Le fotografie

che hanno fatto la storia!

La fotografia è uno degli strumenti più potenti per trasmettere informazioni, idee e messaggi su tematiche di attualità e non solo. Sono molte inoltre le fotografie che documentano fatti storici importanti, permettendoci di riflettere su quanto è avvenuto o sta avvenendo nel mondo. Esse ci aiutano ad interrogarci su questioni di interesse globale come la guerra, la crisi umanitaria e la crisi ambientale.

Ecco di seguito alcune fotografie, scelte dai ragazzi delle classi 2 B e 2 C, che le hanno descritte e commentate. 

Questa immagine è stata scattata in Ucraina. Si può ben vedere che non solo gli adulti stanno combattendo ma anche i bambini piccoli sono coinvolti nel conflitto e cercano di scappare. Il fotografo voleva catturare il momento in cui dei militari stanno aiutando delle famiglie a scappare da questa guerra e per questo costruiscono ponti, bunker, sottopassaggi per consentire ai civili di uscire dalla guerra e non soccombere ad essa. Questa immagine mi rattrista molto e mi fa anche arrabbiare. Tristezza perché queste persone devono affrontare tutto da sole, talvolta senza genitori e a volte, per salvarsi, sono costrette a vivere in un luogo a loro sconosciuto o ad andare in un Paese diverso. Rabbia perché bambini piccoli e famiglie vengono massacrate per colpa della guerra o per i bombardamenti.  - Maria P. (2 B)

La foto è stata scattata a Charkiv in Ucraina, durante la guerra tra Russia e Ucraina. Nella foto si vede una bambina ucraina che piange per la partenza del padre che dovrà andare in guerra. Il reporter ha voluto trasmettere la disperazione di un figlio per la partenza di un genitore o di una persona cara. Forse è l’ultima volta che la bimbina vede il padre e immagino che lei potrebbe pensare: "Perché proprio a lui?”. Questa foto mi trasmette tristezza nei confronti della bambina perché è dura vedere un genitore partire e temere che forse non tornerà mai più a casa.  - Filippo L. (2B)

Questa fotografia è stata scattata nel Mediterraneo nel giugno del 2014. Anche se questa foto ha dieci anni, affronta un problema ancora molto attuale. L’immagine rappresenta un barcone in mezzo al mare con sopra dei migranti provenienti dall’Africa e dalla Siria. Si vedono le condizioni in cui sono costrette a viaggiare queste persone: per giorni uomini, donne e bambini viaggiano ammassati gli uni agli altri, senza neanche potersi muovere perché la barca è troppo piena e potrebbe affondare. Molte di queste persone emigrano nella speranza di una vita migliore, poiché la loro terra di origine è devastata dalla guerra e dalla povertà. La foto mi ha fatto riflettere sulle loro vite, sul fatto che spendono tutti i loro risparmi per intraprendere un viaggio verso l’Europa senza avere nessuna certezza di arrivare salve. Infatti viaggiano senza cibo e senza acqua potabile, esposte al pericolo di cadere in mare. L’immagine mi fa pensare a quanti sogni e progetti hanno e al fatto che, mentre loro non possono avere una vita dignitosa nel loro Paese, noi invece in Europa viviamo nel benessere. - Mirco Z. (2 B)

Questa foto è stata scattata esattamente un anno fa, durante la guerra tra Russia e Ucraina. Raffigura un murales con due bambini uno dei quali ha sotto il braccio un pallone. All’apparenza sembrano due normali bambini, ma in realtà stanno vivendo in mezzo ad una guerra che li segnerà a vita. Indossano delle maglie che raffigurano i colori della bandiera ucraina e su di esse ci sono scritte le parole “pace” e “speranza” in inglese. Il reporter vuole mostrare che le vittime principali di queste guerre sono proprio i bambini e che sono loro i primi a soffrire in queste circostanze. Io sono d’accordo con l’opinione del reporter e spero che questa guerra finisca presto. - Daniele M. (2 B)

Questa foto rappresenta la barriera corallina come appariva una volta e com’è adesso, afflitta dal cambiamento climatico che porta alla morte di molte specie animali e vegetali che la abitano. Il reporter vuole mostrare che tutto l’inquinamento provocato dall’uomo sta distruggendo la natura circostante e in modo molto visibile; è una richiesta d’aiuto da parte della natura. Tutti dobbiamo preoccuparci seriamente del nostro pianeta se vogliamo continuare a viverci serenamente. - Daniele M. (2 B)

In questa fotografia un ragazzo americano saluta la ragazza nella speranza di rivederla ancora. È stata scattata nel 1950, prima della guerra in Corea. Il bacio tra i due può essere definito romantico, ma anche ironico e nostalgico. Questa foto mi ha fatto riflettere che, anche in periodi difficili come può essere quello della guerra, è impossibile fermare l’amore e che deve essere sempre viva la speranza di rivedere le persone che si ama. - Lisa G. (2 C) 

Questa foto rappresenta un momento di deportazione ebraica, avvenuto durante la seconda guerra mondiale. La foto risale precisamente al 1943, quando i nazisti rastrellarono il ghetto più grande d’Europa, quello di Varsavia. Nella foto risalta il bambino che alza le mani in segno di innocenza. La foto mi ha fatto riflettere perché il bambino, di fronte alle SS, alza le mani nonostante non abbia colpe se non quella di essere ebreo. - Lisa G. (2 C) 

La foto ritrae un bambino dell'età di circa 10 anni nella Striscia di Gaza nel 2023, che guida una bici. Dietro di sé porta una bandiera della Palestina. Come sfondo troviamo delle case distrutte dai bombardamenti, intravediamo anche un ipotetico ospedale. Questa immagine trasmette il patriottismo da parte del bambino. - Alexandro F. (2 C)

Questa fotografia è stata scattata durante gli attacchi alle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001. Raffigura un uomo che cade nel vuoto dopo essersi buttato da una finestra per non soffocare tra i fumi tossici causati dall’impatto dell’aereo, andando incontro a morte certa.

L’immagine è stata scattata da Richard Drew il giorno in cui è accaduto l’attentato a New York. Questa foto vuole raffigurare secondo me il panico che questo attacco ha provocato a milioni di persone, uccidendo moltissimi lavoratori all’interno dei due edifici e il dramma che molte famiglie hanno dovuto subire per la perdita di un parente. Però la cosa più sconvolgente per me è pensare che molte persone hanno preferito lanciarsi nel vuoto, piuttosto che morire tra le fiamme.  - Emma Z. (2 C)


Questa fotografia è stata scattata da Nilüfer Demir, nel settembre del 2015. Raffigura un bambino in cerca di protezione internazionale, sdraiato a pancia in giù senza vita, in riva ad una spiaggia turca. L’immagine è diventata un simbolo dei pericoli che i migranti siriani affrontano per arrivare in Europa. Questa foto è molto forte, in quanto si parla di un bambino, piccolo ed innocente, ritrovato morto, ma secondo me definisce perfettamente quello che molte persone, che cercano di scappare dalla loro casa, devono affrontare per trovare un luogo più sicuro in cui vivere.  - Emma Z. (2 C)