KASHGAR

KASHGAR

Storico luogo d'incontro dell'Asia Centrale per i mercanti della Via della Seta

Se guardate l'immagine di Google Maps che apre questa pagina (premere il tab SAT per una vista più chiara) noterete una zona centrale piana e arida di forma piuttosto ovale con un'appendice alla sua destra. E' il deserto di Taklamakan (o Taklimakan). Nel 138 A.C. l'imperatore Han Wudi mandò come ambasciatore Zhang Qian a ovest, verso l'antica Battriana (nell'attuale Afghanistan settentrionale), insieme con cento uomini, per tentare un'alleanza con gli Yuezhi contro il popolo nomade dei Xiongnu che costituiva una seria minaccia per l'Impero. La missione fallì nel suo intento, ma si rivelò molto utile per le informazioni che Zhang Qian portò all'imperatore circa tredici anni dopo al ritorno dal suo viaggio. Egli infatti per raggiungere la Battriana aveva seguito due percorsi alternativi. All'andata un percorso che aggirava il deserto da nord e al ritorno un altro che lo aggirava da sud.

Questi due itinerari, ricongiungendosi ad est del deserto nei pressi della citta di Dunhuang, che con la sua fortezza costituiva l'estremo baluardo occidentale della Grande Muraglia, diventarono due ramificazioni di quell'importante rotta commerciale che unì la Cina all'Europa chiamata "Via della Seta". I due rami si univano ad oriente a Dunhuang e a occidente a Kashgar. Nel 220 D.C. l'impero degli Han Orientali ebbe fine e cominciò il periodo dei Tre Regni. Si dovrà aspettare l'anno 265 D.C per assistere a un nuovo consolidamento dell'impero. Durante i Tre Regni un significativo flusso di monaci buddisti si unì ai mercanti che seguivano il ramo settentrionale della Via della Seta da Kashgar a Dunhuang: fu l'inizio dell'avvento del Buddismo in Cina.

"Un Oasi il cui suolo sabbioso e pietroso è coltivato e produttivo e dà fiori e frutta in abbondanza". Così Xuanzang, il monaco cinese che nel 645 D.C. torna dal suo viaggio in India portando all'Imperatore Taizong importanti scritture buddiste, descrive Kashgar nelle sue "Memorie sulle regioni occidentali". Egli ci dà anche una sua personale descrizione dei mercanti da lui incontrati nella città: "benché siano buddhisti e tessano bei tappeti e stoffe, sono impetuosi e feroci, subdoli e ingannatori, educati ma poco amanti della cultura e brutti". La Kashgar buddista che vide Xuanzang era naturalmente molto diversa dalla Kashgar islamica di oggi. Eppure essa era già molto nota ai mercanti dell'Asia Centrale.

Nel 1271 D.C. con l'Imperatore Kubilai Kan, ha inizio la dinastia mongola degli Yuan che garantirà alla Cina per circa cento anni un periodo di relativa tranquillità passato alla storia con il nome di Pax Mongola. E' il momento della diffusione dell'Islam in Cina. Kashgar diventa musulmana. All'inizio di questo periodo è databile la presenza di Marco Polo a Kashgar. Della città egli esprime un giudizio poco lusinghiero:"genti avare e misere che mangiano male e bevono peggio". E' questa una riprova di quanto sia stato difficile nei secoli passati per gli Europei, i veneziani in particolare, comprendere una civiltà tanto diversa da quella occidentale europea. Al contrario, la conversione all'Islam fu l'inizio a Kashgar delle tombe monumentali (guardate per esempio le foto proposte nell'indice che segue questa introduzione), dello sviluppo di preziose attività artigianali come la lavorazione dei tappeti di seta, lavorazione e commercializzazione di graziosi monili realizzati in oro e pietre preziose, la diffusione di opere letterarie in carta scritte nella elegante e raffinata scrittura araba... fu come se alla Cina fosse ritornato enormemente accresciuto tutto ciò che alla Cina era stato preso con la forza alcuni secoli prima, nel 751D.C., quando l'esercito Arabo-Turco comandato dal generale Ziyād ibn Ṣāliḥ al-Khuzā'ī aveva sconfitto l'armata Cinese nella battaglia del Talas (o Ṭarāz) avvenuta nei pressi del fiume omonimo. A seguito di quella sconfitta molti Cinesi furono fatti prigionieri. Essi svelarono agli arabi i segreti della lavorazione tessile della seta e quelli per la produzione della carta con il lino e la canapa. Con l'utilizzo della carta cinese al posto della carta pergamena e del papiro egiziano la scrittura diventò più economica e più popolare per gli Arabi e , attraverso il commercio, essa si diffuse rapidamente anche in Europa. La fusione tra influssi arabi e il già esistente artigianato di antiche origini indoeuropee diffuso nelle oasi del bacino del Tarim (altro nome per indicare il deserto del Taklamakan) diede origine al nascere di motivi ornamentali dai colori vivaci e disegno geometrico o figurativo nel senso dell'arte indiana ( greco-romana gupta o greco-romana buddista). Tali motivi ornamentali li ritroviamo nei costumi tradizionali delle varie etnie presenti nelle Xinjiang o nelle statuette e soprammobili del Gran Bazar di Kashgar. Tutto ciò...Marco Polo, che pure rappresenta un simbolo universalmente riconosciuto nella storia del "contatto" culturale tra Cina e Italia... a Kashgar non vide...