Cimitero Ebraico

La città di Ancona ospita una della comunità ebraiche più antiche d’Italia, agli inizi del Novecento contava circa 1.800 persone oggi appena 400. Uno dei lasciti più importanti di questa comunità è il vecchio cimitero, forse poco conosciuto, ma testimonianza davvero preziosa, inserito nel parco del Cardeto.

Alcuni primi riferimenti all’antico Cimitero Ebraico di Ancona risalgono al 1428. L'area su cui sorge, quella panoramica del monte Cardeto, è dolcemente inclinata verso Gerusalemme, così come vuole la tradizione, e complessivamente sono stati ritrovati circa 1058 elementi tra lapidi e cippi. Di questi solo 735 si trovano ancora nella loro collocazione originale all’interno del campo, visto che in molti casi sono stati ritrovati spezzati o sradicati dal terreno.

Altri sono stati ritrovati di recente, quando è cominciato il programma di riqualificazione del parco, precipitati in riva al mare o lungo il pendio ripidissimo della falesia.

Le lapidi ritrovate coprono quasi l’intero periodo in cui il cimitero è stato in uso: quelle più antiche risalgono al XVI secolo, le più recenti agli ultimi anni in cui funzionava, alla metà dell’Ottocento. È stato possibile rilevare una specie di ordine cronologico nei differenti tipi di pietre tombali rinvenute. Quelle cinquecentesche sono in genere lapidi molto semplici, con iscrizioni in ebraico. Verso il Settecento, mano a mano che la comunità ebraica anconetana cresce (e quindi il suo cimitero diventa più importante), troviamo pietre funerarie più elaborate, a forma di cippi cilindrici, con ampie iscrizioni e decorazioni particolarmente elaborate. Nell’Ottocento compaiono per la prima volta tombe con iscrizioni bilingue, in ebraico e in italiano.