Paolo Borsellino

La biografia

Paolo Borsellino nacque a Palermo il 19 gennaio 1940. Era molto legato sia alla sua famiglia, sia al quartiere borghese in cui era nato: la Magione, in cui trascorse gran parte della sua giovinezza.

Dopo aver frequentato il Liceo classico "Meli" si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza di Palermo e si laureò all'età di soli ventidue anni con il massimo dei voti, ma purtroppo dopo pochi giorni subì e la perdita del padre; nonostante dovesse provvedere alla sua famiglia, si impegnò nello studio fino al 1963 quando riuscì a superare il concorso in magistratura diventando così uno dei più giovani magistrati di Palermo.

Paolo Borsellino venne trasferito al tribunale di Palermo nel 1975 nell'ufficio istruzione processi penali sotto la guida di Rocco Chinnici. Insieme al capitano Basile, iniziò la sua prima indagine sulla mafia e da questo momento cominciò il suo costante impegno per sconfiggere l'organizzazione mafiosa. Nel 1980, dopo l'arresto dei primi mafiosi, il suo capitano venne ucciso in un agguato e dal quel momento al giudice Borsellino fu affidata la scorta che costrinse lui e la sua famiglia a convivere con la paura, ma questo non servì a scoraggiare il magistrato che cercò fino alla fine di scoprire delle verità con la collaborazione di altri magistrati tra cui il suo "braccio destro" Giovanni Falcone.

Le organizzazioni mafiose, nel 1983 uccisero con un'autobomba anche il capo del pool antimafia, Rocco Chinnici, ma Borsellino continuò il suo incessante lavoro fino all'arresto di Buscetta, un pentito mafioso che portò il pool all'organizzazione di un maxi-processo. Nel maggio del 1992 Giovanni Falcone vinse le elezioni come super procuratore, ma le associazioni mafiose, conoscendo le abilità del giudice, il giorno seguente lo uccisero insieme alla moglie nella strage di Capaci. Borsellino volle collaborare alle indagini sull'uccisione di Falcone, ottenne un colloquio con il pentito Mutolo fissato per il 19 luglio del 1992. Purtroppo Borsellino non arrivò mai a quel colloquio perché quello stesso giorno in via D'Amelio l'esplosione di un'autobomba uccise il giudice e tutta la sua scorta.

"E' normale che esista la paura in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio". (Paolo Borsellino)


Che cosa ci ha insegnato la sua storia

Paolo Borsellino ci ha insegnato con il suo sacrificio ad essere sempre leali verso il nostro Paese; ci ha insegnato che la criminalità organizzata è molto pericolosa, anche perché è ovunque e può coinvolgere chiunque. Rischiando la sua stessa vita per proteggere il nostro Paese ci ha anche insegnato che la lealtà, il coraggio e l'onestà sono valori fondamentali e imprescindibili.

Che cosa direi oggi a Borsellino...

A Paolo Borsellino direi che è stato un eroe che ha cercato di salvare il suo amato Paese; gli direi anche che è stato e sarà sempre un grande esempio sia per noi giovani sia per le persone adulte; grazie alle sue parole e alle sue azioni ha infuso il coraggio di lottare a molte persone.

GRAZIE PAOLO


Approfondisco il lessico: pentito

E' una persona che si rende conto di aver sbagliato, per esempio ad avere collaborato con associazioni mafiose, e decide di mettersi al servizio della giustizia.

I PENTITI ricevono pene più o meno gravi in base ai crimini commessi. Nel sistema giudiziario italiano, i pentiti possono ottenere protezione personale, un nuovo nome e del denaro per iniziare una nuova vita in un altro luogo, possibilmente all'estero.

Questa pratica è comune anche in altri paesi. Negli Stati Uniti, i criminali che testimoniano contro i loro ex collaboratori possono entrare nel programma di protezione dei testimoni.

TOMMASO BUSCETTA

Faceva parte della mafia siciliana fu uno dei primi a diventare un informatore (cioè un pentito)


LEONARDO VITALE

Mafioso di "COSA NOSTRA" lui diventò un pentito