Le Teste apotropaiche
In Val di Vara sono presenti alcuni esemplari di teste apotropaiche, curiosi tipi di sculture in arenaria risalenti probabilmente al Basso Medioevo. La loro funzione non è del tutto chiarita, ma, secondo l'ipotesi più accreditata dagli esperti, erano legati a residui di rituali pagani e servivano a mantenere lontani, grazie all'espressione minacciosa del volto,gli spiriti maligni. Questi manufatti venivano scolpiti in luoghi importanti della vita contadina: la soglia di casa, le fonti, i luoghi dove veniva cotto il cibo. Ad Agnola è presente l'esemplare più interessante e noto tra le "teste" della Vallata: splendidamente conservata è costituita da un capo bifronte dall'aspetto severo. E' visibile all'esterno della proprietà Franceschini.
Un'altra testa, più piccola, è incassata nel muro lato sud sempre della casa ex-convento.
La testa apotropaica costituisce senza dubbio il principale motivo di interesse di Agnola dal punto di vista turistico-culturale. Da molti anni a questa parte, la sua presenza su tutti i libri e guide sulla Val di Vara, ha assicurato al nostro borgo, soprattutto durante l'estate, una modesta ma costante presenza di visitatori attirati proprio dalla scultura in pietra, e a chiedere informazioni su di essa. A questo proposito ricordiamo che la testa si trova oltre il cancello della tenuta, gentilmente non chiuso a chiave dai proprietari proprio per consentire ai visitatori di vederla.
Le immagini sono tratte dal DVD Val di Vara, bello vero? di Armando Maielli