Vincitore del Premio Hystrio Scritture di Scena - Segnalazione RomaEuropa 2022
Vincitore della Call Vettori - Residenze Artistiche 2023
Realizzato con il sostegno del programma Movin'Up Spettacolo - Performing Arts 2023/2024 e 2024/2025
Vincitore della Call for Individual Mobility 2024 del programma Culture Moves Europe della Commissione Europea
Premessa
Nei primi anni del Novecento Edward Sapir e il suo allievo Benjamin Lee Whorf, partendo dagli studi dell’antropologo tedesco Franz Boas, arrivarono a teorizzare quel postulato che successivamente, in linguistica, venne definito “ipotesi della relatività linguistica”.
Secondo tale ipotesi, le lingue, in quanto sistemi organici e formalmente completi, incidono sulla formulazione del pensiero e del comportamento andando così a interagire sulla percezione stessa del mondo da parte del gruppo dei parlanti. La nozione stessa del tempo e dello spazio prenderebbe forme diverse tra individui linguisticamente distanti. Whorf sosteneva infatti l’idea, ad esempio, che un parlante di lingua hopi (un idioma uto-azteco settentrionale) avrebbe trovato la fisica relativistica fondamentalmente molto più semplice da capire rispetto a un parlante europeo.
Tale ipotesi, negli anni, è stata oggetto di ovvie revisioni atte, soprattutto, a confutarne l’assolutezza. L’ipotesi di Sapir-Whorf non è infatti un modello applicabile generalmente, ma in ottica interdisciplinare a seconda dei vari casi di studio. Dall’altro lato, però, appare chiaro come la lingua e le sue testualità, presi in esame quali vere e proprie strutture percettive e non come meri canali comunicativi, possano diventare, per mezzo dell’esercizio poetico, il campo dove tentare una trasformazione del pensiero e, di riflesso, del mondo stesso.
Sinossi
Quando inizia davvero una guerra?
È come se Paola ne veda le tracce dappertutto, sparpagliate dentro i suoi giorni, nelle parole, nascoste negli incontri. Le sembra possa scoppiare da un momento all’altro, con un niente.
Decide allora di partire, di provare a guardarla in faccia, sulle facce di chi l’ha vista davvero, per provare a dare una risposta a quella domanda. Una risposta che sia una speranza, forse anche qualcosa di più.
Il libro delle parole nuove si sposta tra e oltre i confini; dall’Italia alla Bosnia, da qui ad Aleppo in un andirivieni fino in Croazia sulle tracce di chi fugge dall’inenarrabile. Non c’è, infatti, una risposta a quella domanda, né alle molte altre possono saltare in mente lungo questo viaggio dentro la natura umana; forse perché nessuna lingua del mondo può raccontare qualcosa che ancora non esiste.
Sviluppo
Dopo essere stato presentato in forma di lettura scenica a RomaEuropa Festival 2022, il progetto ha iniziato il suo iter produttivo durante la residenza artistica Vettori, tenutasi al Teatro La Contrada di Trieste tra il 21 agosto e il 4 settembre 2023.
Il lavoro si è sviluppato su due linee progettuali: la traduzione delle porzioni interessate del testo originale in bosniaco, croato, arabo e inglese e la messa a punto di una prima bozza del progetto di messa in scena.
In seguito, il progetto è risultato tra uno dei vincitori del programma Movin'Up 2023/2024 e grazie a questo sostegno è stato possibile realizzare una seconda residenza di creazione, dal 13 al 20 giugno 2024 presso SARTR (Sarajevo War Theatre) che è entrato quale partner produttivo del progetto. A questa è seguita un'altra residenza finanziata dalla Commissione Europea tramite il bando Culture Moves Europe che ha visto il coinvolgimento di Wael Kadour, autore e regista siriano, e di Liza Kardami, dramaturg del movimento. Da questo ulteriore momento di ricerca sono emersi i contorni della prima idea di messa in scena che ruota intorno alla possibilità di trasformare il sovratitolo in un elemento di indagine narrativa, allargando quindi alla partecipazione del pubblico il realizzarsi drammaturgico della performance finale. Quest'idea ha trovato ulteriore sviluppo nel corso dell'ultima residenza realizzare a Zagabria, ospiti di Yelo Production, organizzazione specializzata nell'applicazione delle nuove tecnologie alle arti visive e alle performing arts. Anche questa residenza è stata realizzata con il supporto del programma Movin'Up per l'annualità 2024/2025.
una creazione also.known.as.
testo Simone Corso
traduzioni Jovana Malinarić, Massimo D’Amico, Gassid Hoseini
dramaturg Jovana Malinarić, Wael Kadour e Liza Kardami
con Giuditta Pascucci, Wael Kadour, Wissam Aftah, Frano Masković e Selma Alispahić
con il sostegno di Teatro La Contrada Trieste, Sardegna Teatro, SARTR - Sarajevo War Theatre, Collective Ma’louba.