C'è dell'altro: il pacifismo caratterizza profondamente la società in cui viviamo. L'uomo contemporaneo non può rinunciare alla sua sensibilità, questo influenza il modo in cui si pone davanti alle avversità. 

Tuttavia è in atto una generale corsa al riarmo: da un report NATO del 17 giugno 2024 emerge che 23 paesi membri quest'anno spenderanno per la difesa almeno il 2% del proprio Pil. L'Italia è tra i membri NATO che spendono meno per la difesa (l'1,49% del Pil). 

Nel 2022 Bono e The Edge si sono esibiti a Kiev: condividere emozioni attraverso materiali culturali contrasta la tendenza a negare il valore dell'individuo che è tipica dell'essere in guerra. Hanno suonato in una stazione della metropolitana utilizzata anche come rifugio antiaereo; nemmeno le bombe possono rendere insignificante il mondo interiore. All’improvviso mi torna in mente la domanda urlata in una canzone dei System of a Down: “Why do they always send the poor?”.

POESIA

Scritta il 13/06/2024

Sonnolenza


Cammina la notte

Su cocci di stelle

Ha un sogno nella mano

Fatto di emozioni precotte

CINEMA

Scritto il 08/06/2024

The Matrix

La pillola rossa



L’uso di droghe può liberare rapidamente la psiche dalla tensione. Raggiungere un tale obiettivo senza affrontare resistenze, tramite una sostanza chimica, significa trascurare completamente il rapporto dialettico con la realtà. Si tratta di una scorciatoia illegale: il sollievo temporaneo può attivare un maleficio che logora la vitalità e incatena a un’esistenza costipata di rimpianti. Non occorre qualcosa di straordinario per scuotere le nostre comunissime vite.

Nel film The Matrix del 1999 si chiede al protagonista di scegliere tra due pillole, una blu e una rossa: la pillola rossa consente di vedere “quant’è profonda la tana del Bianconiglio”; permette di accedere direttamente al mondo che esiste al di là delle apparenze, alla sua struttura metafisica. Nessuna psicoterapia è come la pillola rossa. L'uomo la ingoia senza pensarci troppo. La pillola rossa non è un banale medicinale: viene fornita da un tizio che “sa più di quanto tu immagini”, non si tratta di un medico ma del possessore di un sapere complesso e oscuro. Girard scriveva: “Il pharmakon è la droga magica o farmaceutica ambigua di cui gli uomini comuni devono lasciare la manipolazione a coloro che godono di conoscenze eccezionali e non del tutto naturali”. La pillola rossa potrebbe contenere LSD, un allucinogeno. Dopo averla presa il protagonista riesce a infilare due dita in uno specchio; si accorge che il vetro ha assunto una consistenza morbida ed è diventato appiccicoso. In poco tempo si trova immerso in una realtà che sembra completamente irrazionale.

Albert Hofmann, scopritore dell’LSD, scrisse della sua sostanza: “Credo che se le persone imparassero a usare in modo più saggio le sue peculiari proprietà visionarie, in un contesto terapeutico e con l’ausilio della meditazione, questo bambino difficile potrebbe divenire, nel futuro, un bambino prodigio”. L’impiego dell’LSD in psicoanalisi è stato associato alla rapida emersione del rimosso. In The Matrix non accade. Il protagonista di The Matrix, interpretato magistralmente da Keanu Reeves, riesce però a fermare i proiettili a mezz'aria con la forza del pensiero (succede verso la fine del film). Forse tutto dipende dal dosaggio troppo approssimativo di questo principio attivo.

Non sono tipo da pillola rossa. Preferisco rimanere vigile. Il pericolo è ovunque: la guerra, la contaminazione da microplastiche, il radon, il buco dell'ozono. Il caffè aiuta a stare svegli e aumenta la concentrazione (anche i rimuginii ossessivi). Il caffè è legale. Lo bevo senza zucchero e con moderazione.

SOCIETÀ

Scritto il 22/05/2024

Sanremo 2025

Tempus fugit



Il tempo segna progresso, evoluzione e declino di ogni cosa. C’è sempre un prima e un dopo. Si passa dal bianco e nero al colore, da Nilla Pizzi ad Angelina Mango. La musica italiana è molto cambiata, ma Sanremo è rimasto lo stesso: il pargolo è sano perché continua a incontrare il consenso del pubblico (dunque non è necessario intervenire sulla sua salute), però ha oltre settant’anni di età, non ha una ruga e si preoccupa poco di quello che succede nel mondo. Come un usignolo ha sempre voglia di cantare (se smettesse di cantare invecchierebbe). Sembra un fantasma. L’immagine del successo. Ostenta un sorriso a tratti forzato, chimico, botulinico. Vuole condurci in un mondo fantastico, vuole farci sognare. Vuole farci innamorare. Scriveva Hillman: “Per cambiare il modo di vedere le cose, bisogna innamorarsi”. Forse la realtà non ci piace abbastanza, siamo stanchi di confonderci nella nebbia.

Alla guida del prossimo Festival ci sarà Carlo Conti, un conduttore navigato. Vecchio e nuovo sono categorie senza senso: le canzoni sono fatte per esprimere l'immediatezza di un sentimento, sono al di là del tempo. Cantare riguarda l'essere, non il divenire. Cantare anziché parlare, questo bisogna fare. Cantare e dimenticarsi di ogni cosa (dove c'è troppa introspezione l'aria è viziata). Ogni canzone è un inno alla spontaneità. Penso a Vasco Rossi: “Le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole”. 

Bisogna uscire dalla nebbia. Una buona canzone può aiutare l'anima a trasformare le emozioni in pensieri e parole, ci apre gli occhi su qualcosa. L'intesa tra musica e parole ci guida all'integrazione tra significati in modo intuitivo. Le canzoni ci aiutano a sbrogliare la matassa intricata delle nostre vite. Vivere però vuol dire invecchiare (questo Sanremo non l'ha capito). Invecchiare dovrebbe essere un piacere: quando si smette di invecchiare si muore. Se la nostra vita a volte pare fuori controllo è perché siamo ancora vivi. Chi riesce a uscire dalla nebbia di solito si accorge di avere i capelli bianchi.

In questa Europa in riarmo è difficile essere felici. “Sii felice” equivale a “smetti di pensare”. Chi smette di pensare smette anche di preoccuparsi, quindi si ritira dal mondo: gettando nell’oblio ogni fonte di frustrazione conquista un fragile senso di sicurezza, ma si condanna a una vita priva di stimoli. Ulisse per udire il canto delle sirene si fece legare dai suoi compagni all’albero maestro della sua nave: mentre tutti hanno le orecchie tappate l’eroe si espone alla rivelazione pericolosa.  

MONDO

Scritto il 02/04/2024

Oriente e Occidente

La Cina scruta l'orizzonte 



La Cina spera di poter assimilare Taiwan senza l'uso della forza, con la persuasione: navi militari cinesi solcano le acque intorno all'isola; caccia cinesi violano lo spazio aereo di questo piccolo Stato. Succede con una certa frequenza. Le visite di Pechino servono a stimolare un dibattito tra i taiwanesi sull'opportunità e la necessità di una riunificazione pacifica; agiscono come una suggestione implicita (generano la convinzione che qualcosa, prima o poi, inevitabilmente accadrà). La Cina disapprova le interazioni militari tra Washington e Taipei: gli USA inquinano il processo dialettico già in corso. Una eventuale vittoria della Russia contro l'Ucraina potrebbe incoraggiare la Cina a osare di più. Quando si passano i confini che regolano la convivenza civile si arriva allo scontro diretto. Per Taipei sarebbe impossibile vincere una guerra contro Pechino.

Stéphane Séjourné, ministro degli Esteri francese, il 01 aprile 2024 ha dichiarato: “Ci aspettiamo che la Cina invii messaggi molto chiari alla Russia”. Forse questi “messaggi molto chiari” non arriveranno.

POLITICA

Scritto il 27/03/2024

Europee 2024

Un sentimento di vigore e di pace



Sto pensando alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. C'è ancora guerra in Ucraina. C'è la crisi economica. L'incertezza ci perseguita. È difficile identificare il modo di procedere più adeguato di fronte a eventi complessi ancora in corso di svolgimento. Quando l'universo viene a interpellarci su questioni insidiose diventiamo balbuzienti. Per chi voteremo? Tra i candidati ci sono politici navigati. La vecchia guardia esiste per questo: anche noi abbiamo i nostri Biden, i nostri Trump. Fare politica però non è come andare in bicicletta, non s'impara una volta per tutte.

L'amore per la politica dovrebbe essere pari a quello per il cibo. Guardare una mucca che pascola è rilassante, piacevole: la campagna mette appetito; siamo abituati a immaginare paesaggi bucolici quando compriamo una bistecca. In Italia la carne sintetica è considerata una minaccia al patrimonio agroalimentare (dalla silver economy alla silver policy il passo è breve). “T'amo, o pio bove”, scriveva Carducci: la contemplazione della natura ci distanzia dalle inquietudini del mondo. L'idea di poter mangiare carne sintetica non mi disturba, perché non sono contrario alle novità. Ho ancora voglia di sperimentare.

MONDO

Scritto il 22/03/2024

Primavera di guerra

C'è tensione nell'aria 



A Le Parisien il 16 marzo 2024 il Presidente Macron ha dichiarato: “Forse ad un certo punto - non voglio e non prenderò l'iniziativa - saranno necessarie operazioni sul terreno, quali che siano, per contrastare le forze russe”. Parole che hanno gettato scompiglio. Parole tuttavia ben ponderate: le abilità diplomatiche sono ormai poco apprezzate e fornire armamenti a Kiev potrebbe non bastare per fermare la Russia. In Ucraina solo la tecnologia militare riesce a fare progressi: l’utilizzo di missili a lungo raggio esprime l’impossibilità di un mutamento nella psiche collettiva; la difficoltà di “guardare lontano” in un altro modo.

In epoca classica i greci si affrontavano in battaglia privilegiando il corpo a corpo; i loro guerrieri preferivano impugnare la lancia anziché il giavellotto. Nel combattimento ravvicinato emergeva il coraggio degli eroi. Tutto si risolveva con uno scontro diretto. Era così che evitavano i danni prodotti da una lunga guerra. Da allora è cambiato forse molto poco. Chiudere la guerra in Ucraina con una soluzione militare resta comunque assurdo: inviare truppe NATO in Ucraina sarebbe come mettersi a urlare quando gli altri urlano, farebbe solo peggiorare la situazione. Mantenere la possibilità di muoversi in tante direzioni non significa necessariamente rischiare l’incoerenza (non possiamo lasciarci travolgere dagli eventi). Il drammaturgo Brecht una volta disse: “È poco probabile concepire le leggi del moto se le si guarda dal punto di vista di una palla da tennis”.

MONDO

Scritto il 05/03/2024

Russia e Ucraina 

Libertà e disponibilità 



Con una certa ottusità si fa coincidere ancora la disponibilità al dialogo con la resa. Chi mette sullo stesso piano la mancanza di umori bellicosi e la catastrofe di una sconfitta militare si sente obbligato a decidere, lottare, vincere. L’apertura all’Altro non è un invito alla passività; non è un tentativo di evadere con la fantasia dalla crudeltà della guerra. L’Altro serve per uscire dal solipsismo: osservare solo aspetti parziali del mondo ci impedisce di comprendere la complessità degli eventi. 

È dall'inizio del conflitto che l'Italia fornisce materiali ed equipaggiamenti militari all'Ucraina. L'andamento degli scontri dovrebbe aprire le porte all'incertezza, al dubbio, alla percezione della debolezza; dovrebbe far considerare maggiormente la necessità e l'urgenza di un confronto diplomatico. Tutto questo non è ancora successo. 

Il filosofo Jullien scrive: “Nella disponibilità il soggetto si concepisce non più in rilievo, ma in negativo”. Concepirsi in negativo è talvolta intollerabile: significa mettere in discussione autonomia e indipendenza (l'Ucraina combatte proprio per tutelare la sua autonomia e indipendenza). La Russia sta “denazificando” l'Ucraina (anche i russi dichiarano di lottare per la loro autonomia e indipendenza). 

Il 4 marzo 2024 Maria Zakharova ha sostenuto che la Germania non è “del tutto denazificata”. Di questi tempi libertà e disponibilità sembrano essere inconciliabili. 


SOCIETÀ

Scritto il 24/02/2024

Giubileo 2025

Peregrinantes in spem



Gli dèi delle foreste che proteggevano cercatori di funghi e cacciatori sono stati dimenticati; non servono all’uomo moderno, sedentario e istruito, che compra tutto al supermercato e si trastulla su internet. La preghiera non attira più le masse come una volta; il monoteismo della ragione ci rende cinici e distratti. Ciononostante la Chiesa cattolica si prepara ad accogliere fedeli da tutto il mondo. Viviamo tempi difficili. La fede rende ottimisti e Roma è una bella città da visitare. L'affluenza di pellegrini sarà enorme: molti ancora imboccano un senso unico solo perché non sanno decidere dove andare. 

Nel folto della boscaglia ora ci abita un orso impaurito e stanco, indossa un radiocollare: non deve avvicinarsi troppo agli escursionisti, altrimenti si spaventano, lo fanno abbattere; deve mostrarsi per attrarre i turisti, ma senza esagerare; insomma, deve essere selvatico al punto giusto. Ogni straordinario mistero cosmico va svelato e profanato. Tutto deve diventare accessibile senza pericolo, facile da fotografare e condivisibile sui social. Un mondo perfetto per una vita immaginaria; una natura modificata per essere a prova di neonato. 

Da bambino andavo a raccogliere le more di rovo, spesso mi graffiavo con le spine. Non mi importava, ci andavo perché le more erano buone. Quello che è “là fuori” ci appartiene. Anche l'orso è psiche. Anche il dolore e la guerra.

MONDO

Scritto il 07/02/2024

La guerra dei droni

Che la Forza sia con te



Avdiivka sta capitolando e l'esercito russo è ancora in grado di attaccare efficacemente. All’Ucraina continuano ad arrivare armi e munizioni ma Zelensky non vince, non riconquista, non respinge. In questa guerra dei droni che ricorda la saga cinematografica di Star Wars non ci sono cavalieri Jedi capaci di compiere grandi imprese. 

Che fine ha fatto l'uomo? Mi torna in mente Il visconte dimezzato di Calvino. Il carpentiere Pietrochiodo, un ingegnoso costruttore di patiboli, un giorno si domandò angustiato: “Sarà forse nel mio animo questa cattiveria che mi fa riuscire solo macchine crudeli?”. Pietrochiodo era un uomo. La fiducia nella comunità porterà alla pace. Ne sono convinto. Non siamo soli. Scriveva Hillman: “L’idea di arrendersi alla massa fascista è il risultato dei Sé separati”. Come disse Obi-Wan Kenobi: “Soltanto un Sith vive di assoluti”.

Se la Russia vincesse? La vittoria dei russi è una depressione che molti vorrebbero evitare: metterebbe in pericolo la sicurezza e la serenità che le nazioni europee hanno costruito elaborando la distruzione della Seconda guerra mondiale; enfatizzerebbe la lentezza e le imperfezioni politiche del nostro vecchio continente; infastidirebbe molto gli Stati Uniti (la NATO fornisce i muscoli posturali che consentono alle nostre democrazie di restare in posizione eretta). Non a caso il 5 febbraio 2024 Biden ha scritto su X: “Se non fermiamo la sete di controllo di Putin, non si limiterà solo all'Ucraina e i costi per l'America aumenteranno”.

POESIA

Scritta il 31/01/2024

Gaza


Diplomazia

Parole appallottolate nella gola

Rotola il sasso della vita

Sprofonda nel passato

Si tinge di rosso

Ancora ci cade addosso

MONDO

Scritto il 22/01/2024

La necessità di difendersi

Immobilità e azione



La guerra in Ucraina va avanti da quasi due anni, rischio e paura la accompagnano. La frenesia dei bombardamenti allontana i negoziati e innesca l'urgenza di agire. Solo la diplomazia può portare a una pace duratura: non sarà la carenza di munizioni e missili a causare la fine del conflitto, ma l'emersione della compassione. Non c’è pace senza apertura e fiducia. Non c'è pace se prima non si raggiunge uno stato di calma (immobilizzazione senza paura). Non c’è abbastanza energia ventro vagale per raggiungere la pace. Purtroppo ogni tentativo di dialogo suscita diffidenza. Timeo Danaos et dona ferentes

Zelensky non vuole prendere in considerazione nemmeno l'ipotesi di una tregua, l'11 gennaio 2024 ha dichiarato: “Date alla Federazione Russa due o tre anni e ci schiaccerà”. Solo in un ambiente sicuro è possibile un comportamento socialmente coinvolto (mobilizzazione senza paura). Anziché attaccare, troppo dispendioso, gli ucraini ormai si limitano a difendersi. Hanno bisogno di soldati e quindi vogliono abbassare l'età della leva da 27 a 25 anni. È difficile valutare gli eventi con lucidità quando il cuore batte all'impazzata. L'accumulo degli ormoni dello stress può causare il collasso delle funzioni riflessive. Alcune volte il corpo guida la mente. 

Quando la sopravvivenza viene minacciata gli esseri umani lottano fino a un certo punto. Se gli ucraini venissero sconfitti una sensazione intensa di minaccia li perseguiterebbe: nei vertebrati quando i comportamenti di attacco-o-fuga (mobilizzazione con paura) vengono impediti subentra l’immobilizzazione, il carico metabolico si riduce drasticamente fino a rendere il corpo quasi inanimato (immobilizzazione con paura). 

SOCIETÀ

Scritto il 03/12/2023

Votare o non votare 

Elezioni e consumismo



C’è poco entusiasmo per la politica. Andare a votare è importante e allo stesso tempo noioso. È un po' come spingere il carrello della spesa al supermercato. Nei reparti c'è molta scelta, tutto sembra in ordine e pulito. Ma l’unica cosa a cui facciamo attenzione resta sempre quel litro di latte che serve per la colazione del giorno dopo. Non dobbiamo dimenticarlo. Così andiamo sempre di fretta e non leggiamo le etichette dei prodotti esposti sullo scaffale elettorale. Notiamo di sfuggita che nel giugno 2024 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo; subito dopo le bevande energetiche delle destre ci fanno l'occhiolino. Di questi tempi bisogna mantenere alto l’umore ed essere vigili.

In giro ci sono troppe distrazioni. Il cambiamento proposto in alcuni programmi di partito ci invoglia all’acquisto, ma ci tornano in mente le esperienze di delusione che hanno accompagnato la nostra carriera di elettori. Non possiamo perdere tempo, dobbiamo muoverci. Ci fermiamo solo un attimo davanti al banco dei surgelati, paralizzati da un pensiero complesso che ci occupa la mente: “L’immutabilità è meglio del cambiamento”. Improvvisamente ci sembra di aver capito tutto. Nessuno va a votare. È uno sbaglio: prima di esprimere un'opinione sulla bontà di un prodotto è necessario assaggiarlo. Per la democrazia è fondamentale che l'azione (l'atto del votare) preceda la riflessione. Sciocchezze! Ormai è troppo tardi, siamo in fila alla cassa con il carrello pieno. C'è da pagare.