Stefanina Moro

In occasione del 25 aprile è importante ricordare le oltre 70.000 donne partigiane che si impegnarono volontariamente nella lotta di liberazione portando informazioni, approvvigionamenti, armi e molto altro.

Degne di nota sono le staffette, giovani donne che garantivano i collegamenti fra le brigate e mantenevano i contatti fra i partigiani e le famiglie. 

Tra queste resistenti ci fu una giovane di cui si hanno poche notizie a causa della morte prematura: Stefanina Moro. 

Nacque a Genova il 14 novembre 1927,  originaria del quartiere di Quezzi, dove oggi troviamo una via con il suo nome.

Iniziò presto a fare la staffetta, venne arrestata nel 1944 e condotta alla casa del fascio di Cornigliano.

In seguito fu trasferita alla casa dello studente di Corso Gastaldi per essere interrogata e torturata affinché rivelasse i nomi di che aiutava. Fu ricoverata all'ospedale di Asti dove morì a causa dei maltrattamenti subiti il 9 ottobre a neanche 17 anni. 

Negli anni 70 un gruppo di studenti si recò presso la Casa dello studente e rimosse tutte le piastrelle e la muratura nelle celle in cui torturavano i prigionieri, infatti all'interno si notano  ancora le scritte e le incisioni lasciate dai prigionieri.

Nel sotterranei dei tormenti  i Tedeschi facevano le torture piú feroci.

Ad oggi il sotterraneo è un tunnel umido e gelido che sfocia in una stanza piena di lettere dei condannati a morte. 

Aurora