ITINERARIO

CENNI STORICO-ARTISTICI

TEATRO TOSELLI (TAPPA 2): Il Civico Teatro Toselli di Cuneo è un’antica istituzione voluta da trentanove cittadini che, nel 1803, in collaborazione con il Municipio formarono una “Società” per fondarlo, creando quello che oggi è diventato il Toselli nella sua versione definitiva.

Il progetto cominciò nel 1803 e già il giorno di Santo Stefano di quello stesso anno, il teatro poteva essere inaugurato.

In seguito, nel 1828, il Comune di Cuneo acquistò dalla Confraternita della Misericordia il locale occupato dal teatro ed i siti annessi già di proprietà dei frati Cappuccini, per poter intraprendere una ristrutturazione completa dell’edificio che fu affidata all’architetto Carlo Barabino, ritenuto uno dei più famosi progettisti teatrali. Barabino era noto, infatti, per aver progettato ed edificato il Teatro Carlo Felice di Genova. Nel 1852 il Consiglio comunale di Cuneo approvò inoltre il progetto per alcune migliorie al teatro, che prevedevano l’affissione di un orologio nella parte ornamentale del teatro, l’allargamento del palcoscenico, la nuova illuminazione a gas ed il nuovo imponente lampadario.

Nel 1920 il vecchio Teatro d’Estate voluto dal commediografo Giovanni Toselli venne demolito per costruire il Palazzo delle Poste e, contemporaneamente, furono messi in opera dei lavori che consentivano una apertura limitata del Civico, che nell'occasione, venne intitolato a Toselli; intanto nella città andarono avanti per anni le discussioni sull’opportunità di costruire un nuovo teatro con nuovi progetti. Soltanto nel 1927 venne, in modo definitivo, abbandonata l’intenzione di costruire un nuovo teatro e decisa una profonda ristrutturazione con rimodernamento del vecchio civico, ormai Toselli, con progetto dell’Ing. Cesare Vinai che prevedeva la soppressione del primo ordine di palchi con il conseguente allargamento della platea, la creazione di una galleria a gradinata in sostituzione dei palchi di terz'ordine, il tutto con l'importante risultato di un notevole aumento dei posti a sedere all’interno della struttura, che arrivarono a 850. Il 12 maggio 1928 il Teatro Toselli, radicalmente rinnovato, riaprì i battenti

Il teatro di Cuneo ha pertanto subito nel tempo diversi e profondi rimaneggiamenti, che ne hanno sicuramente modificato il valore artistico e decorativo, a scapito a volte dell’antico splendore.

Questo teatro ha uno stile Neoclassico voluto da re Carlo Felice; inoltre si possono notare all’interno decorazioni dorate e velluti che ne caratterizzano i rivestimenti.



CHIESA DI SANTA CROCE (TAPPA 5):

Storia

La Confraternita di Santa Croce esiste a Cuneo fin dal XIV secolo. I lavori di costruzione iniziarono il 24 maggio 1709, nel 1712 si rivestì la facciata, nel 1714 si innalzò il campanile e si realizzò la cupola, essa è di ispirazione guariniana. Qui i confratelli si incontravano per le celebrazioni e per offrire il proprio servizio nell’assistenza di ammalati e bisognosi;

La confraternita di Santa Croce aveva un proprio oratorio e ovviamente l’ospedale, l’edificio poteva accogliere fino a circa cinquanta persone, per un’attività sanitaria incentrata allora più sull’assistenza e sul ricovero che sulle cure vere e proprie.

La chiesa di presenta in stile barocco

Esterno

Agli inizi del Settecento la chiesa venne totalmente rinnovata: il progetto fu assegnato al torinese Antonio Bertòla e nel 1715 la chiesa risultava già terminata.

Il corpo dell’edificio è disposto trasversalmente rispetto all’isolato, con un andamento concavo che dà origine ad un piccolo sagrato, la chiesa è incastonata all’interno del grande complesso dell’ospedale di Santa Croce, creato a più riprese tra 1732 e 1876, esso ha prestato servizio alla città fino agli anni Sessanta.

Oggi l’edificio è destinato a diventare sede della biblioteca civica e vi possiamo già trovare la sezione dedicata a bambini e ragazzi.

Interno

La pianta della chiesa è formata da due ellissi, raccordate dall’area del presbiterio.

La decorazione interna è il frutto del lavoro degli artisti del periodo come Antonio Pozzi, dobbiamo a lui le finte architetture dipinte nelle cappelle laterali, il luganese Domenico Beltramelli creò i raffinati stucchi con elementi floreali, puttini e angeli, il pittore Francesco Gaggini affrescò entro le cornici le figure delle Virtù, dei Profeti, dei dottori della Chiesa e degli Evangelisti. Lungo il perimetro dell’aula sono disposti i quattordici teleri (derivanti dalla vecchia chiesa) dipinti nel 1626 da Giulio e Giovanni Battista Bruno per le famiglie nobili affiliate al sodalizio. Tra gli arredi della chiesa è di particolare pregio il gruppo processionale con il Cristo porta croce attribuito a Giuseppe Maria e Stefano Maria Clemente e riconducibile a metà Settecento.

Coro e presbiterio

Il presbiterio è l’area di collegamento tra aula e coro: lo delimita una sinuosa balaustra chiusa dal cancelletto in ferro battuto derivante dalla chiesa cinquecentesca. Al centro possiamo trovare il possente altare in marmi policromi.

Il grande coro era il vero perno della vita religiosa della confraternita. Nella parte centrale della serie dei banchi viene collocata la cosiddetta cattedra di san Bernardino, in fine alquanto scenografica è l’ancona dell’altar maggiore.

Cappelle laterali

Le due grandi cappelle che si aprono nell’aula sono dedicate rispettivamente al Suffragio – a destra - e a San Bernardino – a sinistra.

Nella cappella di destra di Alessandro Trono si può osservare San Michele rivolto alle anime del purgatorio con la Trinità e la Madonna, la cappella di fronte ripresenta uno schema affine è di Guglielmo Caccia ed è affiancata dalle figure della Fortezza e del Martirio.

Nella cappella è presente una bella tela attribuita ai fratelli Bruno che rappresenta il beato Angelo Carletti protettore della città di Cuneo.

La collezione

La lunga esistenza della confraternita ha fatto sì che confluissero nelle sue collezioni numerose opere di enorme valore, provenienti soprattutto da altre chiese della zona come ad esempio l’apostolato di chiara impronta caravaggesca, le eleganti Sibille, la Madonna con Bambino e San Francesco Borgia e numerose altre opere. Rilevante anche il patrimonio di sculture che comprende crocifissi quattrocenteschi e i preziosi armadi con le storie di San Brunone che l’esercito.


DUOMO DI CUNEO (TAPPA 8): Edmondo bambino vi si recava la domenica a sentir la messa con la famiglia e il suo primo sentimento religioso fu suscitato dalla figura di un angelo dipinto sulla volta di una cappella della chiesa . (I primi anni)“.. Fra le mie memorie di quel tempo v'è un angelo dipinto a fresco sulla volta d'una cappella del duomo, dove andavo la domenica a sentir la messa con la famiglia: un'alta figura alata, ravvolta in un camicione bianco, di viso soavissimo, che pareva mi guardasse coi suoi grandi occhi azzurri. Fu quella figura che mi destò il primo sentimento religioso, facendomi pensare quanto fosse dolce il vivere dopo la morte…. Ricordo che pensavo a quell'angiolo ogni sera, mentre dicevo il Paternoster e l'Avemaria, prima di andare a letto”….(Il Cinquantanove) Ciò che non ho dimenticato è lo spettacolo dei frequenti Te Deum che si cantavano nel Duomo, e a cui intervenivano con grande solennità e in abito di gala tutte le autorità civili e militari..”. La cattedrale , dedicata a Maria Assunta, ha origini antichissime. L’antica cronaca quattrocentesca cuneese parla di una cappella sorgente sul medesimo sito dedicata a Santa Maria del Bosco, prima ancora della fondazione della città. Attorno alla metà del Seicento, dopo il rifacimento del Boetto, il Comune volle lasciare imperituro ricordo della partecipazione ai lavori. Sulla facciata spiccava la scritta “A Maria Assunta in Cielo a spese del Municipio”

Approfondimento artistico

Battistero

Il vano fu sistemato nel 1875. Il fonte, attribuito alla bottega degli Zabreri, scalpellini della Val Maira, reca sul bordo la data 1490 e le prime parole del Credo.

Cappelle

Nove cappelle si aprono ai lati della grande aula quadrangolare. Sul lato sinistro, la cappella del Suffragio e la cappella di Santa Lucia ospitano le reliquie dei santi e il tesoro della Diocesi. La cappella di San Giuseppe (patrono della buona morte e dei minusieri) fu rinnovata intorno al 1646. Sul lato destro, nella cappella del Rosario, campeggia l’imponente altare con colonne in marmo rosso. Le due grandi tele alle pareti di Luigi Morgari richiamano la devozione al Sacro Cuore e al Cuore Immacolato di Maria. Attualmente è la cappella del Santissimo Sacramento. Proseguendo verso la controfacciata, la cappella oggi dedicata a Sant’Anna presenta un prezioso apparato decorativo di stucchi e tele con le storie della vita di Sant’Agata: furono commissionate nel 1670 dalla Società dei tessitori al pittore Lelio Scaffa, per onorare la santa protettrice della corporazione.

Coro e presbiterio

Sono degni di nota il crocifisso ligneo di inizio Settecento e gli stalli del coro, ma ciò che colpisce è la meravigliosa pala dipinta da Andrea Pozzo, uno dei principali interpreti del Barocco italiano, nel 1685: raffigura la Madonna con il Bambino, San Michele e San Giovanni Battista.

Affreschi della cupola

Sulla cupola Giuseppe Toselli, pittore di Peveragno, nel 1834 ha rappresentato l’Assunzione della Vergine e la partecipazione dei patroni di Cuneo: San Michele, San Giovanni Battista e il beato Angelo Carletti.

Arredo

Un ricco corredo di sculture decora la chiesa, come il bel crocifisso settecentesco attribuito al Plura, il San Michele che uccide il drago (molto caro ai Cuneesi), la Madonna con il Bambino di Antonio Roasio e il bel pulpito datato 1668.

Le origini della cattedrale si possono far risalire al Duecento, infatti il luogo dove oggi sorge l’attuale edificio fu priorato benedettino dipendente dall’abbazia di Borgo San Dalmazzo. Fu poi sede dell’importante parrocchia di Santa Maria del Bosco (la principale nell’area). Nel 1657, l’architetto Giovenale Boetto a seguito di un crollo della volta principale dell’edificio coordinò la ricostruzione e il rinnovamento dell’edificio seguendo lo stile dell’epoca ovvero quello Barocco. Nel 1817, con l’elevazione di Cuneo a sede vescovile, divenne cattedrale. Iniziarono interventi di restauro e abbellimento, con la formazione della cupola su progetto di Stefano Rovere e tra 1863 e 1866, con la realizzazione della facciata neoclassica progettata da Antonio Bono, la cattedrale fu idealmente raccordata alla vicina grande piazza (oggi piazza Galimberti). Ultimo intervento significativo fu la realizzazione della cripta per i sepolcri dei vescovi nel 1968.

Come uno scrigno la cattedrale ospita sull’altar maggiore la tela dipinta da Andrea Pozzo ed intitolata “Madonna con Gesù bambino, San Giovanni battista e l’arcangelo”, l’artista è uno dei grandi maestri del barocco seicentesco. L’opera venne realizzata dall’artista a Roma nello stesso periodo in cui egli si vedeva impegnato con la volta della Chiesa di Sant’Ignazio. L’opera giunse a Cuneo tra grandi onori. Non si può notare come la tela risenta dell’influenza della lezione del Caravaggio e la teatralità dell’opera si basa su un sapiente uso della luce che colpisce i protagonisti ora illuminandoli ora invece lasciandoli parzialmente al buio.