SULLA STESSA LUNGHEZZA D'ONDA

Il progetto sperimentale “Sulla stessa lunghezza d’onda” è stato pensato dai ragazzi del Liceo per riflettere sulle tematiche di diversità, integrazione e valorizzazione del territorio. Con tale progetto gli studenti intendono mettersi in gioco in prima persona per la realizzazione di un’azione che coinvolga e permetta di condividere esperienze tra ragazzi di varie scuole, giovani stranieri presenti nel territorio, collettività ed istituzioni.

L'IDEA

LA REALIZZAZIONE

L'EVENTO FINALE

Mare, occhi, costruzioni colorate: metafore di un viaggio. Moltissime persone desiderano sfuggire da situazioni di guerra, fame, difficoltà e dolore. Il messaggio che il progetto vuole trasmettere rispecchia una voglia di cambiamento, il passaggio da spettatori inerti e passivi a cittadini coraggiosi, capaci di fare la differenza e attuare un mutamento. Per raccontare la storia di questo cambiamento in atto, sono state impiegate costruzioni, oggetti ludici, attrattivi per via della colorazione sgargiante, stimolatori di idee, fatti approdare sulla nostra costa come ogni giorno giungono nella nostra terra culture, persone e storie a noi sconosciute e spesso incomprese. I ragazzi si impegnano a raccogliere metaforicamente questi elementi per costruire assieme qualcosa di nuovo e contribuire così ad arricchire il nostro territorio, la comunità e noi stessi.



Questo desiderio di coinvolgimento si traduce nella voglia di costruire un’istallazione che sia simbolo del cambiamento e dedicarla a tutta la collettività.

Si creerà un punto di ritrovo, un luogo fisico definito, in cui poter ascoltare musica, leggere, riflettere e discutere, mettendo in campo le proprie esperienze di vita e i propri pensieri per favorire la conoscenza e rafforzare l’idea di aggregazione per cercare di cambiare le sorti delle persone meno fortunate e proporre una vera accoglienza.

L’installazione: il segno nel territorio fra identità e simbologie. L’installazione pensata dagli studenti sarà costituita da blocchi di legno colorati, metafore di entità giunte dal mare, elementi che diventeranno parti di un luogo nuovo, frammenti di mondi diversi accolti nel nostro territorio.

Le sedute in cerchio e la parete rappresentano, secondo la nostra idea e visione, l’occhio dei Giganti, gli Eroi del Sinis: giganti vogliono essere anche i ragazzi in quanto fautori della valorizzazione del territorio e delle idee, personali e collettive, e portatori di valori come l’integrazione e della scoperta e promozione della diversità.

La giornata finale, l’evento, la partecipazione collettiva. Nello spazio pubblico del complesso del Liceo Classico, viene posizionata l’installazione e contemporaneamente viene realizzato dai nostri studenti e dagli studenti delle scuole partecipanti un murales. Il carattere è quello di una vera e propria festa vivacizzata da musica, letture, racconti di culture diverse. La giornata viene scandita dalla partecipazione delle Istituzioni, delle Scuole, della Regione e del Comune. I numerosi blocchi di legno colorati, simbolo del progetto, vengono disseminati nelle scuole e associazioni che partecipano al progetto che insieme ai ragazzi attraverasno la città per giungere al punto di incontro. Questa è l’occasione di fare un’esperienza formativa completa e complessa. “Noi sappiamo di essere solo “nani sulle spalle dei Giganti”, ma come nel passato i nostri antenati hanno accolto fenici, romani, spagnoli, genovesi, pisani, e da loro hanno appreso tanto, abbellito le proprie città e si sono arricchiti grazie ai loro apporti, così anche noi oggi possiamo accogliere chi arriva e chi arriverà, dimostrando che un’isola non è per forza un luogo isolato e inospitale, anzi, è un luogo di mari e di porti, luogo di approdo di persone e di storie che non possono far altro che arricchire noi e la nostra terra.