Progetto ERC Advanced Grant (2015) PAThs - Tracking Papyrus and Parchment Paths: An Archaeological Atlas of Coptic Literature. Literary Texts in their Geographical Context: Production, Copying, Usage, Dissemination and Storage
Principal Investigator: Paola Buzi
Il progetto ha l'obiettivo di produrre un'efficace rappresentazione diacronica della geografia della produzione letteraria in lingua copta, ovvero del corpus di opere, quasi esclusivamente di contenuto religioso, prodotto in Egitto tra il II e l'XI secolo.
PAThs si basa su un approccio originale e multidisciplinare, combinando per la prima volta in questo campo filologia, codicologia, archeologia e Digital Humanities, allo scopo di esplorare i processi di produzione, copia, uso, diffusione e conservazione delle opere copte, in relazione ai contesti geografici d'origine sia dei testi che dei relativi supporti scrittorî.
Analizzando testi e contesti, paratesti (titoli e colofoni) e livelli linguistici (stile, dialetti), i prodotti letterari verranno connessi non solo ai luoghi in cui sono stati copiati ma anche ai singoli ambienti intellettuali responsabili della loro creazione. Nell'ambito di una tradizione manoscritta che offre i più antichi testimoni dell'uso del codice verranno isolati orientamenti culturali e gusti letterari di specifiche aree dell'Egitto ed emergeranno cambiamenti nella manifattura del codice.
Tra i principali prodotti del progetto figura un esaustivo atlante digitale dell'Egitto tardoantico, basato su strumenti interattivi, flessibili e versatili, che permetteranno una dettagliata e mirata ricerca, nonché la correlazione di dati cronologici, regionali e tematici.
Tutto ciò illustrerà il rapporto tra insediamenti (sulla base della documentazione archeologica) e produzione intellettuale (sulla base dei manoscritti), e fornirà una nuova prospettiva della diffusione della letteratura e della tradizione manoscritta copta.
Missione archeologica presso il tempio di Hugair Gubli e Magal, IV cataratta, Sudan
Direttore: Prof.ssa Paola Buzi
Vice-direttore: Dr. Angelo Colonna
A gennaio 2020 un survey presso la regione della IV cataratta (Alta Nubia, Sudan), condotto in collaborazione con il sudanese National Corporation of Antiquities and Museums (NCAM), è stato finalizzato a identificare un sito archeologico in cui aprire un nuovo progetto di ricerca della cattedra di Egittologia. Tale sito è stato identificato nel tempio di Hugair Gubli, situato a circa 40 km a sud di Gebel Barkal, che non è mai stato scavato. Si tratta di una gigantesca struttura conservata a livello delle fondazioni, di cui è ancora ben leggibile il naos e che preserva in situ parte del colonnato della sala ipostila. Materiali trovati in dispersione in superficie attestano che l'ultima fase di vita del tempio risale al regno di Aktisanes (fine IV secolo a.C.), ma ci sono buone ragioni per credere che il suo nucleo originario sia molto più antico.
L'unica pubblicazione che ne parlava, finora, era Bogdan Zurawski, Survey and Excavations between Old Dongola and Ez-Zuma, Varsavie 2003, pp. 358-359.
L'ultima missione sul campo si è svolta a novembre 2022.
Sacri lapides Aegypti: dagli scribi templari ai copisti di scriptoria. La trasformazione degli spazi di culto, di identità e di memoria dall’Egitto faraonico e tolemaico-romano all’Egitto cristiano
Progetto FARE Ricerca in Italia. Framework per l'attrazione e il rafforzamento delle eccellenze per la ricerca in Italia
Principal Investigator: Paola Buzi
Il progetto “Sacri lapides” intende studiare e documentare i processi di trasformazione degli spazi sacri di culto, di identità e di memoria dall’Egitto faraonico e tolemaico-romano a quello cristiano attraverso l’analisi topografico-funzionale e la realizzazione di un catalogo generale, in forma digitale, delle strutture templari trasformate in luoghi cristiani (basiliche, chiese, monasteri, eremi, santuari) preposti alla produzione e alla conservazione libraria (biblioteche e scriptoria), oltre che naturalmente alla funzione cultuale. “Sacri lapides” rappresenta dunque la premessa concettuale e l’approfondimento archeologico del progetto ERC “PAThs”, il cui fine è quello di definire una geografia della produzione manoscritta copta attraverso la realizzazione di un atlante digitale, ricercabile a livello tematico e cronologico.
Sacri lapides Aegypti si configura come un progetto del tutto innovativo, mancando una ricognizione completa e una sistematica riflessione sui fenomeni di trasformazione fisica dello spazio sacro, dal momento che gli specialisti della fase finale della storia egiziana e quelli del tardoantico si sono finora dedicati prevalentemente ai fenomeni ideologico-religiosi, escludendo – salvo eccezioni, comunque legate a realtà regionali – un’attenta analisi dei contesti archeologici e degli spazi fisici. A tal fine il team del progetto si comporrà di egittologi e archeologici classici.
Il catalogo generale (prodotto principale), verrà integrato da una serie di altri strumenti, anch’essi inediti (sottoprodotti): 1) raccolta delle fonti storiche e letterarie, relative all’installazione di centri cristiani all’interno di complessi templari, 2) catalogo degli arredi templari con tracce di riuso in fase cristiana, 3) raccolta ragionata delle iscrizioni devozionali tardo-dinastiche sui cui si sono sovrapposte quelle cristiane, 4) catalogo delle fonti letterarie e documentarie greche e copte che collimino con i dati archeologici. Ciascuno di essi non solo costituirà un valido prodotto di ricerca, ma rappresenterà uno strumento di base per futuri progetti, facendo di “Sacri lapides” una solida base per altre iniziative.
Vi ricordate del road-network sviluppato dal team di PAThs di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa? Finalmente ha un nome: ⲘⲞvⲈⲒⲦ! Un piccolo gioco di parole tra due lingue: in copto, infatti, ⲙⲟⲉⲓⲧ significa “strada, percorso”, ma il logo richiama anche l’espressione in inglese “move it”!
Il nostro obiettivo è quello di continuare a implementare questo strumento sperando di renderlo sempre più efficace per lo studio della mobilità nell'antico Egitto!
Andate a visitare il sito e dateci un feedback!
Il culto degli animali in Egitto (3000 a.C. – 300 d.C.): elementi per un'analisi storico-religiosa
Angelo Colonna
Il progetto si propone di indagare le forme storiche in cui il cosiddetto "culto degli animali" – aspetto particolarissimo della religiosità egiziana – è stato realizzato, elaborando una possibile ricostruzione del suo sviluppo diacronico attraverso la raccolta, sistemazione e analisi della documentazione testuale e archeologica pertinente. Scopo principale della ricerca è quello di mostrare come il fenomeno non rappresenti affatto una degenerazione tarda della religione tradizionale ma si configuri piuttosto come un elemento costante, dinamico e cronologicamente articolato della pratica religiosa.
Attraverso la combinazione della prospettiva storico-religiosa promossa dalla "Scuola romana" con la messa a punto di un modello teorico-critico per l’analisi delle testimonianze, sarà possibile correggere l'immagine "letteraria" del fenomeno che la tradizione classica/biblica ci ha trasmesso e suggerirne una lettura più dettagliata e costruttiva, in cui dimensione pratica e profondità storica siano opportunamente rivalutate sul piano interpretativo.
Il progetto ha beneficiato, per l’anno 2016, del supporto di una Borsa di ricerca "Raffaele Pettazzoni" stanziata dall’Accademia Nazionale dei Lincei.
Studio e pubblicazione dell'Archivio Quibell conservato presso la Biblioteca e Archivi di Egittologia dell'Università di Milano
Patrizia Piacentini, Paola Buzi
Tra i molti tesori archivistici raccolti da Patrizia Piacentini, professore ordinario dell'Università di Milano, vi è quello relativo a James Quibell, che, come è noto, lavorò anche a Saqqara, ove riportò alla luce, insieme a vari monumenti dell'Antico Regno, anche il monastero di apa Geremia (IV-VIII secolo).
Una convenzione tra la Sapienza Università di Roma e l'Università di Milano mira alla pubblicazione completa di tale inedito archivio, testuale e iconografico, che molto aggiungerà alla conoscenza del sito di Saqqara, dall'Antico Regno all'età tardoantica.
Analisi di inchiostri e supporti scrittorî di manoscritti conservati presso il Museo Egizio di Torino
Paola Buzi, Ira Rabin, Tea Ghigo
Grazie all'autorizzazione del Direttore del Museo Egizio di Torino, Cristian Greco, è attivo un progetto di analisi di inchiostri e supportî scrittori relativi a manoscritti tardoantichi. Tali analisi verranno condotte in collaborazione con il Centre for the Study of Manuscripts Cultures dell'Università di Amburgo e in particolare con l'équipe diretta da Ira Rabin.
Ciò permetterà la datazione dei manoscritti, la comprensione della provenienza degli ingredienti utilizzati per gli inchiostri e, in alcuni casi, la lettura di scritture evanescenti.
Tale progetto si inserisce in un quadro di analisi di manoscritti copti ben più ampio che prevede, tra l'altro, anche un dottorato in co-tutela tra l'Università di Amburgo e la Sapienza Università di Roma.