Inquinamento ambientale

Figorilli Francesca e Alonzi Gaia

SOMMARIO

  • Perché i detersivi inquinano?

  • Inquinamento atmosferico

  • Inquinamento delle acque e del suolo

  • Eutrofizzazione delle acque

  • Inquinamento e gli effetti sulla salute

  • Cosa possiamo fare?


PERCHE' I DETERSIVI INQUINANO?

I detersivi sono inquinanti a causa della loro composizione per nulla ecologica e per i derivati del petrolio presenti all’interno della loro formulazione. Greenpeace ha rilevato che dal 1930 ad oggi sono state prodotte oltre 400 milioni di tonnellate di sostanze chimiche generate proprio dai prodotti che usiamo per pulire in casa. Secondo Unep, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, una famiglia europea per le pulizie usa circa 15-20 prodotti chimici.

I detersivi commerciali sono un cocktail chimico dannoso per l’uomo e per l’ambiente. Le sostanze chimiche nocive più comuni nella composizione dei detersivi sono:
-Fosfati;
-Formaldeide;
-Candeggina;
-Solfato d’ammonio;
-Diossano;
-Sbiancanti ottici / sbiancanti UV;
-Ammonio quaternario (Quats);
-Nonilfenolo etossilato (Nonoxynol, NPEs);
-Profumi e fragranze sintetiche;
-Coloranti;
-Acetato di benzile;
-P-diclorobenzene / Benzene;
-Sles “Sodio Lauriletere Solfato”: è un tensioattivo che si ricava raffinando il petrolio, la funzione è quella di aumentarne il potere schiumogeno a contatto con l’acqua;
-Sls “Laurilsolfato di sodio”: è uno schiumogeno ed essendo un derivato del petrolio può avere un forte impatto inquinante sull’ambiente.

Hanno tossicità alta gli antitarme (naftalina, canfora), i candeggianti (perborato di sodio o ipoclorito di sodio), i detergenti per il wc (benzalconiocloruro, acido fosforico e tensioattivi), i detersivi per lavastoviglie (soda caustica, sali di cloro e tensioattivi), gli anticalcare (acido cloridrico o solforico o fosforico o formico), disgorganti per lavandini e wc (soda caustica o acido fosforico), i prodotti per pulire il forno (soda caustica e butilglicole), gli smacchiatori (trielina, percloroetilene, acquaragia, acetone).

I detersivi contengono i tensioattivi, sostanze capaci di abbassare fortemente la tensione superficiale dei sistemi liquido-vapore, liquido-liquido e liquido-solido e la cui molecola è costituita da una parte polare idrofila, che si combina con l'acqua, e una idrofoba, priva di polarità, che tende a miscelarsi con le sostanze grasse. Nella formulazione dei tensioattivi ionici troviamo alcoli a lunga catena, come i derivati poliossietilenici degli acidi grassi o gli APG (alchil-poli-glucosidi), etanolammidi, ammidi etossilate, etossilati amminici, acidi etossilati.

I tensioattivi non ionici nelle determinazioni analitiche sono indicati come BIAS (bismute active substances). I tensioattivi anionici in genere sono sali costituiti da lunghe catene di atomi di carbonio, terminanti con un gruppo carbossilato o solfonato.

Ad esempio numerosi saponi come l’SLS (sodio lauril solfato, l’LES (lauril etossi solfato, numerosi acidi ABS (alchil-benzen-solfonici). Nelle determinazioni analitiche, i tensioattivi anionici sono generalmente indicati con l’acronimo MBAS (methylen blue active substances) perché il blu di metilene non consente di distinguere tra i vari tipi di tensioattivi anionici. I tensioattivi cationici sono principalmente composti da sali d’ammonio quaternari.

I danni maggiori che possono derivare dalla dispersione dei tensioattivi nell’ambiente hanno due origini:

-Fase di estrazione: È risaputo che gli impianti di estrazione del petrolio hanno un forte impatto sull’ambiente che li circonda. Dunque anche questi elementi che sono contenuti nei detersivi che utilizziamo tutti i giorni sono dannosi per l’ambiente, poiché derivanti dalla raffinazione del petrolio.

-Fase di rilascio: Questo aspetto riguarda principalmente l’inquinamento delle acque su cui agiscono i tensioattivi dei detersivi chimici di sintesi.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO

A minacciare la nostra aria non è solamente il traffico automobilistico, infatti detersivi, prodotti di pulizia e cosmetici in generale, se la giocano sullo stesso livello.

Come è possibile tutto ciò?
L’analisi svolta dagli scienziati della Colorado Boulder nella zona di Los Angeles, ha rivelato che i prodotti chimici domestici che contengono composti derivati del petrolio, come normali detersivi o cosmetici, impattano al pari delle automobili sull’inquinamento dell’aria che respiriamo. Questo perché, mentre i trasporti stanno diventando sempre più puliti ed ecologici, i prodotti per la pulizia e i cosmetici non si stanno adeguando in tal senso.






INQUINAMENTO AMBIENTALE DELLE ACQUE E DEL SUOLO


L’inquinamento idrico è una forma di inquinamento consiste principalmente nel modificare l’equilibrio di un ecosistema che abbia come elemento principale l’acqua, aggravandolo.
Considerando che la nostra vita si basa sulla presenza di acqua, potremmo facilmente intuire perché il problema dell’inquinamento idrico causato dai detersivi richieda un’azione immediata da parte dei governi e dei cittadini.

In pochi sanno che vi sono diverse cause dell’inquinamento idrico, così come esistono differenti generi di agenti inquinanti. Alcuni di questi sono contenuti nei detersivi chimici che utilizziamo quotidianamente.

L’inquinamento delle acque può avvenire in due diverse modalità:

- diretta, ovvero quando una sostanza inquinante viene riversata nelle acque senza nessun genere di depurazione;

-indiretta, quando le sostanze inquinanti arrivano nelle acque dei fiumi attraverso la loro dispersione nell’aria o nel suolo.

Fattori che possono determinare l’inquinamento idrico:

1) Inquinamento industriale

Le industrie chimiche rilasciano quotidianamente sostanze dannose per le piante e per gli esseri viventi e ne alterano gli ecosistemi.

I petrolati inquinano anche prima di finire negli scarichi domestici. Gli scarti industriali generati in fase di produzione dei prodotti dell’industria petrolchimica, infatti, possono finire nei terreni penetrando fino alla falda, inquinando fiumi e mari e creando problemi a flora e fauna.

2) Inquinamento da idrocarburi

L’inquinamento da idrocarburi è principalmente dovuto alla dispersione del petrolio. Può essere causato dal suo rilascio in fase di estrazione o dalla sua dispersione accidentale a causa di guasti delle petroliere.





3) Inquinamento urbano

Per inquinamento urbano si intende l’inquinamento dovuto agli scarichi di sostanze in tutti gli edifici abitati. Quando la loro dispersione non è corretta, il rischio che si può presentare è quello di un eccessivo inquinamento idrico.

EUTROFIZZAZIONE DELLE ACQUE


I detersivi generano un fenomeno chiamato eutrofizzazione delle acque.

Questo termine viene usato per indicare l'eccessivo accrescimento degli organismi vegetali, che si ha per effetto della presenza nell'ecosistema acquatico di dosi troppo elevate di sostanze nutritive come azoto, fosforo o zolfo, provenienti da fonti naturali o antropiche (come i detersivi), e il conseguente degrado dell'ambiente divenuto asfittico.

L'accumulo di elementi come l'azoto e il fosforo causa la proliferazione di alghe microscopiche che, a loro volta, non essendo smaltite dai consumatori primari, determinano una maggiore attività batterica; aumenta così il consumo globale di ossigeno, e la mancanza di quest'ultimo provoca alla lunga la morte dei pesci.
Questo fenomeno è stato riconosciuto come un problema di inquinamento in Europa e in America del Nord verso la metà del XX secolo e da allora si è andato sviluppando.

Il problema dell’inquinamento delle acque dovuto all’uso dei detersivi è legato anche alla biodegradabilità di tali composti, ovvero alla possibilità che le molecole di tensioattivo costituenti il detersivo vengano disintegrate a molecole più semplici della flora batterica acquatica. La biodegradazione delle molecole del tensioattivo è infatti impedita in prossimità delle ramificazioni laterali alla catena base del tensioattivo oppure in prossimità di nuclei aromatici. L’attuale tecnologia ha tuttavia permesso l’introduzione di detersivi con tensioattivi a catena lineare o poco ramificata quindi altamente biodegradabili. Tali detersivi si ottengono dagli alcoli grassi primari o di analoghi composti.


Cosa possiamo fare?



1) Produrre in casa i detersivi naturali

Se sei un amante del fai da te, puoi decidere di produrre tu stesso in casa i tuoi detersivi tutti ecologici, inventando e personalizzando le tue ricette.



2) Riduci il consumo di prodotti chimici risparmiando

Spesso ci ritroviamo al supermercato pensando di avere bisogno di un detersivo diverso per ogni mobile o elettrodomestico, quando invece la soluzione più appropriata sarebbe quella di utilizzare meno prodotti chimici specifici e più prodotti naturali, risparmiando così denaro ma soprattutto danni inutili alla natura ed all’aria che respiriamo.

3) Prediligere i contenitori biodegradabili

I detersivi possono contribuire all’inquinamento idrico anche per vie traverse: basta pensare che di solito essi sono contenuti in flaconi di plastica. Il suggerimento in questo caso è quello di preferire dei detergenti in polvere in scatole di cartone, in recipienti di latta riutilizzabili, oppure derivanti dal riciclo della plastica.


4) Acquistare detersivi alla spina

Molti negozi specializzati offrono la possibilità di comprare detergenti e detersivi alla spina, e solitamente sono anche detersivi ecologici.


INQUINAMENTO E GLI EFFETTI SULLA SALUTE

Brian McDonald, ricercatore al CIRES (Cooperative Institute for Research in Environmental Studies) dell’Università di Colorado Boulder ed i suoi colleghi si sono focalizzati sulle emissioni di ‘VOC‘, ovvero composti organici volatili. Si tratta di idrocarburi che posso presentarsi in forma gassosa o come particolato e comprendono sostanze come il benzene o gli alcoli, presenti in gran parte dei prodotti per le pulizie casalinghe che utilizziamo quotidianamente. Quando usiamo smalti, deodoranti, sgrassanti, solventi, pesticidi, detersivi e cosmetici, queste sostanze inquinanti si diffondono nell’aria ma anche nella polvere, provocando danni alla salute dell’ambiente ma anche a quella dell’uomo.



L’inquinamento idrico causa danni alla salute. Gli effetti del bere acqua inquinata variano da lievi a molto gravi.

Comprendono malattie infettive, malattie del sistema nervoso, malattie renali e ossee. Malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema endocrino con conseguenti problemi riproduttivi, di sviluppo e comportamentali.
È molto preoccupante il fatto che si scarichino in acqua detersivi non biodegradabili o contenenti fosfati. Questi detergenti, che assai sovente si vedono ricoprire di uno spesso strato schiumoso intere superfici d'acqua, per la loro complessa struttura chimica a catene ramificate difficilmente vengono aggrediti e degradati dai batteri in composti più semplici o meno nocivi; tali sostanze pertanto alterano fortemente le caratteristiche fisiche dell'acqua, modificandone la tensione superficiale e provocando la scomparsa, tra l'altro, della flora acquatica, del plancton e, con essi, dei componenti di tutta la piramide trofica. Conseguenza gravissima, oltre all'estendersi di larghi strati superficiali di materie in decomposizione, con relativi miasmi e colorazioni varie, è la diffusione in acque sia dolci sia marine di batteri e virus (del tifo, del colera, dell'epatite virale, ecc.) e l'assorbimento di questi microrganismi patogeni da parte di molluschi destinati all'alimentazione (quali mitili, ostriche ecc.) e allevati in prossimità di sbocchi di scarichi con conseguente pericolo di gravi epidemie.

Le industrie scaricano acque altamente e pericolosamente ricche di agenti chimici, metalli pesanti e veleni. Spesso contengono:
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Mercurio, il quale rientra nella catena alimentare dell'uomo attraverso il pesce e può arrecare danni notevoli al sistema nervoso, fino a condurre anche alla morte;
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Cromo, causa di anemia anche in bassissime concentrazioni, spesso rilasciato nelle acque sotterranee inquinandole;
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Piombo, provocatore del saturnismo, grave patologia che causa problemi ai reni e al fegato e può produrre crisi nervose.