FESTIVITÀ

Scritto il 31/10/2023

Festa della mamma

Ma sai, mamma sai



Con la festa della mamma si celebra il mito della Madre. Carl A. Whitaker, pioniere della terapia familiare, scrisse: “Mia madre è la superdonna che era capace di trasportare quelle sedie così pesanti, di cucinare quel cibo così buono, che sapeva curare con un bacio le mie ferite. Nella mia mente, lei era un mito che non poteva essere incrinato: se le mie aspettative venivano disattese, me la prendevo con i fattori esterni. Il mito rimaneva intatto”. 

Milton Erickson, illustre psicoterapeuta e ipnoterapeuta, in uno dei suoi racconti didattici ha affermato che a quattro anni ancora non parlava. A chi si preoccupava del suo silenzio la madre diceva tranquillamente: "Quando verrà il momento, parlerà". Bisogna sempre aver fiducia nell'inconscio. Questo le madri lo sanno; è parte del loro mito. L'interazione con la madre è fondamentale per lo sviluppo degli stili di attaccamento, soprattutto nel corso del primo anno di vita del bambino (la relazione vis-à-vis induce un imprinting fisiologico nelle aree cortico-limbiche del sistema nervoso che sta maturando). La madre è un regolatore di arousal, oltreché un mito; forse le due cose sono interdipendenti. 

Staccarsi dal seno archetipico della madre è difficile per tutti. Anche Luca Barbarossa ne è consapevole: ci cantava nel Sanremo 1992 che davanti agli occhi "così dolci e così severi" di sua madre "perfino il tempo si è fermato ad aspettare". Alla fine però si cresce, si va per la propria strada. In teoria.

FESTIVITÀ

Scritto il 27/09/2023

Festa dei Lavoratori

Se bastasse una canzone



L’Italia (Repubblica democratica fondata sul lavoro) celebra il 1⁰ maggio sempre e comunque, anche se è piena di disoccupati. Chi non lavora si commuove dinanzi alle conquiste storiche dei lavoratori, alla loro disciplina e al loro spirito di iniziativa. Tutte cose terribilmente serie. Gli animi più sensibili guardano il "concertone" in diretta da piazza San Giovanni in Laterano per stemperare la nostalgia di quei tempi passati: il rumore dei cantanti sul palco distrae efficacemente dal senso di precarietà che caratterizza il presente e genera cronica preoccupazione. Accettare gli eventi con diplomatica rassegnazione può, in alcuni casi, fortificare il carattere. Il capitalismo ci spinge alla deriva, non dobbiamo perdere l’orientamento.

FESTIVITÀ

Scritto il 30/11/2022

San Valentino

La festa degli innamorati



San Valentino è la celebrazione dell’amore oggettuale. Per un giorno l’amore per se stessi, dogma del capitalismo, cede all’altruismo: il profumo elegante delle rose rende piacevole anche l'uomo più burbero, una candela accesa basta a illuminare desideri che sembravano persi nell'oscurità.

La temporanea rinuncia all’autoaffermazione è incompleta, caratterizzata da tendenze regressive: si torna a corteggiare la donna amata, la quale deve spesso mostrare apprezzamento per la gratificazione infantile dei cioccolatini; si idolatra il passato, che diventa un tempo mitico di favole dal lieto fine; ci si abbandona a forme di soddisfazione che presuppongono scarsa osservanza del principio di realtà. Dell’innamoramento si celebra al contempo la morte e la resurrezione.

L’ambivalenza emotiva che caratterizza la relazione con la persona amata viene messa al bando, lascia il posto all’espressione idealizzata di una forza amorosa perfetta. L'idealizzazione dell'oggetto contagia la massa tramite i media. Allo sventurato che il 14 febbraio si trova senza una donna da amare resta solo l'autocritica, la svalutazione dell'Io; perché, come canta Tozzi, gli innamorati "della vita si mangiano il miele e a noi non ne lasciano più".

FESTIVITÀ

Scritto il 02/04/2022

La notte di Halloween

Quando anche le zucche fanno paura



Halloween è un sogno pagano ad occhi aperti, quasi ci si addormenta per entrare meglio in contatto con le anime dei defunti: la realtà perde i suoi contorni netti per fare posto a fantasie inconsce, così si possono riversare paure profonde e pulsioni violente dentro mostri immaginari. Certi esseri orribili talvolta esistono solo per renderci la vita più serena. Come scriveva Freud: “I sogni sono eliminazioni, mediante soddisfacimento allucinatorio, di stimoli (psichici) che disturbano il sonno”. Vampiri, scheletri e vecchie streghe, tutti in parata per le strade sono allo stesso tempo spettacolo ed esorcismo, divertimento e cerimonia solenne.

Molti sarebbero tentati di svenire alla vista di un lupo mannaro con le fauci grondanti di saliva e lo sguardo torvo. Nella prospettiva di una tragica fine l’autoconservazione diventa l’unica cosa importante. L’angoscia provata in un tale incontro sarebbe razionale e comprensibile.

Muore più gente investita sulle strisce pedonali che uccisa dai lupi mannari, però le strisce pedonali non fanno paura. Avere paura di qualcosa che ha un aspetto pericoloso, ma non esiste, è più conveniente. Lo spostamento. La psiche ci costringe a fare più spostamenti di un'auto. Avere paura delle strisce pedonali è un problema serio, soprattutto per chi abita in città.

Per fortuna c'è Halloween. Ad Halloween il male che bussa alla nostra porta vuole soltanto un pugno di caramelle.

FESTIVI

Scritto il 16/03/2022

Chi crede ancora a Babbo Natale?

Non ci ho mai creduto


Succede tutti gli anni. Si tratta di un momento catartico programmato, una purificazione necessaria. A dicembre entra in scena Babbo Natale, l'allegro panzone che baratta buone azioni con giocattoli infiocchettati. Tutto questo gioverà alla psiche del fanciullo? Penso a Kant e al suo imperativo categorico. Forse il fine giustifica i mezzi. La cosa importante è che chiunque pensi all'anziano delle nevi venga contagiato dal suo indomabile altruismo. 

Babbo Natale è il ricco che vuole donare, è l'effervescenza del capitalismo che dobbiamo tracannare in fretta. L'abitudine di strisciare la carta di credito sotto l'effetto allucinogeno dello sciamano rosso si sublima nell'atto onnipotente del dispensare gioia, niente appaga di più del sorriso di un bambino. Dopo si spegne il cervello o al massimo si canta una canzone zombie sull'amore universale. Babbo Natale piace. Piace anche perché è vecchio e non ha le rughe. Ci ricorda quei politici che si sottopongono a lifting e iniezioni di botulino per sembrare più aitanti e simpatici. È il candidato ideale di ogni partito.

Il barbuto dal cuore puro nasce dalla bugia di un genitore: "Babbo Natale esiste, scenderà dal comignolo del camino, vola su una slitta e forse possiede poteri telepatici".

Il bambino prima o poi inizia a pensare che sia stato tutto inventato. Attraverso il dubbio sviluppa il pensiero critico e scopre la realtà dei fatti (succede intorno ai 7 anni di età).  

Esistono le bugie a fin di bene? Forse esistono solo per chi ha creduto a Babbo Natale. Continuando ad amare i suoi bravi genitori bugiardi il fanciullo pregusta l'agrodolce sapore della vita adulta o si rassegna a sopportare l'angoscia per un mondo ambiguo e indecifrabile?