Nel sistema trasfusionale italiano, l’autosufficienza di componenti labili del sangue (globuli rossi, piastrine e plasma) e di prodotti derivati dal plasma, è garantita dalla donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata.
L’autosufficienza rappresenta un obiettivo strategico per il Paese, sia in condizioni normali sia nei periodi di criticità, quando elementi imprevedibili sopraggiungono a compromettere la regolare raccolta, produzione e disponibilità del sangue e dei suoi componenti.
Ogni anno il Ministero della Salute, sulla base delle indicazioni fornite dal Centro Nazionale Sangue e dalle strutture regionali di coordinamento, presenta il Programma di Autosufficienza Nazionale che, attraverso la valutazione dei consumi e dei fabbisogni, definisce i livelli di produzione necessari, le risorse, i criteri di finanziamento del sistema, le modalità organizzative, i riferimenti tariffari per la compensazione tra le Regioni, i livelli di importazione ed esportazione eventualmente necessari. (Legge 219/2005, Art 14, comma 2). (Fonte: Centro Nazionale Sangue)
Il sangue dell’uomo è fluido e viscoso di origine naturale, essenziale per la vita e soprattutto non riproducibile artificialmente in laboratorio e costituisce per i bisognosi una fonte necessaria per rimanere in vita.
L'impossibilità di ottenerlo tramite procedimenti chimici e il suo larghissimo impiego terapeutico, basti pensare alle necessità negli interventi chirurgici e trapianti di organo, nella cura di leucemie o malattie oncologiche, nei servizi di primo soccorso e di emergenza, nelle varie forme di anemia cronica. rendono il sangue sempre insufficiente. Solo con la consapevolezza e la solidarietà di tutti i cittadini si può far fronte a tale necessità.
In Italia, sono oltre 1,7 milioni i donatori volontari in grado di garantire, su tutto il territorio nazionale, le terapie trasfusionali (rientrano tra le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini). Grazie alle donazioni volontarie, da molti anni l’Italia è un Paese autosufficiente, con una situazione di bilancio positivo tra numero di unità di sangue e emocomponenti donate e fabbisogno a livello locale. In estate cresce la domanda, legata anche al maggiore afflusso di turisti e alla maggiore propensione agli spostamenti su strada che si va a sommare al “normale” fabbisogno di servizi quali gli interventi chirurgici e le terapie di alto livello. Bisogni trasfusionali la cui copertura è garantita attraverso lo scambio interregionale.
Donare fa bene anche a noi stessi perché nei Centri Trasfusionali si effettua ogni volta un controllo del nostro stato di salute attraverso esami di laboratorio e visite sanitarie. Una buona diagnosi precoce ci fornisce, quindi, la possibilità di vivere con maggior tranquillità sapendo di essere monitorati.
In Italia, il fabbisogno annuo di sangue intero, secondo le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità, è di 2.500.000 unità di sangue, mentre quello del plasma è di 1.077.000 litri.