Barbieri

Introduzione

Sulle prime colline di Cesena, cittadina italiana di circa 95000 abitanti, si trova la dimora Settecentesca di ‘Villa Silvia’, luogo in cui ha sede l’AMMI, Associazione Italiana di Musica Meccanica, che da maggio 2013 ha realizzato in sette sale il Museo ‘Musicalia’, l’unico museo di musica meccanica oggi esistente in Italia.

In questa storica villa l’AMMI ha costituito una biblioteca tecnica specifica sugli strumenti musicali meccanici fra le più importanti al mondo, dotata di migliaia di libri e documenti storici di grandissima importanza.

Tra tali documenti troviamo un enorme archivio di carte e macchine relative alla fabbrica Barbieri di organi automatici e musiche incise su rulli di carta perforata.

Il materiale dell’archivio Barbieri è costituito da:

  • Una macchina per registrare le musiche in tempo reale, tramite la foratura di rulli di cartone master, mentre queste vengono eseguite alla consolle da un organista.
  • Tre macchine che copiano le musiche originali incise sui cartoni master su rulli di carta destinati alla vendita.
  • Brevetti registrati in otto Paesi del mondo.
  • Otto quintali di carta per rulli.
  • Repertorio di musiche registrate su oltre 2000 rulli Master Barbieri, tra cui troviamo composizioni di Bach, Perosi, Mozart, Guilmant, Bottazzo, Bossi, Beethoven, Handel, Gounod, Albinoni, Mendelssohn, etc.
  • Centinaia di lettere, cataloghi, articoli di giornale, etc.

La storia di Angelo Barbieri

Don Angelo Barbieri nacque a Bagnolo Cremasco (Cremona) nel 1875 e fu ordinato prete nel 1898 nel paese di Cavacurta.

Negli anni dal 1903 al 1909 risiedette nel paese di Marudo, in provincia di Lodi, luogo in cui, nel poco tempo libero lasciatogli dalle attività sacerdotali, si dedicò all’invenzione e realizzazione dell’Automusicografo, una macchina per scrivere automaticamente la musica mentre questa è eseguita al pianoforte.

Don Angelo Barbieri dichiarò che l’idea dell’Automusicografo gli venne in conseguenza della sua forte antipatia nello scrivere la musica.

Egli iniziò a studiare il progetto della macchina dal 1906, ma, per arrivare alla forma definitiva dell’apparecchio destinato alla vendita, ci vollero circa quattro anni.

L’Automusicografo venne brevettato nel 1908/1909 in Italia, Inghilterra e Francia.

Questa apparecchiatura era composta da 2 parti distinte: il Telaio delle trasmissioni e l’Apparecchio scrivente.

Figura 1: Disegno del Telaio delle trasmissioni,

tratto dal Brevetto Inglese dell’Automusicografo

Il Telaio delle trasmissioni (Figura 1), realizzato in 2 differenti tipologie (una per il pianoforte verticale ed una per il pianoforte a coda), era collegato al pianoforte ed aveva la funzione di concentrare in un punto ristretto lo spostamento dei singoli tasti premuti dall’esecutore, in modo da portarli a portata dell’Apparecchio scrivente. Esso era dotato di una levetta, che permetteva di toglierlo o metterlo in comunicazione con la tastiera, a seconda delle esigenze.

Figura 2: Apparecchio scrivente senza custodia,

tratto da documento d’epoca

L’Apparecchio scrivente (Figura 2), appoggiato sul pianoforte, raccoglieva lo spostamento dei tasti ricevuto dal Telaio delle trasmissioni e lo registrava graficamente sul rigo del rullo di carta che gli scorreva davanti a velocità costante.

Poichè la passione di Don Angelo per le macchine musicali non poteva trovare sbocchi in un piccolo paese, si trasferì a Milano, dove egli fondò una fabbrica, attiva almeno dal 1923, denominata S.A.B.B.A.E.M., Società Anonima Brevetti Barbieri per Applicazioni Elettro Musicali, che nei primi anni di esistenza produceva organi a canne per chiese, cinema e teatri.

Angelo Barbieri nel 1930 tentò addirittura di entrare nel competitivo mercato inglese degli organi a canne da cinema e teatro, creando una società ad hoc, la ‘Barbieri Organs (Great Britain) Limited’.

Egli depositò varie decine di brevetti delle sue invenzioni in almeno 8 Paesi del mondo: Italia, Germania, Austria, Spagna, Francia, Belgio, Inghilterra, USA.

Grazie alle invenzioni di Don Angelo Barbieri, la S.A.B.B.A.E.M. nel 1931 iniziò a produrre l’Auto-organo, o organo automatico.

L’Auto-organo era uno strumento che, collegato ad un qualunque tipo di organo, permetteva di potere eseguire automaticamente, anche in assenza di organista, qualsiasi musica precedentemente incisa su rulli di carta perforata.

Questo apparecchio era munito di dispositivi che potevano modificare il tempo, l’espressione e la tonalità della registrazione originale. Successivi perfezionamenti delle prime versioni dell’Auto-organo Barbieri, hanno portato alla sua evoluzione tecnica degli anni ‘40, il modello ‘Cantantibus Organis’, che venne installato in parecchie chiese italiane (Figura 3).

Figura 3. Auto-organo Barbieri modello ‘Cantantibus Organis’, dotato di doppio lettore di rulli di carta perforata. Museo Musicalia, Villa Silvia di Cesena.

I rulli di carta perforata potevano essere scelti tra un vastissimo repertorio di rulli già preparati con musiche di qualsiasi genere (musica sacra, musiche speciali o di tradizione locale, etc). Se il cliente voleva una composizione non presente nel catalogo, poteva anche incidere egli stesso le sue musiche tramite la macchina Autoperforatore Barbieri (Figura 4), che registrava la performance eseguita su una particolare consolle di organo in maniera diretta e definitiva, forando rulli di cartone master, che potevano subito essere riascoltati tramite Auto-organo Barbieri.

Queste musiche incise sui rulli master potevano essere copiate direttamente ed in tempi brevissimi, tramite le macchine per la riproduzione delle musiche (l’AMMI ne possiede tre esemplari), su rulli di carta perforata destinati alla vendita, che venivano acquistati e suonati in tutte le chiese dotate di Auto-organo.

Don Angelo Barbieri depositò varie decine di brevetti dei suoi apparecchi in 8 Paesi (Italia, Germania, Austria, Spagna, Francia, Belgio, Inghilterra, USA), costruì ed installò oltre 1600 organi ed almeno 90 auto-organi, registrò migliaia di titoli di musiche dedicate alla vendita.

Figura 4. Auto-organo Barbieri raccordato con l’Autoperforatore per la perforazione automatica ed in tempo reale delle musiche eseguite alla consolle, immagine tratta da documento d’epoca.

Nel 1943, a causa dei bombardamenti della guerra, la S.A.B.B.A.E.M. si trasferì da Milano a Cantù, nei sotterranei della chiesa di San Michele, poiché nei paesi più piccoli, essendo meno colpiti dalle incursioni aeree nemiche, si riducevano le possibilità di subire danneggiamenti.

Nel 1947, a seguito dell’installazione di un Lettore Barbieri modello ‘Cantantibus Organis’ presso l’organo della chiesa parrocchiale di Sant’Anna nella Città del Vaticano (Figura 5), Papa Pio XII convocò Don Angelo Barbieri in udienza privata premiandolo con la nomina a suo ‘Cameriere Segreto sopranumerario’.

Don Angelo Barbieri morì a Cantù il 7 aprile 1950. La proprietà della fabbrica S.A.B.B.A.E.M. passò per circa un anno ad un suo nipote, per poi essere acquisita da due preti di Cantalupo, frazione del comune di Cerro Maggiore (Milano). I nuovi proprietari trasferirono a Cantalupo la produzione della fabbrica, e denominarono la nuova ditta F.I.R.S.O. (Fabbrica Italiana Rulli Sonori Organo), che proseguì le realizzazioni di organi automatici e musiche su rulli di carta almeno fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso.

Figura 5. Il Lettore Barbieri modello ‘Cantantibus Organis’ installato presso la chiesa parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano.