Le radici apostoliche sono diverse e molte.
Storicamente, alcuni requisiti sono necessari per garantire legittimità e validità.
Validità: implica una garanzia che la consacrazione del vescovo sia stata eseguita in modo tale da renderla valida.
Legittimità: indica che il Vescovo e l'insegnamento del Vescovo erano in linea con la Chiesa a cui apparteneva il Vescovo. Assicurando così che il Vescovo fosse in regola con la Chiesa e un degno rappresentante di essa.
Quella che segue è una presentazione di tali concetti storici.
Gli attuali parametri di validità e il quadro di consacrazione possono variare, a seconda del tempo, del luogo e del Vescovo, e quindi non necessariamente aderisce alle esigenze della Chiesa d'Oriente né di quella d'Occidente.
Le definizioni di Successione Apostolica si sono evolute in modo leggermente diverso nelle Chiese Apostoliche d'Oriente e d'Occidente.
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OCCIDENTE
Tradizionalmente, i seguenti tre criteri exoterici e uno esoterico sono stati usati per giudicare la validità degli Ordini di una Chiesa in Occidente.
1. Modalità:
È obbligatorio che l'ordinazione di un Vescovo avvenga in un ambiente pubblico (per consuetudine è di solito nel culto eucaristico tra la congregazione, sebbene la forma dell'ordinazione sia in realtà solo la preghiera di consacrazione in unione all’imposizione delle mani), utilizzando un apposito Rito di ordinazione un Vescovo.
Un'ordinazione segreta o separata dalla comunità di culto della chiesa è generalmente considerata non valida, impregiudicato il Rito celebrato in odium fidei (clandestinità per persecuzione).
2. Materia:
L'ordinazione deve avvenire mediante l'effettiva imposizione fisica delle mani (Chirotonia, ndr). Pregare per il candidato non è sufficiente.
3. Ministro:
I Vescovi ordinanti – quelli che impongono le mani – devono essere stati precedentemente validamente ordinati nell'ambito della Successione Apostolica.
4. Intenzione:
L'intento dell'imposizione fisica delle mani durante la liturgia dell'ordinazione deve essere quello di ordinare e consacrare la persona all'episcopato della Chiesa. L'intento deve essere presente sia da parte del, o dei vescovi ordinanti che della persona che viene ordinata.
ORIENTE
Le regole di validità in Oriente sono leggermente diverse, come si può notare da quanto segue:
1. Elezione Scelta del Candidato da parte dei Fedeli, espressa attraverso il Clero
Un Vescovo deve essere debitamente eletto dalla Diocesi che deve amministrare.
2. Approvazione unanime con sentenza del Sinodo
Un Vescovo deve anche avere e ottenere l'approvazione del Sinodo di governo legittimo al quale dovrà rendere conto, per essere consacrato Vescovo.
3. Consacrazione da parte di Vescovi validi
Un Vescovo deve ricevere una valida consacrazione dai Vescovi all'interno del Santo Sinodo al quale sarà responsabile, o dai Vescovi, che prestano servizio con il permesso del Sinodo (es. altri Vescovi validi all'interno della Successione Apostolica).
4. Rimanere leali alla fede apostolica e alla Chiesa
Un vescovo deve rimanere leale e rimanere fedelmente in comunione con la Chiesa.
Una volta che un Vescovo lascia la Chiesa in "scisma", la Chiesa non è obbligata a riconoscere le consacrazioni o le ordinazioni compiute, fino a quando non si risolve l'apparente separazione.
Affermare, quindi, che la Chiesa ha un insieme fisso e dogmatico di regole su cosa e cosa non costituisca validità, significherebbe fraintendere la natura della Chiesa stessa. Detto questo, la maggior parte dei vescovi concorda su alcuni concetti e linee guida fondamentali per garantire la validità.
La Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala Antico-Orientale aderisce al concetto agostiniano di: "Una volta vescovo, sempre vescovo" (salve le sanzioni previste, quali la sospensione, la scomunica o la dimissione dallo stato clericale, comminate per gravi motivi).
Le opinioni divergono in relazione a quanti vescovi devono essere presenti affinché una consacrazione apostolica sia considerata valida. Poiché la successione apostolica fu ricevuta da Gesù da un'unica fonte (la Shekhinah che discese su Gesù per mano di Giovanni Battista) e poiché Gesù solo trasmise questo dono ai suoi apostoli, in definitiva solo uno vescovo potrebbe essere necessario per un trasferimento valido, anche se la nostra realtà preferisce uniformarsi alla Tradizione Cristiana che prevede la presenza di un Vescovo Consacrante ed almeno un Co-Consacrante per certificare la validità dell’atto e per sanare ogni eventuale Difetto di Intenzione.