L’educazione è una questione di incontri
Il tema dell’educazione è molto dibattuto oggi, famiglia e scuola si rimpallano le responsabilità di una generazione sempre più sola, che manca di adulti che siano punti di riferimento.
Se vuoi educare un giovane, lo puoi fare solo con il tuo essere e non con le tue parole, diceva Pasolini.
I ragazzi hanno bisogno di incontrare adulti che prima di essere genitori o professori sono esempi di persone che amano la vita e quello che fanno.
Insieme ai ragazzi, faremo un percorso attraverso i testi letterari di Dante, Collodi, e musicali di Dalla, Modugno, che con il loro messaggio, ci aiutano a capire che cosa possiamo fare per aiutare i ragazzi a diventare adulti appassionati e felici.
Discutiamo del tema con Romina D'Amico accompagnata dagli Acusticamente.
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4/3/1943
Lucio Dalla (1970)
Dice che era un bell'uomo
E veniva, veniva dal mare
Parlava un'altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato
L'ora più dolce prima d'essere ammazzato
Così lei restò sola nella stanza,
La stanza sul porto
Con l'unico vestito, ogni giorno più corto
E benchè non sapesse il nome
E neppure il paese
M'aspettò come un dono d'amore
Fino al’ultimo mese
Compiva sedici anni
Quel giorno la mia mamma
Le strofe di taverna
Le cantò la ninna nanna
E stringendomi al petto che sapeva,
Sapeva di mare, giocava alla Madonna
Con il bimbo da fasciare
E forse fu per gioco o forse per amore
Che mi volle chiamare come Nostro Signore
Della sua breve vita il ricordo,
Il ricordo più grosso, è tutto in questo nome
Che io mi porto addosso
E ancora adesso mentre bestemmio
E bevo vino,
Per i ladri e le puttane
Io sono Gesù Bambino
E ancora adesso mentre bestemmio
E bevo vino,
Per i ladri e le puttane
Mi chiamo Gesù Bambino
E ancora adesso mentre bestemmio
E bevo vino,
Per i ladri e le puttane
Mi chiamo Gesù Bambino
Virgilio maestro di Dante: educare a diventare adulti
Dante Alighieri
INFERNO I
"Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar sì largo fiume?",
rispuos’io lui con vergognosa fronte. 81
"O de li altri poeti onore e lume,
vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore
che m’ ha fatto cercar lo tuo volume. 84
Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ ha fatto onore. 87
Allor si mosse, e io li tenni dietro. 136
INFERNO II
Or va, ch’un sol volere è d’ambedue:
tu duca, tu segnore e tu maestro".
Così li dissi; e poi che mosso fue, 141
intrai per lo cammino alto e silvestro.
PURGATORIO XXVII
Come la scala tutta sotto noi
fu corsa e fummo in su ’l grado superno,
in me ficcò Virgilio li occhi suoi, 126
e disse: "Il temporal foco e l’etterno
veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte
dov’io per me più oltre non discerno. 129
Tratto t’ ho qui con ingegno e con arte;
lo tuo piacere omai prendi per duce;
fuor se’ de l’erte vie, fuor se’ de l’arte. 132
Vedi lo sol che ’n fronte ti riluce;
vedi l’erbette, i fiori e li arbuscelli
che qui la terra sol da sé produce. 135
Non aspettar mio dir più né mio cenno;
libero, dritto e sano è tuo arbitrio,
e fallo fora non fare a suo senno: 141
per ch’io te sovra te corono e mitrio".
Le scarpe piene di sassi
Jovanotti (2011)
Volano le libellule
Sopra gli stagni e le pozzanghere in città
Sembra che se ne freghino
Della ricchezza che ora viene e dopo va
Prendimi non mi concedere
Nessuna replica alle tue fatalità
Eccomi son tutto un fremito ehi
Passano alcune musiche
Ma quando passano la terra tremerà
Sembrano esplosioni inutili
Ma in certi cuori qualche cosa resterà
Non si sa come si creano
Costellazioni di galassie e di energia
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magia
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
E non so leggere vienimi a prendere
Mi riconosci ho le tasche piene di sassi
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di te
Sbocciano i fiori sbocciano
E danno tutto quel che hanno in libertà
Donano non si interessano
Di ricompense e tutto quello che verrà
Mormora la gente mormora
Falla tacere praticando l'allegria
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magia
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
E non so leggere vienimi a prendere
Mi riconosci ho un mantello fatto di stracci
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti a scuola
Mi vien da piangere
Arriva subito
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di te
Sono solo stasera senza di te
Mi hai lasciato da solo davanti al cielo
Vienimi a prendere
Mi vien da piangere
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di te
Meraviglioso
Domenico Modugno (1968)
È vero, credetemi, è accaduto
Di notte su di un ponte
Guardando l'acqua scura
Con la dannata voglia
Di fare un tuffo giù
D'un tratto
Qualcuno alle mie spalle
Forse un angelo
Vestito da passante
Mi portò via dicendomi così
Meraviglioso
Ma come, non ti accorgi
Di quanto il mondo sia meraviglioso
Meraviglioso
Perfino il tuo dolore
Potrà apparire, poi, meraviglioso
Ma guarda intorno a te
Che doni ti hanno fatto
Ti hanno inventato il mare
Tu dici: "Non ho niente"
Ti sembra niente il sole?
La vita, l'amore
Meraviglioso
Il bene di una donna
Che ama solo te, meraviglioso
La luce di un mattino
L'abbraccio di un amico
Il viso di un bambino, meraviglioso
Meraviglioso
Ma guarda intorno a te
Che doni ti hanno fatto
Ti hanno inventato il mare
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole?
La vita, l'amore
Meraviglioso
La notte era finita
E ti sentivo ancora
Sapore della vita, meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso