Gli strumenti musicali nei santini sono abbastanza rappresentati, e presenti principalmente negli Angeli Musicanti raffigurati, mentre fanno da coreografia ad immagini di Gesù Bambino Dio, Santi o Gesù.
Verrebbe da pensare che la musica degli angeli sia una musica per lo più vocale, data la vasta presenza di angeli cantori, però nelle opere pittoriche e nelle miniature e manoscritti del Trecento spesso si osservano Angeli Musicanti che suonano vari strumenti, prediligendo quelli a corda: arpa, liuto, lira, viola, violino, mandola e mandolino cembalo e tamburelli, rispetto a quelli a fiato, flauto, tromba e tuba che furono all’inizio scartati nei vari affreschi e dipinti dei pittori dell’epoca. Molti altri strumenti musicali non erano neppure in uso, tra cui i tamburi, ritenuti impuri.
Angeli Musicanti in adorazione di Gesù Bambino
Sull’uso di questi strumenti già se ne parla nel libro dei Salmi dell’Antico Testamento, nel quale la <Sinfonia Finale> loda il “Signore” con una serie di strumenti…
Lodatelo con squilli di tromba,
lodatelo con arpa e cetra
lodatelo con timpa e danze
lodatelo sulle corde e sui flauti
lodatelo con cembali sonori
con cembali squillanti…
Salmo 150, vv. 3-5
Angelo Musicante
Il motivo della preferenza per gli strumenti a corda va rintracciato nella teoria musicale del Rinascimento, secondo la quale i fiati rappresentavano l’elemento dissonante all’interno dell’<armonia celestiale> e quindi produttori di suoni imperfetti e come tali scartati nelle rappresentazioni di angeli musicanti.
S. Cecilia
Altri strumenti musicali si vedono nelle immagini di S. Cecilia, raffigurata mentre suona o la lira o l’organo a canne portatile. A tal riguardo è celebre il dipinto di Raffaello “L’estasi di Santa Cecilia”, in cui la vergine martire è raffigurata con un organo in mano, e ai suoi piedi sparsi per terra, vari strumenti musicali.
Per convenzione comune, però, nella maggior parte delle immagini è rappresentata seduta all’organo, spesso circondata da molti angeli che ne ascoltano rapiti le musiche e l'accompagnano con strumenti musicali e con le loro candide voci.
S. Cecilia suona l'organo
Santa Patrona dei Musicisti, nell’iconografia sacra, è spesso rappresentata con molti e diversi strumenti musicali, anche se quello che abitualmente la identifica è l’organo portativo, a causa, pare, di una dubbia interpretazione di un passo liturgico celebrato nel giorno della sua festa, il 22 novembre.
Il testo recitava «..cantantibus organis Caecilia virgo soli domino decantabat» che tradotto vuol dire «..mentre la musica risuonava, la vergine Cecilia cantava al suo unico Dio». Questo passo, successivamente venne tradotto ed inteso nel modo seguente: «..suonando l'organo, Cecilia cantava al suo unico Dio».
S. Cecilia suona l'arpa
Conclusioni
Allo stato attuale nelle parrocchie, la tradizione storica della musica liturgica è scarsamente seguita ed eseguita, eppure, sul piano storico-culturale oltre che religioso, è un patrimonio troppo grande per essere dimenticato. Ci sarebbe da approfondire lo studio della storia della Musica Sacra, la Tecnica della Vocalità e lo studio del Canto Gregoriano, la Tradizione delle Laude e poi tutta la Tradizione Polifonica.