Stefanina Moro

Originaria del quartiere Quezzi di Genova, durante la guerra di liberazione teneva i collegamenti tra diverse formazioni partigiane. 

A 16 anni fu arrestata e condotta alla Casa del Fascio di Cornigliano e poi alla Casa dello studente di Corso Gastaldi. 

Venne torturata invano perché rivelasse i nomi dei compagni. Fu poi ricoverata all'ospedale di Asti, dove morì il 9 ottobre 1944, a causa delle torture subite.

Il suo nome è ricordato nella lapide "Non caddero invano ma per la libertà. Il comitato di liberazione nazionale Liguria agli eroici caduti del rione di Quezzi". 

A Lei il Comune di Genova ha intitolato a Quezzi la “Via Stefanina Moro - Caduta per la libertà – 1927– 9/10/1944”.

Nell'aprile 2020, in occasione del 75º anniversario della liberazione , la Sottosegretaria alla Salute del governo Conte ll, Sandra Zampa ha ricordato Stefanina Moro assieme ad altre donne della Resistenza come Nilde lotti e Irma Bandiera.

Quella di Stefanina Moro è la storia di una ragazzina, uguale a tante altre ragazzine, che, però, ha fatto una scelta. 

Lei non ha potuto raccontarla. 

A noi il dovere di non dimenticarla.


Andrea F.