CANALI DI COMUNICAZIONE

INTERNAZIONALI

Il Turismo oltre a favorire la fruizione di attrattive paesaggistiche, artistiche e culturali nel mondo raccoglie in sé competenze sia industriali che imprenditoriali. Queste considerazioni ci hanno portato ad una nuova presa di coscienza riguardo alla missione di Isola che non c'è nel mondo. Abbiamo compreso che è un grave errore separare concettualmente il settore del Turismo da quello dell'Industria, del Commercio e della Finanza. Il Turismo ha anzi un grande ed unico valore rispetto agli altri settori: permette di aprire nuovi canali di comunicazione tra tutti i popoli e le nazioni del mondo attraverso l'amicizia e la collaborazione.

Attraverso questi canali singoli individui, gruppi, delegazioni ufficiali possono viaggiare per andare a visitare tutti i luoghi che desiderano, stabilire contatti umani diretti, intensificare e accrescere rapporti di affari e amicizia, conoscere gli usi e costumi, le problematiche sociali delle location dove si vorrebbero fare nascere nuove attività finanziarie, commerciali, industriali. Si potranno tenere in conto così, già dalle prime ipotesi di sviluppo progettuale, le esigenze necessarie alla Sostenibilità, mantenendo tali iniziative costantemente aperte nel tempo, flessibili al mutare delle esigenze politiche, sociali, economiche ed ambientali e sempre pronte a garantire la fluidità del dialogo. Sulla creazione e il mantenimento di questi Liberi Canali Internazionali Isola che non c'è ha oggi puntato la propria missione nel mondo. Industriali, commercianti, imprenditori non devono necessariamente affannarsi a cercare potenziali clienti per i loro affari ma semplicemente... amici d'oltralpe o d'oltre oceano tra i quali poi individuare quelli che sono a loro complementari. Un'amicizia da costruire attraverso canali stabili di comunicazione visitando i luoghi dove potenziali partners vivono, girando un po' intorno godendo delle bellezze naturalistiche e artistiche che gli addetti a tali canali presentano loro e infine stringendo la mano a nuovi amici con i quali si potrà parlare di affari in un'atmosfera di complice collaborazione. Non più "clienti" ma amici con i quali costruire delle partnership; non più la vendita episodica di prodotti ma servizi perduranti nel tempo tali da risolvere ogni eventuale problema logistico, sociale o politico. Servizi destinati a durare nel tempo perché pensati “vivi”, flessibili e scalabili sincronicamente con il divenire delle realtà in cui vengono attuati, ideati e perfezionati nella rassicurante atmosfera di una garante ed amichevole sostenibilità. La civiltà occidentale del 900 ci ha tramandato il detto “gli affari sono affari”, intendendo così una netta separazione tra interessi economici e sentimenti. La civiltà orientale, da sempre, considera l'amicizia una componente essenziale per stringere un buon affare. In Occidente si firma un contratto e poi ci si dà la mano. In Oriente... una stretta di mano vale già un contratto e ciò che poi si firma esprime un'intesa e una promessa insieme di mutua, onesta, leale collaborazione.