Via Crucis
Via Crucis
Ispirata alla spiritualità domenicana
Via Crucis
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
(V) O Dio vieni a salvarmi
(R) Signore, vieni presto in nostro aiuto
Meditazione iniziale:
La Via Crucis è un sacramentale molto importante che qualifica il cammino dell’uomo sulla terra. Cristo, però, non è venuto ad assegnarci una croce che non è nostra, ma a dare un significato nuovo alle sofferenze e alle tribolazioni che comunque appartengono all’esistenza umana. Egli ha accettato liberamente ciò che a noi spetta per condizione, e grazie alla sua offerta e al suo insegnamento la nostra croce può diventare strumento di crescita e di profondo rinnovamento. La Via della Croce è per definizione un cammino doloroso. Ma è un cammino di sofferenza indissolubilmente legato ad un itinerario d’amore. Come non ci può essere amore senza sofferenza, così non esserci sofferenza senza amore. Assumendo la nostra natura umana e percorrendo la Via Crucis, Gesù Cristo è il buon samaritano che prende su di sé i nostri dolori e il nostro poco amore. Si fa sostegno alla nostra speranza e, se crediamo in lui, motivo della nostra risurrezione.
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore
Siano impresse nel mio cuore!
Prima Stazione
Gesù è condannato a morte
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mc 15, 15)
Dal commento al Vangelo di San Giovanni (19,16) di San Tommaso d’Aquino:
«Pilato fece crocifiggere Gesù agendo contro la saggezza, come sta scritto: “Non seguire la maggioranza nel fare il male”(Es 23, 2) e “La terra è stata lasciata in balìa dei malfattori” (Gb 9, 24)»
Dal “Dialogo della Divina Provvidenza” di Santa Caterina da Siena:
«Io ho fatto di mio Figlio il servo che vi strappasse dalla schiavitù del peccato, e gli diedi l’obbedienza affinché annientasse la disobbedienza di Adamo, umiliandosi fino all’obbrobriosa morte di croce per confondere la superbia»
Meditiamo:
Le sentenze umane sono spesso dettate più dal bisogno di compiacere che dal desiderio di giustizia. Così dobbiamo sottostare a decisioni sbagliate, le quali però, se vissute con magnanimità, possono essere interiormente proficue. Un’ingiustizia accettata senza rancore rende il cuore libero dall’ingiustizia.
Preghiamo:
Signore Gesù Cristo, non dimenticare nessuno dei fratelli e sorelle sofferenti, soprattutto i piccoli e i poveri, le persone umiliate, sole, senza voce; e aiutaci anche a ricordare che essi sono nostri fratelli e sorelle.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Seconda Stazione
Gesù è caricato della Croce
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota» (Gv 19, 17)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«Amare non è altro che volere il bene a qualcuno»
Dalla Orazione 16 di Santa Caterina da Siena:
«O ineffabile misericordia, che hai voluto sacrificare il Figlio proprio e naturale per la colpa del figlio adottivo! E il Verbo sostenne non solo la pena della croce nel corpo, ma anche la pena del desiderio nella sua mente»
Meditiamo:
Frequentemente sono proprio le persone da noi beneficate a mettere sulle nostre spalle le croci più pesanti. Ma per fare il bene in modo perfetto si deve essere pronti non solo a donare, ma anche ad accettare l’ingratitudine. Il vero amore, infatti, non chiede qualcosa in cambio, ma si limita a volere il bene della persona beneficata e amata.
Preghiamo:
Signore Gesù, Figlio prediletto del Padre, nel tuo amore accompagna coloro che ti cercano; concedi a quanti sono stanchi e affaticati di poter incontrare sul loro cammino un fratello, una sorella, che sappia aiutarli a trovare la fiducia e la speranza.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Terza Stazione
Gesù cade per la prima volta
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Una sorte penosa è disposta per ogni uomo, un giogo pesante grava su figli di Adamo, dal giorno della loro nascita dal grembo materno fino al giorno del loro ritorno alla madre comune» (Sir 40, 1)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«Il Battesimo non preserva dalle sofferenze di questa vita affinché la persona, divenuta membro del Corpo di Cristo, possa seguire il Maestro nella Passione, in attesa di seguirlo anche nella Risurrezione»
Dalla Orazione 19 di Santa Caterina da Siena:
«Si vergogni la creatura umana di alzare il capo per superbia, vedendo te, Dio Altissimo, umiliato nel fango della nostra umanità»
Meditiamo:
Ognuno di noi ha avuto esperienza di momenti difficili in cui si è vinti dalla fatica e dall’amarezza. A volte gravano sulle nostre spalle pesi che sentiamo di non meritare e dei quali non sappiamo darci ragione. Cristo non ha spiegato il perché della sofferenza. Però ha rivelato il senso della nostra fatica e ha reso fecondo il nostro dolore.
Preghiamo:
Signore, tu conosci le cadute dei nostri fallimenti e tradimenti; sappiamo che tu ti fai carico delle nostre debolezze. Donaci molta fede per credere che ancora una volta ci inviti a rialzarci e ad aiutare i nostri fratelli a risollevarsi dalle loro cadute. Fa’ che noi siamo uomini e donne a immagine del tuo amore.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Quarta Stazione
Gesù incontra Maria, sua Madre
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2, 34-35)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«Chi ama è nell’amato in quanto ritiene, come proprio, il bene o il male dell’amato e anche la sua volontà, in modo da condividere la sua gioia e il suo dolore»
Dall’undicesima orazione di Santa Caterina da Siena:
«O Maria, dolcissimo amore mio, in te è scritto il Verbo dal quale noi abbiamo la dottrina della vita; tu sei la pagina che ci porge quella dottrina»
Meditiamo:
La vera condivisione è tanto preziosa quanto rara. Soffrire con chi soffre e gioire con chi gioisce: senza calcolo, senza ostentazione e senza giudicare. Nella vita non tutti i problemi si possono risolvere, ma sicuramente ogni patimento può essere condiviso.
Preghiamo:
Signore, tu che ci dai tua Madre perché sia la nostra madre. Lungo i sentirei della vita ci inviti alla fedeltà, a uno sguardo nuovo. Sull’esempio di Maria, tua madre, che fu la prima dei credenti, fa’ che tutti noi riusciamo a essere persone che credono fermamente, audaci nel vivere e nell’annunciare il Vangelo al mondo di oggi.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Quinta Stazione
Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce» (Mc 15,21)
Dal commento al Vangelo di Matteo (27,32) di San Tommaso d’Aquino:
«Dicendo che costrinsero Simone di Cirene a portare la Croce, l’Evangelista indica coloro che portano la croce solo esternamente, ma dentro di loro la portano per costrizione perché non la portano per Dio»
Dal “Dialogo della Divina Provvidenza” di Santa Caterina da Siena:
«Tutti siete chiamati ad amare il prossimo come voi stessi; e poiché lo amate dovete soccorrerlo spiritualmente con l’orazione, consigliarlo con la parola, aiutarlo nei bisogni dello spirito e del corpo, a seconda delle sue necessità; nel caso in cui non vi sia possibile fare nulla siete tenuti almeno a soccorrerlo con il desiderio e la volontà.»
Meditiamo:
A volte siamo chiamati a portare la croce degli altri e ciò appare un’inspiegabile iniquità. Questo perché non ci accorgiamo che sulla via della croce non siamo mai soli e che, se per certi aspetti siamo un cireneo che si carica della croce altrui, per altri siamo un crocefisso aiutato nel suo cammino.
Preghiamo:
Signore, tu che ci chiami sempre a servire e ci chiami ogni giorno a seguirti, portando ciascuno la nostra croce. Voler essere tuoi discepoli significa anche aiutare i nostri fratelli e sorelle a portare la loro croce, che spesso è troppo pesante per le loro forze. Sostieni, Signore, il nostro impegno e donaci la gioia di sapere che in questo modo facciamo soltanto la tua volontà.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Sesta Stazione
Gesù è asciugato dalla Veronica
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi; non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto, uomo dei dolori che bene conosce il patire, come davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevano alcuna stima» (Is. 53, 2-3)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«Si dice che l’uomo è stato fatto a immagine di Dio perché con la parola immagine si indica un soggetto dotato d’intelligenza, di libero arbitrio e di un potere autonomo»
Dalla dodicesima orazione di Santa Caterina da Siena:
«Per la tua Passione l’anima vuole ascoltare e conoscere la Verità, inebriarsi e consumarsi nella carità di Dio mediante la tua debolezza»
Meditiamo:
Solo lo sguardo sensibile di una donna poteva essere attratto da un volto sfigurato dalla sofferenza. Eppure questo è il volto più frequente dell’umanità, lo stesso che Cristo ha voluto fare suo. Il mondo è così intento a idolatrare la bellezza fugace del corpo che non riesce facilmente a cogliere e apprezzare la bellezza che si cela nell’intimo di ogni uomo e donna che porta in sé l’immagine del suo creatore.
Preghiamo:
Non permettere, o Signore, che nascondiamo il nostro volto di fronte al male, all’odio e al dolore, ma la contrario donaci di comprendere che ogni nostro incontro con i nostri fratelli sofferenti è un appuntamento con l’amore, perché noi, creati a tua immagine, siamo chiamati ad essere un riflesso della tua tenerezza.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Settima Stazione
Gesù cade per la seconda volta
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Eppure Egli si è caricato delle sofferenze, si è addossato i nostri peccati e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità»
(Is 53,4-5)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«La mancanza del retto giudizio appartiene alla sconsideratezza, in quanto cioè uno disprezza o trascura quelle cose da cui procede un retto giudizio»
Dalla terza orazione di Santa Caterina da Siena:
«O infinita bontà e inestimabile carità, o Vero Dio: si vergogni l’uomo figlio d’Adamo di non fare la tua volontà; tu lo hai ricomprato per solo amore con la morte del tuo Figlio unigenito, e tu non vuoi altro che la sua santificazione»
Meditiamo:
Pesa sulle nostre spalle la gravità del nostro peccato, ma ciò che ancor di più ci tiene schiacciati a terra sono la leggerezza e la superficialità con le quali valutiamo le nostre colpe. Tale cecità è ciò che ci impedisce di avere bisogno di aiuto per poterci rialzare e ricominciare con slancio.
Preghiamo:
Signore Gesù, guarda con benevolenza alle nostre debolezze e alle nostre fragilità, e non permettere che ci lasciamo andare quando cadiamo e ricadiamo. Guarda soprattutto a coloro che per la disperazione non riescono a rialzarsi. Aiutaci ad offrire il nostro incoraggiamento a quanti sono a terra, perché si possano rialzare.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Ottava Stazione
Gesù incontra le pie donne di Gerusalemme
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “ Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su voi stesse e sui vostri figli» (Lc 23, 27-28)
Dal commento al libro di Giobbe di San Tommaso d’Aquino:
«I beni esteriori sono veramente beni dell’uomo, ma non principali, bensì ordinati quasi strumentalmente al bene principale della persona, che è il bene spirituale»
Dall’ottava orazione di Santa Caterina da Siena:
«Una pietosa crudeltà sembra che tu Verità ci abbia insegnato quando hai detto: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo…”. Ma tu Verità eterna sei maggiore di noi, e perciò solo te dobbiamo desiderare, te cercare, te servire»
Meditiamo:
Consideriamo la salute del corpo come il bene più prezioso e ad essa sacrifichiamo la perfezione di tutto l’uomo. I parametri di Dio sono ben diversi da quelli umani: egli non ha fatto la sua creatura in funzione del bene del corpo, ma ha creato il corpo in funzione dell’arricchimento dell’anima.
Preghiamo:
Signore, tu che sei maestro del mondo e della storia, donaci di guardare alla nostra terra come ad un campo da coltivare. Colma I nostri cuori del soffio del tuo spirito affinché insieme ai nostri fratelli possiamo impegnarci per trasformare il mondo. Ognuno trovi il suo giusto posto nell’armonioso disegno di questo universo per prendere parte, come figlio e fratello, in piena solidarietà con tutti, alla tua famiglia.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Nona Stazione
Gesù cade per la terza volta
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Io sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba. Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono un uomo ormai privo di forza» (Ps. 88, 4-5)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«La perseveranza è una certa virtù speciale con cui si superano le difficoltà derivanti dal prolungarsi dei fastidi e degli ostacoli che si incontrano sulla via del bene»
Dalla diciannovesima orazione di Santa Caterina da Siena:
«O Verità eterna, qual è la tua dottrina e qual è la via per la quale ci conviene e vuoi che andiamo al Padre? Non so vedere altra strada se non quella che tu hai lastricata con le vere e concrete virtù del fuoco della tua carità. Tu Verbo Eterno l’hai battuta col tuo sangue: questa è dunque la Via»
Meditiamo:
Quante cadute e sconfitte. Ogni volta sembra che invece di andare avanti si torni indietro e il sentimento dominante è di profondo avvilimento. Non sempre è dato di vincere, ma non per questo si deve rinunciare. Ciò che importa è perseverare. Spesso i risultati più significativi si ottengono dopo innumerevoli cadute.
Preghiamo:
Abbi pietà, Signore, di noi tuoi figli quando ci sentiamo senza dignità e incapaci di gridare a te. Tu che non smetti di esserci Padre mostraci il tuo volto, e ancora una volta infondi in noi il tuo spirito d’audacia. Con la tua grazia, Signore, fa’ che sentiamo anche il grido dei nostri fratelli e sorelle per aiutarli a risollevarsi.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Decima Stazione
Gesù è spogliato delle vesti
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Nudo uscii dal seno di mia madre e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!» (Gb. 1,20)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«La virtù rende buono chi la possiede e rende buona la sua opera»
Dalla quarta orazione di Santa Caterina da Siena:
«Concedimi la grazia, amore dolcissimo, che il mio corpo versi il sangue per l’onore e la gloria del tuo nome e che io non sia più rivestita di me stessa»
Meditiamo:
Spendiamo la maggior parte del tempo e delle energie per impossessarci di ciò che può esserci tolto da un momento all’altro. I beni materiali non potranno mai essere parte di noi stessi e potremmo venirne spogliati all’improvviso. Le uniche ricchezze veramente nostre, e per le quali quale la pena di faticare, sono quelle che ci costruiscono intimamente. Esse non ci verranno tolte neppure dalla morte.
Preghiamo:
Signore, ti affidiamo tutti coloro che amiamo e che sono feriti interiormente, ma anche fisicamente nel loro corpo: quelli che sono stati cacciati dalla loro terra a causa della guerra, quelli che hanno perduto tutto, quelli che non possono fare nulla perché non hanno più niente. Signore, non abbandonare nella loro miseria i piccoli e i poveri; e a quanti lavorano per ridare una dignità di vita ai malati e alle persone infelici e sole dona con ricchezza il tuo Spirito di bontà.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Undicesima Stazione
Gesù è inchiodato sulla croce
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«E Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna» (Gv 3,14)
Dal commento al Credo di San Tommaso d’Aquino:
«Chiunque voglia vivere una vita di perfezione non dovrà fare altro che disprezzare ciò che il Salvatore respinse fino a quando morì in croce, e non amare qualcosa di diverso da ciò che Egli amò»
Dalla diciottesima orazione di Santa Caterina da Siena:
«Hai innestato il tuo corpo sull’albero della santissima croce, al quale non ti tennero affissi i chiodi, né qualsiasi altra cosa, ma solo l’amore smisurato che hai avuto per noi»
Meditiamo:
Il patibolo diventa la vera cattedra di Gesù: è dalla croce che egli ci lascia il suo più alto insegnamento col dono della propria vita. Non vale la pena di oscurare l’importanza dell’agonia con bugie pietose. Bisogna aiutare a vivere in piena consapevolezza l’ultima possibilità che l’uomo ha di offrire la propria esistenza al suo Dio che lo ha creato e salvato.
Preghiamo:
Dio, Padre di Gesù Cristo, donaci la grazia di non dimenticare mai che il tuo Figlio si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte in croce. Perdona, Padre di Misericordia, tutte le dimenticanze e offese, e anche tutte le croci che abbiamo inflitto ai nostri fratelli e sorelle. Donaci, infine, di saper contemplare colui che è stato trafitto: Cristo, ieri, oggi, sempre.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Dodicesima Stazione
Gesù muore in croce
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò» (Lc 23,46)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«Fu conveniente che Cristo morisse per liberarci così dal timore della morte»
Dalla prima orazione di Santa Caterina da Siena:
«Sulla croce, Gesù dolce amore, hai soddisfatto sia l’offesa al Padre tuo, sia la nostra colpa, facendo ricadere su te stesso l’offesa al Padre»
Meditiamo:
La certezza della morte è spesso insopportabile, tanto che si finisce per rimuoverne il pensiero e vivere come se essa riguardasse solo gli altri. Sapere che il cammino terreno ha sicuramente un termine deve aiutarci a spendere bene, giorno dopo giorno, il nostro vivere e il nostro operare.
Preghiamo:
O Signore, lo Spirito che hai effuso sulla croce ha radunato la tua Chiesa. Dona il tuo Spirito perché tutti gli uomini e le donne formino un cuore solo e un’anima sola, nutrìti dal tuo Corpo e dal tuo Sangue che hai offerti in sacrificio per noi.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Tredicesima Stazione
Gesù viene deposto dalla croce
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del Sinedrio…andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato…concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo calò il corpo di Gesù giù dalla croce.» (Mc 15, 43. 45-46)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«L’amore di amicizia cerca il bene dell’amico, per cui è intenso, spinge ad agire contro tutto ciò che si oppone al bene dell’amico»
Dalla ventesima orazione di Santa Caterina da Siena:
«O Dio eterno, pazzo d’amore per noi, quale utilità ti venne dalla nostra redenzione? Nessuna, perché non hai bisogno di noi, tu che sei il nostro Dio. A chi fu utile? Soltanto a noi poveri uomini e donne»
Meditiamo:
Bisogna osare di più. La vera amicizia sfida l’opinione pubblica e i potenti. L’amore non si ferma davanti a nessun ostacolo e non arretra di fronte al conformismo e al biasimo umano. L’amore vince anche la morte.
Preghiamo:
Il dolore della morte e del lutto è più forte delle nostre forze; staccarsi da qualcuno che abbiamo amato profondamente è troppo duro Signore! Tuttavia, tu ci chiami ad andare al di là della morte e a riconoscere che il tempo che restiamo chiusi nella tomba è breve. E’ il tempo necessario perché, dopo l’inverno, tornino i germogli e i frutti della terra.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!
Quattordicesima Stazione
Gesù viene posto nel sepolcro
V) Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R) Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dalla Sacra Scrittura:
«Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatto scavare nella roccia. Rotolata, poi, una gran pietra sulla porta del sepolcro se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria» (Mt. 27, 59-61)
Dalla Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino:
«Fu conveniente che Cristo venisse sepolto come esempio per coloro che muoiono spiritualmente al peccato, secondo le parole di San Paolo (Col. 3,3): “Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio»
Dalla decima orazione di Santa Caterina da Siena:
«La vita eterna è fra noi e noi, persone ignoranti, non la conosciamo. Anima mia, cieca e miserabile, dov’è il tuo grido?»
Meditiamo:
Tutto sembra finito: è il momento del silenzio. Abituati al frastuono e alla frenesia della vita quotidiana non abbiamo familiarità con il silenzio e difficilmente ne apprezziamo la fecondità. Eppure il momento di quiete e del raccoglimento è essenziale per ogni vera vittoria: il chicco di grano ha bisogno di essere nascosto nella terra per poter germogliare e dare nuova vita.
Preghiamo:
Non permettere che cadiamo nella disperazione, o Signore. Resta sempre con noi, lungo tutte le strade del mondo, e donaci di accettare con fiducia I momenti oscuri della nostra vita. Aumenta la nostra fede e donaci di gioire, insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle, della tua Resurrezione.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Santa madre, deh voi fate
Che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, lode gloria onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor!