Si deve agli studi compiuti dal medico austriaco Karl Landsteiner (1868-1943), la scoperta dei gruppi sanguigni. Nel 1901 pubblicò uno studio in cui affermò che sulla superficie dei globuli rossi dell'essere umano sono presenti delle sostanze chiamate agglutinogeni. Sulla base di queste scoperte, il dottor Landsteiner distinse nella specie umana tre gruppi sanguigni che furono chiamati A, B, O (zero). Nel 1902 due suoi allievi, Alfred von Decastello (1872-1960) e Adriano Sturli (1873-1964), scoprirono un quarto gruppo, molto raro, che fu chiamato AB. Solo allora si riuscì a capire perché quando in passato veniva iniettato il sangue di un individuo sano ad uno malato, si avevano frequentemente conseguenze mortali per quest'ultimo.
La seconda grande scoperta di Landsteiner avvenne nel 1940 e fu condivisa con lo statunitense Alexander Solomon Wiener (1907-1976): il fattore Rh, così chiamato dalla scimmia "Macacus Rhesus", sul cui sangue furono compiute le ricerche. Essi misero in evidenza nei globuli rossi della scimmia un antigene (una sostanza che può creare reazioni di difesa nell'organismo) che può determinare nel sangue di altri individui un fenomeno di agglutinazione simile a quello dovuto all'incompatibilità fra gruppi sanguigni.
Ogni gruppo sanguigno fu così distinto in Rh positivo e Rh negativo, a seconda che l'antigene fosse presente o assente. La scoperta fu di straordinaria importanza non solo per rendere ancora più sicure le trasfusioni, ma anche per giungere all'origine di una malattia, l'eritroblastosi fetale, dovuta proprio all'incompatibilità fra il sangue materno e quello del feto quando la madre abbia il sangue Rh negativo e il padre Rh positivo.
In questa circostanza, infatti, il sangue materno fa agglutinare i globuli rossi di quello del feto portandolo a morte se non viene praticata una trasfusione totale di sangue subito dopo la nascita.
Varie suddivisioni dei gruppi sanguigni e la percentuale media di presenza nella popolazione italiana:
· Gruppo A con fattore Rh positivo (34%) o Rh negativo (6%)
· Gruppo B con fattore Rh positivo (14%) o Rh negativo (3%)
· Gruppo O con fattore Rh positivo (31%) o Rh negativo (5%)
· Gruppo AB con fattore Rh positivo (6%) o Rh negativo (1%)