Giovanni Falcone

La Biografia

Giovanni Falcone nacque a Palermo il 18 maggio 1939. I suoi genitori si chiamavano Arturo Falcone e Luisa Bentivegna ed aveva due sorelle maggiori, Anna e Maria. Dopo aver frequentato il liceo classico Umberto I e dopo una breve esperienza presso l'Accademia navale di Livorno, nel 1961 si laureò in Giurisprudenza a Palermo. Nel 1964 diventò pretore a Lentini e poi rimase per 12 anni sostituto procuratore a Trapani. Trasferitosi a Palermo nel 1978, dopo l'omicidio del giudice Cesare Terranova, lavorò all'Ufficio istruzione, sotto la guida di Rocco Chinnici, e insieme a Paolo Borsellino lavorarono ad oltre 500 processi. Chinnici assegnò a Falcone nel 1980 l'indagine su Rosario Spatola, collegato anche alla mafia americana, e qui cominciò un grande lavoro di indagini bancarie e patrimoniali. Dopo l'uccisione di Chinnici nel 1983, Antonino Caponnetto costituì il pool antimafia, che includeva Falcone, Borsellino, Di Lello e Guarnotta. Nel 1984, con l'interrogatorio al pentito Tommaso Buscetta, si ebbe una svolta nelle indagini contro Cosa Nostra. Quando il pool cominciò a lavorare al grande maxiprocesso a Cosa Nostra, i due collaboratori di Falcone, Giuseppe Montana e Ninni Cassarà, vennero uccisi e quindi i giudici e le loro famiglie vennero trasferiti per sicurezza al carcere dell'Asinara. Nel 1987 si concluse il Maxiprocesso, con 360 condanne per complessivi 2665 anni di carcere e undici miliardi e mezzo di lire di multe da pagare, segnando un grande successo per il lavoro svolto da tutto il pool antimafia. Il Giudice Falcone morì il 23 maggio del 1992 nella strage di Capaci, dove persero la vita anche la moglie e tre agenti della scorta. Per uccidere il magistrato Cosa Nostra si servì di una bomba composta da 500 kg di tritolo.

Che cosa ci ha insegnato la sua storia

Giovanni Falcone ci ha insegnato molte cose, solo leggendo la sua storia possiamo capire ciò che ha fatto per noi: era un giudice, un eroe, ha lottato per tutta la sua vita contro "Cosa nostra" e alla fine è morto per combattere la Mafia.

Ha vinto molte volte, ha vinto sempre, anche il 23 maggio 1992, giorno dell'attentato in cui perse la vita, ha vinto anche quel maledetto giorno, infatti "Cosa nostra" ha chiuso gli occhi a un uomo ma gli ha aperti ad altri 100.

Falcone con il suo esempio è riuscito a trasmetterci l'idea e che non si nasce "cattivi" o "buoni": si sceglie da che parte stare, si sceglie se pentirsi, se essere omertoso, se combattere o se guardare e non dire niente...essere "buoni" o "cattivi" è una questione di scelte.

Che cosa direi oggi a Falcone...

Caro Giovanni, sono trascorsi 28 anni dalla tua tragica morte e noi in quell'anno non c'eravamo.

A scuola, e non solo, ci hanno raccontato la tua storia e quella del tuo amico Paolo Borsellino. Abbiamo capito quanto è stato importante quello che avete fatto. Sei stato un esempio di coraggio per tanti tuoi colleghi, che hanno proseguito il tuo lavoro, e per tutti coloro che hanno conosciuto la tua storia.

Tu sei stato un uomo coraggioso perché hai combattuto il "mostro" volontariamente per salvare la tua città e i tuoi concittadini.

Eri consapevole dei rischi che correvi nell'affrontare Cosa Nostra. Credevi nella possibilità di eliminare la Mafia dal nostro Paese. Sei morto per assicurarci un futuro migliore e per migliorare la nostra società.

"LA MAFIA È UN FEMOMENO UMANO E COME TUTTI I FENOMENI UMANI HA UN PRINCIPIO, UNA SUA EVOLUZIONE E QUINDI AVRÀ ANCHE UNA FINE" ( Giovanni Falcone).

Approfondisco il lessico: pool antimafia

Un pool, nell'ambito della magistratura italiana è un gruppo di magistrati in servizio presso un ufficio giudiziario che si occupa collegialmente di una medesima indagine. Il termine è divenuto di uso comune soprattutto per identificare quei magistrati impegnati al contrasto della mafia in Italia: in questo senso si parla di pool antimafia.

curiosità

Giovanni Falcone sposò Rita Bonnici, il matrimonio finì però nel 1978, quando Rita si rifiutò di seguire a Palermo suo marito perché innamorata di un altro uomo il presidente del tribunale della città siciliana.

L'anno dopo però Falcone conobbe Francesca Morvillo e si sposarono nell'86, rimasero uniti fino alla morte di entrambi nell'attentato, dove morirono altre 5 guardie del corpo.

Giovanni aveva dichiarato più volte di non volere figli; spesso ripeteva "NON VOGLIO METTERE AL MONDO ORFANI"

Monumenti dedicati a Giovanni Falcone

-MONUMENTO STRAGE DI CAPACI

Il monumento è posizionato proprio nel punto in cui è stato compiuto l'attentato mortale al magistrato, dove alle ore 17:58 del 23 maggio 1992 è esplosa una carica di cinque quintali di tritolo.

-STATUA DEDICATA A GIOVANNI FALCONE

La statua raffigurava il busto di Falcone e si trovava davanti ad un edifico scolastico palermitano intitolato proprio al magistrato. Purtroppo qualche anno fa è stata ritrovata danneggiata: le erano stati staccati la testa e un pezzo del busto, usati per sfondare l'ingresso della scuola da un gruppo di vandali.

-ALBERO FALCONE

Subito dopo l'attentato al giudice Giovanni Falcone, molti cittadini, turisti e studenti hanno voluto lasciare, appesi ai rami dell'Albero Falcone, riflessioni, poesie, testi di canzoni, disegni, pensieri, per ricordare tutte le vittime della Mafia e per dire NO alla violenza di Cosa Nostra. L'albero si trova di fronte alla casa di Giovanni Falcone.