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Anema veneta, Anima veneta, poesie di Gian Berra 2013.pdf
Veneto. Rabbia e amore. Sfoghi segreti di una anima veneta in poesie disperate in dialetto veneto con traduzione in italiano. Gian Berra 2019.pdf
Nonna Maria Stramare in Berra da Segusino, Gian Berra 2015 con note Renzo Berra.pdf
Pederobba, osteria da Rafael, Gian Berra 2019.pdf
Mostra Gian Berra 70 esimo compleanno.mp4

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INFORMALE BAROCCO, Gian Berra. Omaggio a ROTHKO. 232, COLLEZIONE Giancarlo N.

INFORMALE BAROCCO, Gian Berra. Omaggio a ROTHKO. 232, COLLEZIONE 


Gian Berra informale barocco mostra a Conegliano , ottobre 2008  - "gianberra" collezione Nadai

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Gian Berra informale barocco mostra a Conegliano , ottobre 2008  - "gianberra" collezione Nadai

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Gian Berra," informale barocco" prima collezione speciale. anno 2006. dal primo n 1 al numero 50. Collezione Giancarlo N.

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Gian Berra. Informale barocco 2. seconda parte collezione. Anno 2007 dal 51 al 92. Collezione autore, Giancarlo N.,  Infero Gazzola.

Gian Berra. Old pictures 1990

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Gian Berra, some pictures of 2010

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Gian Berra. Pictures of 2009, show of Segusino

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Gian Berra  opere del periodo 1991- 1995

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 la prima vecchia collezione  a Covolo di Piave 1977

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La collezione odalische 1998 - 2000 

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1969 - Gian Berra è invitato a mostre collettive  in Veneto. Espone  disegni  a china e tempere di figurativo spontaneo. Viene invitato ad una galleria  di Roma per una collettiva di giovani  artisti. E' l'unico a venire dal Veneto fino alla capitale.  Rimane incantato dalle opere di un artista che ancora non conosce: Giuseppe Capogrossi . Il pittore nota l'interesse di Gian Berra per le sue opere e nasce una amicizia spontanea col vecchio artista.  Capogrossi è incuriosito della spontaneità dei disegni di Gian  Berra.  Così di getti disegna alcuni suoi glifi su un tovagliolo, lo firma sorridendo e lo regala a Gian Berra:  " guarda che semplice è fare arte: basta che segui la tua immaginazione.  Continua così ...Gian Berra " è l'augurio di Giuseppe Capogrossi a Gian Berra.  


Trento, settembre 1981, Gian berra accoglie il pittore Bruno Donadel  con una sua personale di dipinti organizzata dal gallerista Vincenzo Martinazzo ( di Montebelluna) nel suo studio a Trento in piazza Santa Maria maggiore. Vincenzo Martinazzo è il primo a destra con la giacca chiara.  La signora seconda da sinistra è Lavieri Rosa ( moglie di Gian Berra che aspetta il primo figlio  Paolo Berra che nascerà tra un mese) . Alla sinistra di Rosa in giacca scura il critico d'arte Giammaria Fontebasso di montebelluna. La foto è stata scattata da gian Berra il giorno dell'inaugurazione.

1983.  Collettiva a cui partecipa Gian Berra con due opere di "informale barocco" alla galleria San Vidal a Venezia.  I due dipinti incuriosiscono un signore anziano con una gran barba bianca, si tratta del famoso  Emilio Vedova  che si interessa di conoscere Gian Berra.  Invita Gian Berra ad un happening painting tra giovani artisti in sua presenza presso l'accademia di belle arti di  Venezia. Sarà per Gian Berra una esperienza speciale ed unica. Emilio Vedova apprezza la spontaneità dell' "informale barocco" di Gian Berra. Lo definisce come "vitale e ingenuo" ed è stupito dalla sincerità espressiva di Gian Berra.  


1996. 1999    -   Gian Berra fonda  al suo paese di Covolo-Pederobba  una associazione culturale  " La Criola"  per diffondere le attività d'arte, di poesia e psicologia umanistica. Corsi all'aperto di pittura, incontri di poesia new age, Incontri di conoscenza  e autorealizzazione e psicologia con la natura. Incontri estivi con l' Istituto di psicosintesi di Padova e con l'iastituto mediterraneo di Vicenza. Però tutta questa attività crea invidia e sospetti e pressioni che  per reazione ogni attività viene bolccata d'autorità e ogni permesso prima ottenuto, viene d'ufficio ritirato. L'associazione deve morire e smantellare ciò che prima era stato permesso. Nel 1999 tutta l'attività della associazione "La Criola" viene obbligata a chiudere d'autorità. 

Nella foto una giornata d'incontro in uno stage di pittura nella natura del"Campo della Criola" in via Guizzetta a Covolo di Piave. L'anno dopo ci costrinsero  d'autorità a chiudere tutto, purtroppo. 

ANCHE:  Una avventura di fine secolo a Covolo di Pederobba. Cultura , etusiasmo non fanno parte del quotidiano. Ma chi li può fermare ? 


1998 - Una estate  assieme alla associazione La Criola con tutti i partecipanti a una sessione di pittura nella natura del "Campo della Criola" in via Guizzetta a Covolo di Piave. L'anno dopo fummo obbligati a chiudere tutto d'autorità.

Tutte le opere di Giamn Berra in Academia:

https://independent.academia.edu/GianBerra

 

Tutte le opere di Gian Berra in Scrbid:

https://www.scribd.com/user/28087467/gian-berra 


In occasione della mostra personale di Gian Berra a Montebelluna in occasione dei suoi 70 anni:
https://www.facebook.com/notes/gian-berra/in-occasione-dei-70-anni-personale-antologica-di-gian-berra-con-maria-chenet-mag/1286256601495232/
Inaugurazione mostra sabato 6 maggio 2017, ore 18 a Montebelluna, presso il palazzo del vecchio tribunale. La mostra durerà sino al 28 maggio 2017.Aperto sabato e domenica 10-13 e 15-20. Venerdì solo pomeriggio.Mostra di pittura di Gian Berra con Maria Chenet, in occasione dei 70 anni del pittore.In mostra è possibile vedere anche una mostra di Villa Benzi di Caerano di San Marco nel 2001.GIAN BERRAFARE: SAPERE FARE: le poche risorse L'ambiente di un paesaggio incantato, le costruzioni dell'uomo "FABER" è un progetto di architettura semplice, ma non povera una disposizione. Questi sono gli elementi base dei paesaggi pedemontani di Gian Berra. Una pittura del togliere, più che dell'aggiungere ciò che finirebbe per essere superfluo.Questo artista ama la cultura della pietra, del legno e dell'intaglio, è un insieme di una scultura che ha per oggetto una traversata di un'abitazione, di una malga o di una stalla.Egli ama ciò che trova. La sua mente creativa vede in un legno, per gli altri solo da ardere, i segni del tempo; è un alfabeto misterioso di elfi, di satiri, di fauni e di ninfe dei boschi. In un tronco scorge figure fantastiche, misteriose e intriganti, altre volte altrettanti statuari totem che assurgono al ruolo di divinità con la loro inquietante sacralità rupestre.Dal bosco e dai nodi spuntano occhi di uccello e la terra del bosco sono tratti da animali mitologici: vi si scorgono i becchi, artigli o orecchie attente.È un segno per un artista che conserva memoria ancestrale, fattezze antropomorfe, magia e poesia.Un'altra peculiarità di questo maestro è la sua prima lingua: il DIALETTO DEI PADRI E DEI MADRI per raccontare le sue storie. In esse vive il presente e rivive il passato con un pizzico di nostalgia.Si guarda intorno e VEDE. Vede con occhi sognanti e ingenui; e altre volte con spirito disincantato le vicende umane dei suoi consimili. ASCOLTA con orecchie di elfo. Parla con voce di vento. Voce a volte carezzevole, altre stringente e sferzante. Acuto e ironico, come un paesaggio di montagna, passa al tema delle periferie, l'imperativo diventa il sovrabbondante, l'abbandonato, l'inutilizzato, l'accantonato.E una miriade di personaggi popola i suoi quadri, le strade, i marciapiedi. Sui tetti dei palazzi si apre una selva di antenne e di parabole. Nei giardini interni si accumula di tutto, in attesa di un nuovo improbabile, riutilizzo.Altre volte la pittura da realistica a figurativa si fa idealizzata e voce interiore.Le sue ballerine dolcissime ed esili, non più materiche si abbandonano dolcemente lascive allo sguardo del pittore. Tutte le sue figure femminili, delicate e spesso sono soggette a misteriosa malinconia, restando sospese, dolci ed enigmatiche. Mentre gli avventori dell'osteria continuano imperterriti la loro partita a carte ei saltimbanchi si intrattengono il pubblico.Altro tema sono i paesaggi lagunari e le "sue" Venezie. Sempre decadenti, ricche di bagliori dorati, come se la luce delle tessere, dai mosaici bizantini, fosse, all'improvviso uscita e sprigionato tutti i suoi bagliori inondando d'oro l'acqua, i palazzi e le guglie. E 'la lotta per una città unica al mondo che si affrontano sotto il peso di un turismo "indifferenziato".E ancora ci sono tanti angoli della gioiosa marca trevigiana e gli scorci di Asolo illuminati dalla calda luce del meriggio. Luce a volte crepuscolare che pulsa e fasti antichi, di storie della grande viaggiatrice del '900, di divino artista o di una regina del tempo che fu.Quadri che sono storie e storie che diventano quadri.Asolo, 01 marzo 2017 Valeria GaneoLa nascita dei totem di Gian Berra:https://www.academia.edu/26434984/Le_conferenze_sulla_paura._Gian_BerraI totem su facebook:Email: gianberra@hotmail.comAbitazione a Montebelluna, frazione Contea, via delle piscine 37

MOSTRE E BIOGRAFIA RAGIONATA DI GIAN BERRA ......  In occasione del 70 ° compleanno.

Montebelluna; maggio 2017.

1969 - Gian Berra è invitato a mostre collettive  in Veneto. Espone  disegni  a china e tempere di figurativo spontaneo. Viene invitato ad una galleria  di Roma per una collettiva di giovani  artisti. E' l'unico a venire dal Veneto fino alla capitale.  Rimane incantato dalle opere di un artista che ancora non conosce: Giuseppe Capogrossi . Il pittore nota l'interesse di Gian Berra per le sue opere e nasce una amicizia spontanea col vecchio artista.  Capogrossi è incuriosito della spontaneità dei disegni di Gian  Berra.  Così di getti disegna alcuni suoi glifi su un tovagliolo, lo firma sorridendo e lo regala a Gian Berra:  " guarda che semplice è fare arte: basta che segui la tua immaginazione.  Continua così ...Gian Berra " è l'augurio di Giuseppe Capogrossi a Gian Berra.  

1973, 1974

Vive a Valdobbiadene TV, apre in via delle Vittorie il suo primo studio. Per una intera estate fa da assistente al famoso dal famoso fotografo di Feltre Mario Dal Prà. Inizia  una attività di fotografo accanto alla produzione d'arte dei primi dipinti personali-

1975, 1976

Espone in varie mostre locali a Valdobbiadene, Montebelluna in località Contea, e frequenta diversi amici pittori della zona tra cui Guido Serena, Zaniol di Crocetta e il pittore "Felix" della zona.

Conosce il famoso pittore Fael Bruno di Treviso che lo invita nel suo studio per dargli consigli.

1977, 1979

Va a vivere a Covolo di Piave in via Segusini 21 dove apre il suo studio. Per lavoro si reca in Iraq dove conoscere una realtà diversa e drammatica

Nel 1978 prima mostra nella galleria d'arte "da Brotto" a Cornuda, mostra che ripeterà nell'anno seguente con notevole successo. Nello stesso anno personale alla galleria "da Val" in piazza del mercato a Treviso. Mostra che verrà ripetuta con successo ogni anno fino al 1981.

In permanenza ala galleria Martinazzo di Montebelluna.

Nel 1979 prima personale alla sala "Ca 'de Ricchi" a Treviso, che verrà ripetuta anche nel 1980.

 Nel 1981 sposta il suo studio a Trento, in piazza santa Maria maggiore. Non solo come luogo privato di lavoro, ma anche come cenacolo di artisti amici. Nel settembre 1981 l'amico pittore Bruno Donadel di Pieve di Soligo in una mostra personale della Galleria Martinazzo Vincenzo di Montebelluna. Nell'agosto di quel anno c'è una sua personale alle sorgenti di Pejo in val di Sole, ripetuta anche nel 1985.

Sin da subito Gian Berra evita i circuiti tradizionali del mercato dell'arte e delle gallerie. Preferisce gestire in modo diretto e personale la zona di zona in cui vive. Si tratta dell'aiuto degli amici e dei soldi d'arte con la vicinanza della moglie Rosa Lavieri.

1982

Torna allo studio di Covolo di Piave. Inizia una sequenza di mostre, quasi tutte le autogestite:

Per due anni gestisce uno studio e mostra personale ad Asiago. Personale alla galleria Bramante a Vicenza. Personale alla galleria Vidal a Venezia.

Personale alla "galleria dei cappuccini" a Mestre, ripetuta per due anni.

1983.  Collettiva a cui partecipa Gian Berra con due opere di "informale barocco" alla galleria San Vidal a Venezia.  I due dipinti incuriosiscono un signore anziano con una gran barba bianca, si tratta del famoso  Emilio Vedova  che si interessa di conoscere Gian Berra.  Invita Gian Berra ad un happening painting tra giovani artisti in sua presenza presso l'accademia di belle arti di  Venezia. Sarà per Gian Berra una esperienza speciale ed unica. Emilio Vedova apprezza la spontaneità dell' "informale barocco" di Gian Berra. Lo definisce come "vitale e ingenuo" ed è stupito dalla sincerità espressiva di Gian Berra.  

1985:

Personale per un anno  alla galleria internazionale di Torino. Personale alla galleria Ruberto a Milano.

Da qui in permanente alla galleria Mozat di Rovereto fino almeno al 1998.

Personale alla casa del Canova, assieme al pittore Danilo Soligo di Montebelluna.

Espone nei mesi estivi presso le gallerie di Jesolo e Lignano Sabbiadoro.

Torna ad esporre un Villach in Austria a Braunschweig in Germania.

Nel suo paese natale di Segusino un concorso di pittura tra pittori amici che verrà ripetuto anche l'anno dopo. Personale a Segusino presso la sala municipale.

1986, 1989

Espone per due stagioni estive ai castelli romani, in particolare a Lanuvio e a Genzano, con l'amico Donadini Mariano.

Nel 1988 prima esposizione a Parigi a Metz in Francia.

Dal 1989 al 1994 segue l'estate delle mostre sue personali estemporanee autogestite, a Treviso, Feltre, Conegliano, Cornuda, Montebelluna, Caerano San Marco. Circa 35 mostre che seguono personalmente.

1993, 1994

Esposizioni in Germania, a Braunschweig, Colonia e Wurzburg. Gestite da galleristi tedeschi. 

In permanenza sempre presso la galleria Mozart di Rovereto.

Nel dicembre 1993 inizia il suo corso "pratico di pittura" nello studio di Covolo di Piave. Avrà un notevole successo e durerà fino al 2005 con la partecipazione complessiva di circa 870 allievi. Corso che avrà notevole successo e anche come esempio che indicherà la strada per altri corsi che copieranno tale iniziativa.

1996. 1999

Gian Berra fonda  a suo paese di Covolo-Pederobba  una associazione culturale  " La Criola"  per diffondere le attività d'arte, di poesia e psicologia umanistica. Corsi all'aperto di pittura, incontri di poesia new age, Incontri di conoscenza  e autorealizzazione e psicologia con la natura. Incontri estivi con l' Istituto di psicosintesi di Padova e con l'iastituto mediterraneo di Vicenza. Però tutta questa attività crea invidia e sospetti e pressioni che per reazione ogni attività viene bolccata d'autorità e ogni permesso prima ottenuto, viene d'ufficio ritirato. L'associazione deve morire e smantellare ciò che prima era stato permesso. Nel 1999 tutta l'attività della associazione "La Criola" viene obbligata a chiudere d'autorità. 

2000, 2008

nel 2001, Personale a Villa Benzi di Caerano San Marco nel settembre di quell'anno. Espone per la prima volta in esclusiva i "grandi 5 totem" ispirati alle tradizioni native del popolo veneto.

Inizia alcune collaborazioni con una galleria d'arte di Tampa in Florida e San Diego (USA). Espone anche a Karlsrhue in Germania.

Nel 2005 la grande mostra collettiva al centro d'arte di Conegliano.

Inizia una lavorazione in studio con poche altre personali organizzate in modo autonomo. Nel 2008 torna con una persona al paese natale di Segusino e un'altra a Conegliano.

Nel 2006 pubblica il suo primo libro romanzo "Wasere, cuore di drago", dedicato ai contenuti segreti e inespressi del popolo veneto che Gian Berra presenta "schiavo di Venezia per 1000 anni". Il romanzo si svolge nel 1906 in un Veneto come l'assopito, ostaggio degli interessi d'Italia e del regno asburgico di Vienna.

Inizia a scrivere poesie, giochi ai dialoghi e alla sua nonna Maria Stramare a Berra, di Segusino.

 Usa il dialetto veneto come fattore di orgoglio per esprimere i contenuti più segreti dell'anima veneta.

Pubblica dal 2011 al 2015 i primi ebook in internet dedicati alle poesie e racconti in dialetto veneto con traduzione in italiano. Ebook "Veneto, rabbia e amore".

Tutti i libri di Gian Berra si possono leggere gratis su internet. Si può trovare sulla piattaforma Scribd o Academia digitando Gian Berra su Google.

Nel 2016 si trasferisce a Montebelluna nella frazione di Contea, che già aveva ospitato una sua personale nel 1976. 

Abita in via delle piscine 37, Contea di Montebelluna, 31044 Treviso - email  gianberra@hotmail.com

Nel mese di maggio del 2017 mostra di pittura personale a Montebelluna presso la sala ex tribunale, con la presentazione del libro di poesie " Veneto, amore e odio".


Nessun libro accademico o di storia del vero volto del popolo veneto. Nessuno di loro, dei nostri vecchi che hanno dedicato in silenzio e senza ricompensa la loro intera vita a regalarci un futuro più umano. Purtroppo anche oggi gli avvoltoi che semper hanno straziato le anime venete sono all'azione. Per questa ragione è utile ricordare chi ha dato tutto per noi.

Nonna Maria Stramare a Berra di Segusino.

Gian Berra

https://www.scribd.com/document/330756965/Maria-Stramare-in-Berra-Da-Segusino-Gian-Berra-2016 

Anema veneta, anima veneta, poesie di Gian Berra. £& poesie in dialetto veneto con traduzione in italiano di Gian Berra 2014

Il nuovo libro di Gian Berra

36 poesie in dialetto veneto, relativo 

periodo 1999 - 2013,

tradotte anche in italiano.

Il libro puoi trovarlo su google book

https://www.academia.edu/11581229/Anema_veneta_Anima_veneta_poesie_di_Gian_Berra_2013_-_Poesie_in_dialetto_veneto_tradotte_anche_in_italiano 

    

C0NTATTI per GIAN BERRA IN internet...

 gianberra@hotmail.com

Le opere di Gian berra su Academia:

https://independent.academia.edu/GianBerra

https://www.scribd.com/user/28087467/gian-berra

Tutte le opere su Scribd di Gian Berra

http://sites.google.com/site/gianberrasite/

il sito su google

http://www.babelearte.it/tipoartista.asp?arid=628&lid=

Babelearte

http://picasaweb.google.com/gian.berra/Segusino

Album di foto dedicato a Segusino

http://www.lulu.com/product/libro-a-copertina-morbida/caos-barocco/2503788

 Il libro di poesie e racconti di gian berra, gratis su lulu.com

http://sites.google.com/site/veniceworldart/

Quando il letamaio di Venezia fermenta profumi barocchi